Dal 17 maggio fino al 3 giugno la libreria Cardano di Pavia ospiterà uno scultore recentemente scomparso, Gino Cosentino, allievo di Arturo Martini e, senza dubbio il suo continuatore ideale. Di origini siciliane, con il solo “testamento” di Arturo Martini “fai di me un arco dello spirito, fa che io non sia più rupe, ma acqua e cielo”, giunge nel 1946 a Milano. Nel 1956 viene pubblicato il primo album delle sue opere. La sua successiva intensa attività di scultore viene conosciuta in Italia e all’estero attraverso una copiosa serie di mostre personali e collettive che affermano Cosentino come uno degli scultori più rappresentativi dell’arte italiana contemporanea. La costante tensione verso l’astrazione sintetica della forma e l’assoluta necessità dell’armonia riconducono infatti l’opera di Cosentino alle più pure ed elevate espressioni artistiche del “Novecento Italiano”. “Entrando nel suo atelier di Via Watt, 5 a Milano sentii un brivido mai provato a nessuna mostra, anche dei più grandi come Moore o Martini stesso” con queste parole si esprime Sandro Leonardi, scultore che ha avuto come riferimento Arturo Marini. Le opere per un breve periodo abbandoneranno lo studio di Via Watt, visitabile su appuntamento per motivi di studio, per regalarci le stesse emozioni tra gli scaffali della Libreria Edizioni Cardano.

La mostra di Pavia è la prima esposizione, lungo un percorso artistico dal 1956 al 2004, che si tiene dopo la scomparsa del grande maestro avvenuta nel 2005.