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Anna Seccia – Stanza del Colore
un “happening collettivo” creerà con colori suoni e movimento una “Stanza del Colore” reale e virtuale, testimoniato dalla realizzazione di 4 pannelli dipinti della misura di metri 5 x 1,60 cadauno e così con la giovane creatività del paese sarà fissata l’identità culturale espressiva del luogo attraverso l’espressione pittorica
Comunicato stampa
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L’intervento performativo di arte relazionale dell’artista Anna Seccia con la creazione di una “Stanza” reale e virtuale al medesimo tempo è un’operazione artistica di grande spessore culturale, perché va oltre la dimensione sociale dell’intervento in sé e rinnova il senso di confronto tra chi produce arte e chi ne fruisce.
A questo proposito ha scritto Ezio Sciarra, Preside della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Chieti-Pescara, nel catalogo presentato al Museo Colonna di Pescara con il progetto” Olos Stanza del Colore” il 29 aprile scorso: “Attraverso l’esperienza condotta si sono avuti risultati positivamente sorprendenti che hanno registrato la conquista di mete bio-energetiche di integrazione sociale spontanea e condivisa, di produzione di un’arte collettiva che nelle composizioni coloristiche esprime una specifica identità un sostanziale equilibrio del gruppo sociale che lo ha prodotto. Forme compositive così complesse e unitarie così espressive di una identità sociale nell’informalità simbolica della fusione dei gesti è un’operazione artistica essa stessa singolare di cornice integrativa di molte individualità in un unico risultato di immagine guidata maieuticamente dall’artista.”
E sulla esperienza il critico d’arte e sociologo Maurizio Vitiello, docente alla Fondazione Humaniter di Napoli, scrive sull’Avanti! del 29 aprile 2007: ”E’ “arte per la gente e della gente”. Anna Seccia non è nuova a questo tipo di arte relazionale. Nel 1998 presso l’Università di Pescara ha creato la prima opera “d’arte sociale “con i visitatori della sua personale quando ha presentato “La stanza del colore “come opera fisica attraverso un video. Nel 2005 ha operato nella piazza di Chieti, mentre nell’anno precedente aveva operato con le insegnanti della scuola materna del comune di Pescara e presso diverse scuole della città abruzzese. L’operazione artistica è riconosciuta da autorevoli personalità come “identità culturale “, non solo di un distretto, ma di luogo metropolitano …. La realizzazione delle pitture di diversi pannelli è nata dalla sinergia di diverse personalità attraverso segni liberi e spontanei sotto la direzione dell’artista e ciò ha prodotto un lavoro corale dove ogni singola voce ha avuto identità e riconoscimento fondendosi con tutte le altre in modo armonico in un risultato espressivo-coloristico che è di tutti allo stesso modo“.
Il progetto “Stanza del Colore” è legato alla pratica relazionale a partire da una concezione dell’arte come attivazione dei processi.
Con una visione sconfinata nella realtà, con l’eterna ricerca di equilibrio tra materia e spirito e con una gestualità larga e ritmata che si traduce in una sintesi lirico-coloristica, in cui il colore è metafora del profondo e traduce le emozion,i in un linguaggio denso di percezione del significato delle cose, e dove i segni sparsi ed eterogenei si incontrano, si mettono insieme e suggeriscono il mondo facendo respirare un’aria di grande comunicazione.
Ci si sente, così, parte integrante con gli altri nella condivisione dello spazio interno ed esterno della piazza e legandosi all’energia del gesto pittorico; così, viene creato in un tempo una virtuale “stanza umana” densa di stimoli.
Anna Seccia non è nuova a questo tipo di intervento e da ultimo, in ordine di tempo, ricordiamo che il 12 maggio 2007 nella piazza del centro storico di Alanno (PE) ha creato con 40 bambini una stanza di 25 metri quadri di colore come identità culturale del momento di relazione con i partecipanti.
A questo proposito ha scritto Ezio Sciarra, Preside della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Chieti-Pescara, nel catalogo presentato al Museo Colonna di Pescara con il progetto” Olos Stanza del Colore” il 29 aprile scorso: “Attraverso l’esperienza condotta si sono avuti risultati positivamente sorprendenti che hanno registrato la conquista di mete bio-energetiche di integrazione sociale spontanea e condivisa, di produzione di un’arte collettiva che nelle composizioni coloristiche esprime una specifica identità un sostanziale equilibrio del gruppo sociale che lo ha prodotto. Forme compositive così complesse e unitarie così espressive di una identità sociale nell’informalità simbolica della fusione dei gesti è un’operazione artistica essa stessa singolare di cornice integrativa di molte individualità in un unico risultato di immagine guidata maieuticamente dall’artista.”
E sulla esperienza il critico d’arte e sociologo Maurizio Vitiello, docente alla Fondazione Humaniter di Napoli, scrive sull’Avanti! del 29 aprile 2007: ”E’ “arte per la gente e della gente”. Anna Seccia non è nuova a questo tipo di arte relazionale. Nel 1998 presso l’Università di Pescara ha creato la prima opera “d’arte sociale “con i visitatori della sua personale quando ha presentato “La stanza del colore “come opera fisica attraverso un video. Nel 2005 ha operato nella piazza di Chieti, mentre nell’anno precedente aveva operato con le insegnanti della scuola materna del comune di Pescara e presso diverse scuole della città abruzzese. L’operazione artistica è riconosciuta da autorevoli personalità come “identità culturale “, non solo di un distretto, ma di luogo metropolitano …. La realizzazione delle pitture di diversi pannelli è nata dalla sinergia di diverse personalità attraverso segni liberi e spontanei sotto la direzione dell’artista e ciò ha prodotto un lavoro corale dove ogni singola voce ha avuto identità e riconoscimento fondendosi con tutte le altre in modo armonico in un risultato espressivo-coloristico che è di tutti allo stesso modo“.
Il progetto “Stanza del Colore” è legato alla pratica relazionale a partire da una concezione dell’arte come attivazione dei processi.
Con una visione sconfinata nella realtà, con l’eterna ricerca di equilibrio tra materia e spirito e con una gestualità larga e ritmata che si traduce in una sintesi lirico-coloristica, in cui il colore è metafora del profondo e traduce le emozion,i in un linguaggio denso di percezione del significato delle cose, e dove i segni sparsi ed eterogenei si incontrano, si mettono insieme e suggeriscono il mondo facendo respirare un’aria di grande comunicazione.
Ci si sente, così, parte integrante con gli altri nella condivisione dello spazio interno ed esterno della piazza e legandosi all’energia del gesto pittorico; così, viene creato in un tempo una virtuale “stanza umana” densa di stimoli.
Anna Seccia non è nuova a questo tipo di intervento e da ultimo, in ordine di tempo, ricordiamo che il 12 maggio 2007 nella piazza del centro storico di Alanno (PE) ha creato con 40 bambini una stanza di 25 metri quadri di colore come identità culturale del momento di relazione con i partecipanti.
02
giugno 2007
Anna Seccia – Stanza del Colore
02 giugno 2007
performance - happening
Location
CENTRO STORICO
Lettomanoppello, (Pescara)
Lettomanoppello, (Pescara)
Vernissage
2 Giugno 2007, ore 15,30
Autore