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Calusca – Impressioni In vano
Saranno esposte 12 opere inedite (su carta e su tavola) del 2004/2006
Comunicato stampa
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Dal 16 giugno 2007 lo spazio della Galleria Art’è di Acireale presenterà la mostra personale ”Calusca | impressioni IN VANO - riflessioni” a cura di Guido Giuffrè. L’esposizione rimarrà aperta fino al 30 giugno 2007. Saranno esposte 12 opere inedite (su carta e su tavola) del 2004/2006.
dal testo di Guido Giuffrè:
«[…] In questa mostra (che ne segue un’altra più ampia della quale ripropone alcuni ritratti) sono tante le opere che confermano l’assunto e meritano letture più attente – a muovere, fra le tante, dalla tavoletta della Poltrona rossa. La poltrona che si fa personaggio (o tiene luogo di esso o comunque esplicitamente vi allude) non è nuova in Calusca, anzi è tema ricorrente. Qui sulla spalliera è appoggiato e quasi drappeggiato un indumento, un camicione che dice la presenza umana e in qualche misura rende antropomorfa la stessa poltrona, al cui sedile il colletto ripiegato sembra attribuire una sorta di testa. Ma questi sono giochi del caso, aiutato quanto si voglia. L’umanizzazione dell’oggetto risiede piuttosto nel suo livido, inquietante e squisito incarnato, nel solitario protagonismo al centro di uno spazio in fuga scivolosa verso il nulla, opposto alla tormentata e pittoricamente superba pigmentazione del panneggio – colma di ombre, di anfratti, di abissi.
[…] Novità rispetto alla mostra precedente sono le due grandi tavole Man/chair 3 – reflective G.P. e Man/chair 4 – painted veil or the plastering (G.P.). Nuovo è il ricordo, lieve che sia, di un surrealismo a suo modo magrittiano, temperato peraltro dal baconismo dello spazio (più lieve ancora) nella seconda tavola. Sono riferimenti non estranei alla poetica di Calusca. La quieta, incruenta, “normale” decapitazione, l’ombra che dà corpo a un manichino di gesso (quasi corpo all’assenza), di surrealista mantengono un’eco, anche se temperata appunto dal morso di una rabbia latente, di una malcelata iconoclastia. Quest’ultima componente appartiene al pittore, ma è componente di una personalità complessa che si affida altrettanto alle finezze, formali e sostanziali: valga qui la levità diafana della tenda che cela e rivela, permeabile alla luce, al respiro, e nell’altra tavola il livore acido dell’ombra sotto il braccio o le cupe minacce nel buco nero dietro le spalle – sempre in eccellente magistero pittorico. Non è sapienza di mano, è maturità d’artista. Giovane inquieto, Calusca per temperamento non sa e non vuole abbandonarsi al mondo; critica piuttosto spietatamente, il suo sguardo raschia e corrode. Ma insieme (e per questo ha bisogno d’essere, come è, pittore) carezza e riscatta. ».
Guido Giuffrè
dal testo di Guido Giuffrè:
«[…] In questa mostra (che ne segue un’altra più ampia della quale ripropone alcuni ritratti) sono tante le opere che confermano l’assunto e meritano letture più attente – a muovere, fra le tante, dalla tavoletta della Poltrona rossa. La poltrona che si fa personaggio (o tiene luogo di esso o comunque esplicitamente vi allude) non è nuova in Calusca, anzi è tema ricorrente. Qui sulla spalliera è appoggiato e quasi drappeggiato un indumento, un camicione che dice la presenza umana e in qualche misura rende antropomorfa la stessa poltrona, al cui sedile il colletto ripiegato sembra attribuire una sorta di testa. Ma questi sono giochi del caso, aiutato quanto si voglia. L’umanizzazione dell’oggetto risiede piuttosto nel suo livido, inquietante e squisito incarnato, nel solitario protagonismo al centro di uno spazio in fuga scivolosa verso il nulla, opposto alla tormentata e pittoricamente superba pigmentazione del panneggio – colma di ombre, di anfratti, di abissi.
[…] Novità rispetto alla mostra precedente sono le due grandi tavole Man/chair 3 – reflective G.P. e Man/chair 4 – painted veil or the plastering (G.P.). Nuovo è il ricordo, lieve che sia, di un surrealismo a suo modo magrittiano, temperato peraltro dal baconismo dello spazio (più lieve ancora) nella seconda tavola. Sono riferimenti non estranei alla poetica di Calusca. La quieta, incruenta, “normale” decapitazione, l’ombra che dà corpo a un manichino di gesso (quasi corpo all’assenza), di surrealista mantengono un’eco, anche se temperata appunto dal morso di una rabbia latente, di una malcelata iconoclastia. Quest’ultima componente appartiene al pittore, ma è componente di una personalità complessa che si affida altrettanto alle finezze, formali e sostanziali: valga qui la levità diafana della tenda che cela e rivela, permeabile alla luce, al respiro, e nell’altra tavola il livore acido dell’ombra sotto il braccio o le cupe minacce nel buco nero dietro le spalle – sempre in eccellente magistero pittorico. Non è sapienza di mano, è maturità d’artista. Giovane inquieto, Calusca per temperamento non sa e non vuole abbandonarsi al mondo; critica piuttosto spietatamente, il suo sguardo raschia e corrode. Ma insieme (e per questo ha bisogno d’essere, come è, pittore) carezza e riscatta. ».
Guido Giuffrè
16
giugno 2007
Calusca – Impressioni In vano
Dal 16 al 30 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ART’E’
Acireale, Piazza Porta Cusmana, 10, (Catania)
Acireale, Piazza Porta Cusmana, 10, (Catania)
Orario di apertura
lunedì | sabato 10-13 e 16,30 – 20,30 ; chiuso festivi
Vernissage
16 Giugno 2007, ore 19,30
Sito web
www.calusca.it
Autore
Curatore