La galleria Genus presenta Green, personale di Carlo Colli, a cura di Gloria Gradassi. In mostra una serie di tele recenti dominate dalla persistenza dinamica del colore verde. Una saga ecologica allucinata in cui il verde, protagonista, non è colore puro, astratto, ma materia malleabile e viva, autorigenerantesi. Il verde infatti, che in alcuni piccoli dipinti è l’unico soggetto della pittura, è macchia viva, un frammento vegetale mimetizzato sulla tela. Pensieri monocromi resi assoluti, che Colli enfatizza eleggendoli a nodo entro il quale scorrono fili molteplici.

La coscienza ecologica si estetizza nel racconto di una natura ed un umanità futuribili. La macchia verde come un polmone espanso, ricopre ogni cosa vivente, ricordandoci che tutto è Natura, specialmente gli esseri umani, le cui gesta, estreme o quotidiane, sono come risucchiate dall’anima verde dei dipinti.

A questo mondo, fatto di dinamismi segreti, di storie che accadono all’ombra di un bosco, appartiene una ricerca parallela, non narattiva.

L’osservatore, e il pittore, accedono a queste visioni come spiando, affacciandosi da un punto d’osservazione protetto e nascosto. Questa erotizazzazione del vedere è l’altro tema della pittura di Colli, il punto di fusione dell’aspetto narrativo e di quello concettuale.

Seguendo il piacere dello sguardo, Colli compone le sue visioni e imposta una personale mimesi tra immagine retinica e rappresentazione che è complicata dall’immagine mentale. Luce e ombra disegnano i confini dell’immaginazione, passando attraverso l’inevitabile confronto con la fotografia. Il risultato è una pittura distillata e luminosa che riformula, con un pizzico d’ironia, l’amabile leggerezza della pittura en plein air.