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short show #4 – Marco Belfiore
Tutto parte da un semplice principio: dietro ogni ordinaria e insignificante situazione si cela qualcosa di più profondo. Ed è per questo che a Marco Belfiore è sufficiente raccontare piccole storie
Comunicato stampa
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Tutto parte da un semplice principio: dietro ogni ordinaria e insignificante situazione si cela qualcosa di più profondo. Ed è per questo che a Marco Belfiore è sufficiente raccontare piccole storie. Nei suoi video, animazioni e disegni da voce a ciò che si nasconde oltre l’apparente banalità del quotidiano: amplificando dettagli e isolando scene a prima vista di scarsa importanza, affiorano indizi e tracce degli aspetti più grotteschi e crudeli della vita, spesso vissuti inconsapevolmente dai suoi stessi attori. Sono scene con un appeal da sketch teatrale o da cabaret, ma spesso anche situazioni reali in cui l’artista si imbatte casualmente e si limita a registrare con i mezzi a disposizione in quel momento, senza badare alla qualità e alla risoluzione dell’immagine ma piuttosto preoccupandosi di coglierne l’immediatezza e la freschezza imprevista. Non di rado sono immagini riprese dalla finestra di casa, come Bugzum (2003) che narra l’impresa di due ragazzini per recuperare un misterioso oggetto caduto sul balcone sottostante, o come la constatazione delle trasformazioni dello spiazzo antistante la propria abitazione, di giorno salone a cielo aperto per parrucchiere improvvisate (The real scissor sisters, 2007) e di notte campo di sfida calcistico (This darkest game, 2007). Il video Cosmic Bombero (2006) riprende dall’alto, con una prospettiva classica a volo d’uccello, gli assurdi movimenti di un signore anziano che ogni giorno innaffia la pavimentazione di cemento del cortile in cui abita, trasformando la canna dell’acqua in un’arma di custodia e difesa del proprio “territorio”, come se fosse un moderno sceriffo. La sensazione che prova lo spettatore è spesso, a sua volta, quella di trovarsi come affacciato a una finestra: guarda, osserva, ammira, ma non può agire. Uno stato d’animo che l’artista condivide e che definisce di “contemplativa impotenza”. In Patampa (2005) assistiamo - noi assieme a Marco Belfiore - inermi e senza alcuna possibilità di intervento ai vani e buffi tentativi di un bambino di Marrakech di emulare i compagni di gioco nel passare attraverso il varco di una ringhiera. Nonostante la scena sia indubbiamente divertente, quello che dovrebbe essere un momento di gioco si trasforma in un’amara constatazione di impotenza. Diveniamo testimoni involontari della tragicomicità della vita di cui tuttavia, a nostra volta, siamo protagonisti. I video e le animazioni di Marco Belfiore diventano allora come delle piccole trappole per lo spettatore: registrano innocui e a prima vista ilari avvenimenti che tuttavia nascondono crepe e ci lasciano con un che di amaro.
La serie di stampe Encyclopedia (2007), tratte da una raccolta di vecchie incisioni e illustrazioni tedesche, procede in senso inverso: immagini esistenti - seppur di fantasia - vengono dilatate e amplificate attraverso minuti e quasi impercettibili interventi con cui l’artista introduce dettagli bizzarri e inaspettati. Le ingerenze sono minime e difficili da trovare ma, una volta scovate, rendono l’immagine surreale. I titoli vengono in aiuto a risolvere l’enigma: mettono in risalto in maniera quasi didascalica le anomalie e gli intrusi e fungono da meccanismo di sblocco senza il quale le opere rimarrebbero vincolate all’apparente semplicità di cui si nutrono. Nonostante l’estetica retrò delle incisioni, i temi affrontati restano l’uomo e le contraddizioni della vita. Il risultato è una galleria di scene stravaganti e curiose in cui compare sempre un elemento “estraneo”: un indaffarato laboratorio chimico in cui un perfetto Lord ha un’erezione; due aborigeni nella foresta sul cui capo sono spuntate corna da demone; o ancora la deriva di una balena sopra la quale volteggia un improbabile ufo; il cortile di un elegante palazzo patrizio al cui angolo di soppiatto un uomo urina; o la visita a un museo etnografico dove l’enorme scheletro di un dinosauro viene tenuto al guinzaglio da un visitatore come se fosse un cagnolino da salotto. Situazioni al limite del possibile che, accostando elementi dissonanti, dando vita a un palcoscenico parallelo e specchiato su quello reale, fatto di incidenti silenziosi, imprevisti, equivoci e pensieri inquieti.
La serie di stampe Encyclopedia (2007), tratte da una raccolta di vecchie incisioni e illustrazioni tedesche, procede in senso inverso: immagini esistenti - seppur di fantasia - vengono dilatate e amplificate attraverso minuti e quasi impercettibili interventi con cui l’artista introduce dettagli bizzarri e inaspettati. Le ingerenze sono minime e difficili da trovare ma, una volta scovate, rendono l’immagine surreale. I titoli vengono in aiuto a risolvere l’enigma: mettono in risalto in maniera quasi didascalica le anomalie e gli intrusi e fungono da meccanismo di sblocco senza il quale le opere rimarrebbero vincolate all’apparente semplicità di cui si nutrono. Nonostante l’estetica retrò delle incisioni, i temi affrontati restano l’uomo e le contraddizioni della vita. Il risultato è una galleria di scene stravaganti e curiose in cui compare sempre un elemento “estraneo”: un indaffarato laboratorio chimico in cui un perfetto Lord ha un’erezione; due aborigeni nella foresta sul cui capo sono spuntate corna da demone; o ancora la deriva di una balena sopra la quale volteggia un improbabile ufo; il cortile di un elegante palazzo patrizio al cui angolo di soppiatto un uomo urina; o la visita a un museo etnografico dove l’enorme scheletro di un dinosauro viene tenuto al guinzaglio da un visitatore come se fosse un cagnolino da salotto. Situazioni al limite del possibile che, accostando elementi dissonanti, dando vita a un palcoscenico parallelo e specchiato su quello reale, fatto di incidenti silenziosi, imprevisti, equivoci e pensieri inquieti.
29
maggio 2007
short show #4 – Marco Belfiore
Dal 29 maggio al 09 giugno 2007
arte contemporanea
Location
NEON>FDV
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 16 alle 17 e su appuntamento
Vernissage
29 Maggio 2007, ore 18.30
Autore
Curatore