Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vittorio Bellini – Graffiti Expressionism 2006-2007
Vittorio Bellini riuscirà nuovamente a sorprendere il suo pubblico e chi ancora non lo conosce, con una mostra che riunisce alcune opere create negli ultimi due anni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vittorio Bellini riuscirà nuovamente a sorprendere il suo pubblico e chi ancora non lo conosce, con una mostra che riunisce alcune opere create negli ultimi due anni.
Il titolo abbina due vocaboli apparentemente lontani tra loro: i Graffiti (ovvero l’arte di strada, che negli ultimi trent’anni ha reso famosi e “degni di nota” i muri urbani e le metropolitane di tutto il mondo) e l’Espressionismo (che da ormai molto tempo costituisce la matrice della comunicazione artistica di Bellini).
Il graffitismo, una forma d’arte ufficialmente riconosciuta a livello internazionale, annovera tra i suoi esponenti nomi prestigiosi, influenza il gusto e il linguaggio comune e sempre più spesso costituisce l’oggetto di importanti mostre, come quella attualmente in corso al Pac di Milano dal significativo titolo: "Street Art, Sweet Art".
Le ultime opere di Bellini affondano le radici nella cultura dell’arte di strada, ma prendono le distanze dall’aspetto di “vandalismo” che a volte si deve associare a certi tipi di graffiti.
Bellini focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso dipinte o su spessi strati formati da cartoni, collages di riviste e giornali. L’intento non è polemico, l’artista cerca di mettersi dalla parte dei giovanissimi che utilizzano qualsiasi supporto per esprimere la loro creatività. Spesso passano per la strada e “scarabocchiano” sui manifesti post-elettorali, sugli spazi pubblicitari e, inconsapevolmente e ingenuamente, li allietano e li vivacizzano. Bellini si rifà quindi a tali atteggiamenti infantili e, intervenendo in tal modo sulle sue opere, anche quelle più tragiche, le rallegra e le anima di nuovi contenuti.
L’effetto estetico è sorprendente: con la materia pittorica, miscelata ai ritagli di giornale, alla carta e conl’uso di lumeggiature bianche crea combinazione ricercate e raffinate.
A volte l’artista applica sulla tela, come fosse una lavagna, disegni realizzati dai bambini stessi che contribuiscono ad una visione più ottimistica e serena del mondo.
Bellini ha realizzato opere che ispirano gioia e buonumore, il messaggio è immediato e facilmente leggibile: quando cominceremo a guardare le cose con gli occhi dei bambini la nostra vita sarà più serena e meno complicata.
Il titolo abbina due vocaboli apparentemente lontani tra loro: i Graffiti (ovvero l’arte di strada, che negli ultimi trent’anni ha reso famosi e “degni di nota” i muri urbani e le metropolitane di tutto il mondo) e l’Espressionismo (che da ormai molto tempo costituisce la matrice della comunicazione artistica di Bellini).
Il graffitismo, una forma d’arte ufficialmente riconosciuta a livello internazionale, annovera tra i suoi esponenti nomi prestigiosi, influenza il gusto e il linguaggio comune e sempre più spesso costituisce l’oggetto di importanti mostre, come quella attualmente in corso al Pac di Milano dal significativo titolo: "Street Art, Sweet Art".
Le ultime opere di Bellini affondano le radici nella cultura dell’arte di strada, ma prendono le distanze dall’aspetto di “vandalismo” che a volte si deve associare a certi tipi di graffiti.
Bellini focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso dipinte o su spessi strati formati da cartoni, collages di riviste e giornali. L’intento non è polemico, l’artista cerca di mettersi dalla parte dei giovanissimi che utilizzano qualsiasi supporto per esprimere la loro creatività. Spesso passano per la strada e “scarabocchiano” sui manifesti post-elettorali, sugli spazi pubblicitari e, inconsapevolmente e ingenuamente, li allietano e li vivacizzano. Bellini si rifà quindi a tali atteggiamenti infantili e, intervenendo in tal modo sulle sue opere, anche quelle più tragiche, le rallegra e le anima di nuovi contenuti.
L’effetto estetico è sorprendente: con la materia pittorica, miscelata ai ritagli di giornale, alla carta e conl’uso di lumeggiature bianche crea combinazione ricercate e raffinate.
A volte l’artista applica sulla tela, come fosse una lavagna, disegni realizzati dai bambini stessi che contribuiscono ad una visione più ottimistica e serena del mondo.
Bellini ha realizzato opere che ispirano gioia e buonumore, il messaggio è immediato e facilmente leggibile: quando cominceremo a guardare le cose con gli occhi dei bambini la nostra vita sarà più serena e meno complicata.
18
maggio 2007
Vittorio Bellini – Graffiti Expressionism 2006-2007
Dal 18 maggio al 16 giugno 2007
arte contemporanea
arte etnica
arte etnica
Location
GALLERIA MICHELANGELO
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedi pomeriggio a sabato: 9.00-13.00 / 15.30-19.30
Vernissage
18 Maggio 2007, ore 18
Autore