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Clinio Giorgio Biavati – Altis il mito impuro
quella di Biaviati è un’indagine sul “feminino”, sulla sensibilità sottintesa, sulla bellezza. Nelle sue immagini la figura della donna è centrale e tutto ruota intorno a questa presenza
Comunicato stampa
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quella di Biaviati è un’indagine sul “feminino”, sulla sensibilità sottintesa, sulla bellezza. Nelle sue immagini la figura della donna è centrale e tutto ruota intorno a questa presenza. Il gusto dell’immagine ci riporta ad un mondo silenzioso, fatto di piccoli gesti allusivi, caratterizzato da una luce tagliata che definisce esposizioni e nascondimenti, inserimenti e sottrazioni. È un mondo immaginato, vagheggiato, in parte ricordato. Ma non per questo meno attuale. Molta ricerca fotografica contemporanea fa leva su queste suggestioni.
il dettaglio, apparentemente secondario, diviene indispensabile. L’esito finale non è casuale ma dettato da una vera e propria esigenza di rappresentazione, un’idea quasi medianica di perfezione.
ora si può contemplare il Mito senza nessun timore. Il Mito sorveglia e veglia. Accettando quasi e accogliendo quel che Biaviati sommessamente confida, di visibile e di invisibile.
Beatrice Buscaroli
uno studio approfondito della mitologia e soprattutto della sua “messa in visione” realizzata nei secoli da artisti sconosciuti o famosissimi; progettazione e realizzazione del teatro di posa con oggetti e tendaggi semplici ma decorativi; scelta delle modelle adatte(…) un uso sapiente dell’illuminazione e soprattutto della “posa”. La vera messa in scena teatrale dei gruppi; manipolazione finale al computer con sovrapposizioni di disegni, scritti, citazioni visive direttamente dalla storia dell’arte.
tanto il dopo è già tutto programmato e non è un ritocco ( come siamo abituati a vedere su corpi nudi, praticamente rifatti sulle riviste patinate) ma una sovrapposizione pittorica vera e propria
il mio consiglio è che la visione dell’opera di Clinio Giorgio Biaviati vada fatta in galleria, dal vero, come per la pittura.
k.d.
il dettaglio, apparentemente secondario, diviene indispensabile. L’esito finale non è casuale ma dettato da una vera e propria esigenza di rappresentazione, un’idea quasi medianica di perfezione.
ora si può contemplare il Mito senza nessun timore. Il Mito sorveglia e veglia. Accettando quasi e accogliendo quel che Biaviati sommessamente confida, di visibile e di invisibile.
Beatrice Buscaroli
uno studio approfondito della mitologia e soprattutto della sua “messa in visione” realizzata nei secoli da artisti sconosciuti o famosissimi; progettazione e realizzazione del teatro di posa con oggetti e tendaggi semplici ma decorativi; scelta delle modelle adatte(…) un uso sapiente dell’illuminazione e soprattutto della “posa”. La vera messa in scena teatrale dei gruppi; manipolazione finale al computer con sovrapposizioni di disegni, scritti, citazioni visive direttamente dalla storia dell’arte.
tanto il dopo è già tutto programmato e non è un ritocco ( come siamo abituati a vedere su corpi nudi, praticamente rifatti sulle riviste patinate) ma una sovrapposizione pittorica vera e propria
il mio consiglio è che la visione dell’opera di Clinio Giorgio Biaviati vada fatta in galleria, dal vero, come per la pittura.
k.d.
23
giugno 2007
Clinio Giorgio Biavati – Altis il mito impuro
Dal 23 giugno al 09 settembre 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEO KEN DAMY
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Orario di apertura
15.30-19.30 dal martedì al sabato
chiusura estiva agosto
Vernissage
23 Giugno 2007, ore 19
Autore