“New York caput mundi. Kaputt?”

Philippe Daverio con Arturo Schwarz, Sandro Chia e Benedetta Bonichi.



New York è stata dagli anni ’60 in poi il centro dell’arte contemporanea. Protagonisti di ieri furono figure emblematiche come Leo Castelli, Pierre Matisse o Signey Janis. Poi il potere d’influenzare le opinioni passò ad una lobby composta da un lato dalle grandi case d’asta dall’altro dai curatori museali. Oggi vige l’asse nuova Londra New York “Ny-Lon”, con il primato assoluto di galleristi-finanzieri e di tycoon della comunicazione. In questo incontro si parlerà degli equilibri e degli squilibri, della sudditanze europea dinanzi alla gestione anglosassone, del divenire del mondo orientale. Con alcuni interrogativi: New York è ancora caput mundi? Gli equilibri sono ancora così settoriali o si stanno formando nuovi poli d’attrazione e di sviluppo del mercato, come Shangai? Nel sistema dell’arte oggi si può creare un artista nel giro di pochi anni comprando tutte le sue opere per far salire le sue quotazioni. Verranno svelate strategie che sono “i trucchi dell’arte contemporanea”. Una rotta, quella che vede al centro il sistema ny-lon che si potrebbe anche invertire con una difesa più convinta, per esempio, degli artisti italiani ormai esclusi dalla principali sarabande internazionali. Se ne parlerò con Arturo Schwarz, storico gallerista del surrealismo parigino con una collezione recentemente donata al museo di Tel Aviv, Sandro Chia, uno dei protagonisti della Transavanguardia che dagli anni 80 ha un forte successo anche nel mondo americano e Benedetta Bonichi, artista giovane che vanta i suoi maggiori successi fuori Italia.