Alessandra Di Francesco è una pittrice solitaria. A volte è sopraffatta dalla velocità del mondo, dall’incongruenza logica con cui si incatenano le cause e gli effetti, ma non si arrende. Armata unicamente della sua sensibilità attraversa leggera lo spazio del quotidiano. Sonda alternative private, solitarie, pericolose, cercando di narrarle. Lungo il percorso, talvolta, sembra cadere. Invece si piega, si alza, e riprende il cammino. Solo dopo capisci che è una danza, un rispondere alla perentorietà dei percorsi con un impercettibile movimento laterale.

E’ questo stesso movimento laterale ad attraversare la serie di ritratti “Stars”. Uno slittamento semantico di immagini mediatiche che acquistano senso nel momento in cui smarriscono la loro forma riconoscibile e rassicurante.

Sotto le mani e lo sguardo di Alessandra Di Francesco i personaggi famosi, le stelle del cinema e della musica, si trasformano fino a restare isolati, estraniati dall’ambiente pittorico in cui si trovano. Contrariamente al loro essere icona nella dimensione mediatica da cui sono prelevati, questi volti assumono qui una condizione di anonimato perfetto. La loro umanità è ormai un sentimento che risale il corpo del colore e la trama della pittura.