Domenica 29 aprile, presso MiCamera prosegue la serie degli APERITIVI FOTOGRAFICI, appuntamenti domenicali dedicati alla fotografia ma anche alla letteratura e alla musica. L’attrice Karin Freschi è la protagonista di un reading di un testo tratto da Raymond Carver ‘Di cosa parliamo quando parliamo d’amore’ che accompagnerà la proiezione di immagini tratte da ‘Suburbia’ del fotografo americano Bill Owens.

Per l'occasione, il reading e la proiezione saranno accompagnati dal set acustico del cantautore Angelo Albani Rocchetti (www.angeloalbani.com)

Un’occasione in più anche per consultare la libreria al di fuori dei consueti orari settimanali.


Karin Freschi

Studia teatro e movimento a Bologna, Berlino e Parigi, presso l'école Gaulier. Collabora con l'Associazione Veronica Sacchi per la clownterapia. Laureanda in scienze della comunicazione e fotografa.


Bill Owens - Suburbia

All’inizio degli anni ’70 Bill Owens documenta il fenomeno del trasferimento della middle-class americana nelle piccole cittadine di provincia. Un cambiamento che segna, per molti dei protagonisti di questo libro, anche un passaggio di classe. Suburbia non è solo un libro sulla migrazione ma soprattutto sull’ottimismo e la fiducia nel fatto che possedere una casa propria e un fazzoletto di terra rappresenti il primo passo verso una vita migliore e un livello maggiore di libertà e dignità. Suburbia ci restituisce un ritratto è un libro sulle speranze della gente comune.



Raymond Carver: Di cosa parliamo quando parliamo d’amore’ (What We Talk About When We Talk About Love)

Carver è stato un maestro della narrativa breve e viene considerato il capostipite del minimalismo letterario americano.
I suoi racconti hanno per protagonisti persone umili che si trascinano tra le difficoltà della vita dell'America di provincia. Con la sua scrittura lineare ma attentamente e finemente cesellata, Carver indirizza il lettore attraverso le coltri di grigia quotidianità per svelargli, improvviso, solo per un attimo, quel poco di poesia che resta nelle piccole vite descritte. Le short story di Carver ci offrono interni domestici, oggetti, scenografie visionarie, testimonianze dal vero di quell’America alla deriva, sempre alla ricerca di un’opportunità di sopravvivere senza essere sopraffatti dal quotidiano.