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Senza titolo. Quando il titolo non fa l’opera, però l’aiuta
Una rassegna di lavori tra i più diversi, accomunati dall’importanza fondamentale che, per differenti motivi, i titoli hanno per i loro autori. Mai didascalici né di puro commento, i titoli rappresentano in questi casi elementi sostanziali per le opere
Comunicato stampa
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Una rassegna di lavori tra i più diversi, accomunati dall'importanza fondamentale che, per differenti motivi, i titoli hanno per i loro autori. Mai didascalici né di puro commento, i titoli rappresentano in questi casi elementi sostanziali per le opere.
Come per un film, per un libro o per una mostra, i titoli dei lavori hanno il compito di dire senza svelare, a volte aggiungere ma senza mai sovrapporre troppi significati a quelli di cui un'opera è già densa.
Difficilissimo trovare il titolo giusto.
A questo piccolo insieme di parole che accompagna ogni lavoro, anche nell'apparente silenzio del "senza titolo", è dedicata questa collettiva. Per andare a vedere se/come la ricerca visiva sia veramente affrancata dalla profondità delle parole.
Tutti gli artisti invitati usano i titoli in modi specifici: nessuno ne fa semplici ornamenti né didascalie trovandovi invece, consapevolmente, una sintesi di rimandi densa ma precisa.
Nei titoli dei lavori di Enrico Cazzaniga troviamo tutta la sua ricerca. Il suo lavoro si costruisce intorno alla decolorazione di fondi neri da cui far emergere l'immagine per sottrazione. Il suo è sempre un movimento che rimuove, da cui i suoi titoli sempre all'insegna di un "togliere a…".
Vanni Cuoghi gioca con le parole anche quando usa le immagini. I suoi sono accostamenti spaesanti tra il potere dell'immagine e quello verbale. I suoi titoli offrono insieme al sorriso la soluzione del rebus.
I pattern iperdecorativi di Eloisa Gobbo scorrono ambigui e accattivanti tra colori fluo e richiami simbolici più o meno velati. Tra la sorpresa e il sarcasmo, lasciano confluire nei titoli e nelle frasi che si nascondono tra i grafismi, messaggi cangianti tra la denuncia e la più sottile ironia.
Massimo Gurnari da anni concentra il suo lavoro sul limite e le contaminazioni tra umano e animale, sotto i più disparati aspetti. Nei suoi titoli i quadri si animano come grazie all'effetto di un racconto, assumendo connotazioni che vanno oltre l'effetto pittorico e il singolo momento di fruizione.
I frames che Sarah Ledda rapisce alle grandi produzioni cinematografiche degli anni '50 diventano testimoni involontari di stati d'animo che si astraggono dal puro e semplice scorrere del film. I volti dei divi di holliwood si staccano dal montaggio filmico per scendere nel dominio comune del montaggio della vita. Con titoli precisi, che nulla condividono con la storia del film, l'artista allarga il messaggio delle scene alla sfera dei sentimenti privati.
Non poteva mancare, infine, un artista che abbia nel "Senza titolo" il compimento definitivo del suo lavoro. È il giovane Diego Cinquegrana, autore di una ricerca densa e sofferta. I suoi personaggi, rapiti a una forma di immaginario infantile, non hanno nome né luogo. L'autore è profondamente coinvolto in ogni quadro, impossibilitato a vederlo con la distanza che consente di dare un nome.
Enrico Cazzaniga nato nel 1966 a Mariano Comense (Como), vive e lavora in Brianza
Diego Cinquegrana è nato nel 1981 a Como, dove vive e lavora.
Vanni Cuoghi è nato a Genova nel 1966, vive e lavora a Milano.
Eloisa Gobbo è nata a Padova nel 1969, vive e lavora tra Padova e Milano.
Massimo Gurnari è nato nel 1981 a Milano, dove vive e lavora.
