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Vincenzo Rusciano – I am not spiteful!
Vincenzo Rusciano compie l’ennesimo tuffo nel passato, nell’idillio dell’infanzia, âge d’or della vita
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Adam Philipps aveva constatato che tutti noi «abbiamo la
tentazione di scoprire quanto possiamo essere cattivi, ma
solo per vedere quanto siamo bravi a esserlo». Nessuno
più di un bambino può esserlo: crudele, perfido,
spietato, in modo del tutto disinteressato. Parrebbe quindi
un enfant terribile quello di Vincenzo Rusciano, stizzito e
riottoso, che avvelena senza alcuna pietà ogni piacere
materiale. Lo dimostrano i fili recisi che hanno atterrato
il clown-trapezista, la giostra falciata in due con una
straordinaria precisione chirurgica, la carrozzeria di una
macchinina a pedali deturpata con un dripping che farebbe
invidia persino a Pollock.
Disattendendo la teoria dei giochi di Roger Caillois,
l’insoddisfatto bambino rifugge l’ilinx [la vertigine]
– che potrebbe scaturire dall’acrobazia del pagliaccio,
dal vorticoso girotondo del carillon o dal moto della
macchinina – intendendo semmai svettare vero l’hypsous
[l’altezza]; è infatti grazie all’immaginazione che
può ottenere lo svago più ambito, piacere ludico che si
invola sulle ali della mente. Il bambino non ha bisogno di
surrogati, nel suo sguardo visionario, assorto, felice,
scorgiamo le immense virtù della fantasia.
Vincenzo Rusciano compie l’ennesimo tuffo nel passato,
nell’idillio dell’infanzia, âge d’or della vita.
Ritrattando il giudizio sulla millantata cattiveria dei
bambini, l’artista dichiara in prima persona che I am not
spiteful! in quanto la sua finalità non è connessa col
dispiacere ma con la facoltà di desiderare. Eccitazione
soprasensibile, cui giunge attraverso la rinuncia, la
privazione delle cose. Il fine della creazione è
perseguito nella distruzione, «perché il bello non è
che il tremendo al suo inizio» [Rainer Maria Rilke];
ammettendo oppure dissentendo dall’essere “tremendi” o
“dispettosi”, Rusciano e il suo piccolo alter-ego
muovono dall’intemperanza per giungere ad un atteggiamento
e-statico, a uno slancio che è ingenium assoluto.
Autentica rivelazione: libertà e volontà di non rimanere
soggiogati dai giochi stessi.
Fardello assai pesante per un uomo, ma che per un bambino
è il dono più grande!
Vincenzo Rusciano. Nato a Napoli nel 1973, dove risiede e
lavora. Si esprime soprattutto con la scultura e
l’installazione, usando materiali poveri e superfici
laccate che lega spesso a significati e atmosfere assai
personali.
tentazione di scoprire quanto possiamo essere cattivi, ma
solo per vedere quanto siamo bravi a esserlo». Nessuno
più di un bambino può esserlo: crudele, perfido,
spietato, in modo del tutto disinteressato. Parrebbe quindi
un enfant terribile quello di Vincenzo Rusciano, stizzito e
riottoso, che avvelena senza alcuna pietà ogni piacere
materiale. Lo dimostrano i fili recisi che hanno atterrato
il clown-trapezista, la giostra falciata in due con una
straordinaria precisione chirurgica, la carrozzeria di una
macchinina a pedali deturpata con un dripping che farebbe
invidia persino a Pollock.
Disattendendo la teoria dei giochi di Roger Caillois,
l’insoddisfatto bambino rifugge l’ilinx [la vertigine]
– che potrebbe scaturire dall’acrobazia del pagliaccio,
dal vorticoso girotondo del carillon o dal moto della
macchinina – intendendo semmai svettare vero l’hypsous
[l’altezza]; è infatti grazie all’immaginazione che
può ottenere lo svago più ambito, piacere ludico che si
invola sulle ali della mente. Il bambino non ha bisogno di
surrogati, nel suo sguardo visionario, assorto, felice,
scorgiamo le immense virtù della fantasia.
Vincenzo Rusciano compie l’ennesimo tuffo nel passato,
nell’idillio dell’infanzia, âge d’or della vita.
Ritrattando il giudizio sulla millantata cattiveria dei
bambini, l’artista dichiara in prima persona che I am not
spiteful! in quanto la sua finalità non è connessa col
dispiacere ma con la facoltà di desiderare. Eccitazione
soprasensibile, cui giunge attraverso la rinuncia, la
privazione delle cose. Il fine della creazione è
perseguito nella distruzione, «perché il bello non è
che il tremendo al suo inizio» [Rainer Maria Rilke];
ammettendo oppure dissentendo dall’essere “tremendi” o
“dispettosi”, Rusciano e il suo piccolo alter-ego
muovono dall’intemperanza per giungere ad un atteggiamento
e-statico, a uno slancio che è ingenium assoluto.
Autentica rivelazione: libertà e volontà di non rimanere
soggiogati dai giochi stessi.
Fardello assai pesante per un uomo, ma che per un bambino
è il dono più grande!
Vincenzo Rusciano. Nato a Napoli nel 1973, dove risiede e
lavora. Si esprime soprattutto con la scultura e
l’installazione, usando materiali poveri e superfici
laccate che lega spesso a significati e atmosfere assai
personali.
30
maggio 2007
Vincenzo Rusciano – I am not spiteful!
Dal 30 maggio al 20 luglio 2007
arte contemporanea
Location
NT ART GALLERY
Bologna, Via Michelino, 33, (Bologna)
Bologna, Via Michelino, 33, (Bologna)
Orario di apertura
dal Martedì al Sabato 11-13 e 16-20
Domenica e Lunedì su appuntamento
Vernissage
30 Maggio 2007, ore 18.30
Autore
Curatore