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Francesco Bocchini – Pocket trumpete
È un inno alla tromba e alla più recente passione dell’artista romagnolo
Comunicato stampa
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È un inno alla tromba e alla più recente passione dell'artista romagnolo, la personale che tra maggio e giugno allestirà alla Galleria DELLAPINA di Pietrasanta. Francesco Bocchini, musicista autodidatta e scultore "sonoro" di meccanismi a manovella che spesso rumoreggiano nelle frizioni delle ferraglie, dedica il suo ultimo lavoro all'universo magico e struggente del jazz. Il titolo con un gioco di pronuncia maccheronica, storpia il nome della tromba di piccolo formato, quella maneggevole da trasportare nei viaggi e da usare nelle situazioni informali. In italiano potremmo anche amichevolmente chiamarla trombetta evocando altri archetipi cari a Bocchini come quelli del circo e delle feste di piazza, animate da venditori ambulanti e banditori spacconi.
La mostra è dunque incentrata su un'opera che si compone di una scaffalatura in ferro lunga tre metri, e che ricostruisce su vari piani l'albero genealogico dei trombettisti, a partire dal capostipite degli anni venti "King" Joe Oliver. Da quello che è stato il maestro di Armstrong si passa poi attraverso varie diramazioni di generi musicali, a grandi della storia come Gillespie, Davis, Clifford Brown, fino ai musicisti contemporanei, formatisi negli anni settanta. Ognuno di loro è rappresentato da una dentiera, sempre realizzata in lamiera e dipinta ad olio, con il rosso delle gengive che varia impercettibilmente di tono (e tonale è anche una parola della musica) e una targhetta che ne segna il nome. La dentiera è metafora della bocca, la parte del corpo in cui s'innesta l'ideale prolungamento dello strumento, suo motore e suo punto d'appoggio, così Francesco Bocchini ha scelto la corona dei denti per simboleggiare l'uomo intero. Da alcuni anni in effetti, l'artista sembra avere maturato una particolare predilezione per gli elenchi, i cataloghi di nomi, le classificazioni; interesse che aveva già espresso con opere come "La forza del loro pensiero" (2004) e "Il ciabattino candido" (2005). Nel primo una teoria di bottiglie "morandiane" in metallo dipinto, erano prese a simbolo dei più importanti attivisti anarchici, (di cui portavano idealmente l'etichetta come per un vaso sapienziale o un'urna di polveri), e nel secondo sopra le ciabattine che testimoniavano pietosamente e teneramente l'assenza del corpo di vittime senza più identità, erano vergate le terribili insegne dei campi di concentramento nazisti. Con pocket trumpete Bocchini sembra invece ricreare un riferimento familiare allo strumento che prende in mano durante le pause di lavoro nello studio, passando dal banco di saldatore e dagli attrezzi da fabbro, alle note aeree della musica, rendendo omaggio ai padri fondatori e alla corte geniale, di un differente universo artistico. Singolare come i luoghi s'accordino naturalmente ad un suo originale percorso, non a caso cominciato nella nativa Gambettola, patria del riciclaggio dei ferrivecchi, che ne ha segnato e nutrito lo stile. Così l'artista contemporaneo, trombettista per diletto che ha fatto della lamiera di scarto un materiale poetico e versatile, capace di creare misteriosi giocattoli e meccanismi per adulti, approda in questi giorni nella provincia di Lucca, dove dalle finestre del carcere, forse qualche fan toscano, ricorda ancora di aver sentito risuonare le note malinconiche ed esangui del grande trombettista, Chet Baker che vi era stato rinchiuso per i suoi problemi con la droga.
La mostra è dunque incentrata su un'opera che si compone di una scaffalatura in ferro lunga tre metri, e che ricostruisce su vari piani l'albero genealogico dei trombettisti, a partire dal capostipite degli anni venti "King" Joe Oliver. Da quello che è stato il maestro di Armstrong si passa poi attraverso varie diramazioni di generi musicali, a grandi della storia come Gillespie, Davis, Clifford Brown, fino ai musicisti contemporanei, formatisi negli anni settanta. Ognuno di loro è rappresentato da una dentiera, sempre realizzata in lamiera e dipinta ad olio, con il rosso delle gengive che varia impercettibilmente di tono (e tonale è anche una parola della musica) e una targhetta che ne segna il nome. La dentiera è metafora della bocca, la parte del corpo in cui s'innesta l'ideale prolungamento dello strumento, suo motore e suo punto d'appoggio, così Francesco Bocchini ha scelto la corona dei denti per simboleggiare l'uomo intero. Da alcuni anni in effetti, l'artista sembra avere maturato una particolare predilezione per gli elenchi, i cataloghi di nomi, le classificazioni; interesse che aveva già espresso con opere come "La forza del loro pensiero" (2004) e "Il ciabattino candido" (2005). Nel primo una teoria di bottiglie "morandiane" in metallo dipinto, erano prese a simbolo dei più importanti attivisti anarchici, (di cui portavano idealmente l'etichetta come per un vaso sapienziale o un'urna di polveri), e nel secondo sopra le ciabattine che testimoniavano pietosamente e teneramente l'assenza del corpo di vittime senza più identità, erano vergate le terribili insegne dei campi di concentramento nazisti. Con pocket trumpete Bocchini sembra invece ricreare un riferimento familiare allo strumento che prende in mano durante le pause di lavoro nello studio, passando dal banco di saldatore e dagli attrezzi da fabbro, alle note aeree della musica, rendendo omaggio ai padri fondatori e alla corte geniale, di un differente universo artistico. Singolare come i luoghi s'accordino naturalmente ad un suo originale percorso, non a caso cominciato nella nativa Gambettola, patria del riciclaggio dei ferrivecchi, che ne ha segnato e nutrito lo stile. Così l'artista contemporaneo, trombettista per diletto che ha fatto della lamiera di scarto un materiale poetico e versatile, capace di creare misteriosi giocattoli e meccanismi per adulti, approda in questi giorni nella provincia di Lucca, dove dalle finestre del carcere, forse qualche fan toscano, ricorda ancora di aver sentito risuonare le note malinconiche ed esangui del grande trombettista, Chet Baker che vi era stato rinchiuso per i suoi problemi con la droga.
26
maggio 2007
Francesco Bocchini – Pocket trumpete
Dal 26 maggio al 22 giugno 2007
arte contemporanea
Location
DELLA PINA ARTE CONTEPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 11, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 11, (Lucca)
Vernissage
26 Maggio 2007, ore 19
Autore
Curatore