Sarah Ledda è nata a Palermo nel 1970, vive e lavora tra Aosta e Palermo.
Come per un film, per un libro o per una mostra, i titoli dei lavori hanno il compito di dire senza svelare, a volte aggiungere ma senza mai sovrapporre troppi significati a quelli di cui un'opera è già densa.
Difficilissimo trovare il titolo giusto.
A questo piccolo insieme di parole che accompagna ogni lavoro, anche nell'apparente silenzio del "senza titolo", è dedicata questa collettiva. Per andare a vedere se/come la ricerca visiva sia veramente affrancata dalla profondità delle parole.
Tutti gli artisti invitati usano i titoli in modi specifici: nessuno ne fa semplici ornamenti né didascalie trovandovi invece, consapevolmente, una sintesi di rimandi densa ma precisa.
Nei titoli dei lavori di Enrico Cazzaniga troviamo tutta la sua ricerca. Il suo lavoro si costruisce intorno alla decolorazione di fondi neri da cui far emergere l'immagine per sottrazione. Il suo è sempre un movimento che rimuove, da cui i suoi titoli sempre all'insegna di un "togliere a…".
Vanni Cuoghi gioca con le parole anche quando usa le immagini. I suoi sono accostamenti spaesanti tra il potere dell'immagine e quello verbale. I suoi titoli offrono insieme al sorriso la soluzione del rebus.
I pattern iperdecorativi di Eloisa Gobbo scorrono ambigui e accattivanti tra colori fluo e richiami simbolici più o meno velati. Tra la sorpresa e il sarcasmo, lasciano confluire nei titoli e nelle frasi che si nascondono tra i grafismi, messaggi cangianti tra la denuncia e la più sottile ironia.
Massimo Gurnari da anni concentra il suo lavoro sul limite e le contaminazioni tra umano e animale, sotto i più disparati aspetti. Nei suoi titoli i quadri si animano come grazie all'effetto di un racconto, assumendo connotazioni che vanno oltre l'effetto pittorico e il singolo momento di fruizione.
I frames che Sarah Ledda rapisce alle grandi produzioni cinematografiche degli anni '50 diventano testimoni involontari di stati d'animo che si astraggono dal puro e semplice scorrere del film. I volti dei divi di holliwood si staccano dal montaggio filmico per scendere nel dominio comune del montaggio della vita. Con titoli precisi, che nulla condividono con la storia del film, l'artista allarga il messaggio delle scene alla sfera dei sentimenti privati.
Non poteva mancare, infine, un artista che abbia nel "Senza titolo" il compimento definitivo del suo lavoro. È il giovane Diego Cinquegrana, autore di una ricerca densa e sofferta. I suoi personaggi, rapiti a una forma di immaginario infantile, non hanno nome né luogo. L'autore è profondamente coinvolto in ogni quadro, impossibilitato a vederlo con la distanza che consente di dare un nome.
Enrico Cazzaniga nato nel 1966 a Mariano Comense (Como), vive e lavora in Brianza
Diego Cinquegrana è nato nel 1981 a Como, dove vive e lavora.
Vanni Cuoghi è nato a Genova nel 1966, vive e lavora a Milano.
Eloisa Gobbo è nata a Padova nel 1969, vive e lavora tra Padova e Milano.
Massimo Gurnari è nato nel 1981 a Milano, dove vive e lavora.
Sarah Ledda è nata a Palermo nel 1970, vive e lavora tra Aosta e Palermo.
05
giugno 2007
Senza titolo. Quando il titolo non fa l’opera, però l’aiuta
Dal 05 al 27 giugno 2007
arte contemporanea
Location
SPAZIOINMOSTRA
Milano, Via Luigi Cagnola, 26, (Milano)
Milano, Via Luigi Cagnola, 26, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-giovedì 15.30-19.30; venerdì 13-16
Fuori orario su appuntamento
Vernissage
5 Giugno 2007, ore 19
Autore
Curatore