La Z2O Galleria – Sara Zanin è lieta di presentare l’artista Lisa Wade con la mostra Empire. Con le sue bandiere Lisa Wade crea opere simboliche, allegorie della struttura socio politica americana, ibridi di nazioni che non esisteranno mai, messaggi che parlano di conflitto, di confine e di sofferenza, ma che restano comunque, come sottolinea la stessa Lisa Wade, grida di pace! L’artista americana, da sempre affascinata dalla storia degli oggetti, utilizza objets trouvée, oggetti con una storia e un passato alle spalle che attraverso la sua personale reinterpretazione rinascono, rivivendo una vita propria. In mostra oltre alle bandiere anche Compressed Constellations, ultime creazioni dell’artista, in cui le forme astratte, ad incastro l’una con l’altra, ci ricordano barriere e confini geografici che dividono le nazioni sulla carta. Antonio Del Guercio, presenta cosi’ l’artista nel suo testo in catalogo:

Lisa Wade lavora ormai da anni sulle forme, i significati, i simboli, la presenza nell’arte contemporanea e nell’iconosfera urbana (non solo americana), della bandiera a stars and stripes. Va detto subito che il suo lavoro su questo tema non ha alcun rapporto con quello svolto a suo tempo da Jasper Johns. Sul filo di un’idea a metà strada fra New Dada e Pop, Johns aveva assunto la bandiera come banale presenza urbana tra le altre, e, nella misura stessa nella quale ne aveva trascritto le forme in pura pittura astratta, l’aveva del tutto privata di valore simbolico, un segnale tra i molti che intasano lo spazio urbano sino a diventare del tutto afoni.

La Wade parte invece dal valore simbolico della bandiera americana, e ne attraversa i diversi strati storici: dalla gloria liberatrice delle sue origini a quello del vero e proprio rinnegamento delle origini in quella che la Wade chiama la “fine dell’impero americano”; dalla propria percezione del valore simbolico di questa bandiera alla percezione – diversa nel tempo - che ne hanno avuto o ne hanno gli altri, d’Europa o d’Oriente. Questo attraversamento conduce la sua pittura a caricarsi dell’arco intero delle contestazioni suscitate da quel rinnegamento, da quel petrolifero tradimento dell’antico (e costituzionale) invito ad una libera felicità, e dalle sue tragiche conseguenze. […]

Nelle penne che gli inglesi spalmavano sui ribelli americani definiti traditori, e che ora parlano di altri tradimenti, nel muro della galleria sul quale le stelle fuoriuscite dalla bandiera cadono a pioggia, nello struggente rosa cupo d’una bandiera disertata dalle stelle, nell’accumulo in piccole torri dei tempi scanditi della sua vita, nell’innesto sulla bandiera americana di bandiere medio-orientali, tutti i suoi segni e tutte le sue forme parlano nello stesso momento e con la stessa intensità del suo Paese, dei luoghi delle guerre in corso, del nostro Paese, e di se stessa nel suo vissuto concreto, con feroce eppur tenera intensità.



Lisa Wade è nata a Washington, D.C., U.S.A. nel 1972, vive e lavora in Umbria.

Dopo aver studiato negli Stati Uniti si trasferisce in Italia dove a partire dal 2001 espone in numerose mostre personali e collettive. Nel 2006 ha inoltre collaborato come docente con l’American University of Rome.



Contemporaneamente la galleria s.a.l.e.s nello spazio accanto di Via dei Querceti 4-5 inaugurerà la mostra dell’artista Erik Van Lieshout.