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Giorgio Chiesi – Maschere e Graffiti
Giorgio Chiesi è una grande artista con un’importante storia alle spalle che nasce dal realismo sociale degli anni ’60 dove con Ferroni, Vespignani, Cappelli e Sughi già sperimentavano nuove tecniche essendo alla continua ricerca di nuove e particolari creazioni
Comunicato stampa
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Nella stupenda cornice della cinquecentesca Rocca Sforzesca di Soncino ancora una volta un’importante incontro tra storia e cultura: si inaugura infatti sabato 23 giugno alle ora 18.00 la grande mostra interamente dedicata al Maestro Giorgio Chiesi con titolo “Maschere e Graffiti”.
Passeggiando nella rocca tra le sue mura, le torri angolari, i ponti levatoi e il lungo fossato che la circonda, i visitatori saranno catturati ed estasiati dalle oltre quaranta tele e trenta opere su carta di Giorgio Chiesi, caratterizzate tutte dai forti colori e dai fantasiosi soggetti..
“…
La sua pittura è libera, sciolta da ogni vincolo di coerenza e di appartenenza e non si nega a nulla di quanto gli viene in mente, mentre si trova nella cerchia dell’opera, mettendoci dentro le spezie dell’hic et nunc, per dirla in linguaggio aulico, tutto quello che gli viene in mente in quel momento, per cui entra nell’opera, come un clandestino in un vettore di linea, portando scompiglio e scandalo, ma, in realtà, portando la vita, la vitalità, là dove regnava la morte o il mortuario.
…
Quello che colpisce nella pittura di Giorgio Chiesi è quel senso di freschezza, di giovanile sentimento delle cose, che non si è fatto indurire dal passare degli anni e dall’accanirsi dell’esperienza, mantenendo e al limite, espandendo l’area di un bel sorriso che, nell’allargarsi a dismisura, comprende la smorfia del ribelle per natura, del non omologabile che non si fa chiudere dentro nessun sistema, perché e allergico ad ogni schema munito di prevedibilità, che va oltre la prevedibilità del visto non visto, perché è altro dalla linearità dei comportamenti e delle abitudini e sta bene d’estate col cappotto e d’inverno col costume da bagno, senza pensarci tanto, vivendo bene il privilegio d’essere artista.
…
Segni, disegni, totem, risultano vibranti reperti di una civiltà sotto sopra, in cui convivono cose della saggezza e cose della follia. Si inaugura, così, una sorta di terra di nessuno dove tutti possono passare, posando lo sguardo, a loro piacimento di qua e di là, ma senza la pretesa di venire a capo di niente, tanto è difficile orientarsi, quando tutto tende ad un indistinto, quasi ad un caos, dove chi recita è solo lui, l’uomo del pennello che si prende tutte le libertà che vuole, una volta che le regole sono implose e diventate una funzione di un sogno fatto ad occhi aperti, quindi con tutta l’ambiguità possibile e immaginabile, nello spirito di rivolta contro l’universo pesante dei significati abusivi, che prevaricano la forma e la asserviscono a sballati disegni ordinativi di un ordine che, ormai, non esiste più.
…”
Tratto da “ Maschere e Graffiti” di Francesco Gallo
Passeggiando nella rocca tra le sue mura, le torri angolari, i ponti levatoi e il lungo fossato che la circonda, i visitatori saranno catturati ed estasiati dalle oltre quaranta tele e trenta opere su carta di Giorgio Chiesi, caratterizzate tutte dai forti colori e dai fantasiosi soggetti..
“…
La sua pittura è libera, sciolta da ogni vincolo di coerenza e di appartenenza e non si nega a nulla di quanto gli viene in mente, mentre si trova nella cerchia dell’opera, mettendoci dentro le spezie dell’hic et nunc, per dirla in linguaggio aulico, tutto quello che gli viene in mente in quel momento, per cui entra nell’opera, come un clandestino in un vettore di linea, portando scompiglio e scandalo, ma, in realtà, portando la vita, la vitalità, là dove regnava la morte o il mortuario.
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Quello che colpisce nella pittura di Giorgio Chiesi è quel senso di freschezza, di giovanile sentimento delle cose, che non si è fatto indurire dal passare degli anni e dall’accanirsi dell’esperienza, mantenendo e al limite, espandendo l’area di un bel sorriso che, nell’allargarsi a dismisura, comprende la smorfia del ribelle per natura, del non omologabile che non si fa chiudere dentro nessun sistema, perché e allergico ad ogni schema munito di prevedibilità, che va oltre la prevedibilità del visto non visto, perché è altro dalla linearità dei comportamenti e delle abitudini e sta bene d’estate col cappotto e d’inverno col costume da bagno, senza pensarci tanto, vivendo bene il privilegio d’essere artista.
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Segni, disegni, totem, risultano vibranti reperti di una civiltà sotto sopra, in cui convivono cose della saggezza e cose della follia. Si inaugura, così, una sorta di terra di nessuno dove tutti possono passare, posando lo sguardo, a loro piacimento di qua e di là, ma senza la pretesa di venire a capo di niente, tanto è difficile orientarsi, quando tutto tende ad un indistinto, quasi ad un caos, dove chi recita è solo lui, l’uomo del pennello che si prende tutte le libertà che vuole, una volta che le regole sono implose e diventate una funzione di un sogno fatto ad occhi aperti, quindi con tutta l’ambiguità possibile e immaginabile, nello spirito di rivolta contro l’universo pesante dei significati abusivi, che prevaricano la forma e la asserviscono a sballati disegni ordinativi di un ordine che, ormai, non esiste più.
…”
Tratto da “ Maschere e Graffiti” di Francesco Gallo
23
giugno 2007
Giorgio Chiesi – Maschere e Graffiti
Dal 23 giugno all'otto luglio 2007
arte moderna e contemporanea
Location
ROCCA SFORZESCA
Soncino, Via Castello, (Cremona)
Soncino, Via Castello, (Cremona)
Biglietti
Intero 3 euro – Ridotto 2.20 euro – Famiglie 7.00 euro
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 12.00 - sabato e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
23 Giugno 2007, ore 18
Sito web
www.prolocosoncino.it
Autore
Curatore