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Caravaggio – Martirio di sant’Orsola
Dopo quasi quattrocento anni di vita avventurosa e tormentata il dipinto approda alla quiete e al calore di una residenza – la stessa per il cui prestigio era stato acquistato nel 1972 dalla Banca Commerciale Italiana – ritrovando la città nella quale venne ideato e dipinto
Comunicato stampa
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A Napoli, nel cuore della città, la Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano apre al pubblico.
Analogamente ad altri interventi dettati dall’attenzione verso la pubblica fruizione del proprio patrimonio artistico – tra gli altri, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e l’esposizione permanente di un importante nucleo della collezione del Sanpaolo Banco di Napoli al Museo partenopeo di Villa Pignatelli - Intesa Sanpaolo destina un apposito spazio dello storico edificio di via Toledo a divenire una specifica sezione di carattere museale. Convivendo con le normali funzioni istituzionali, la Galleria realizzata al piano nobile del palazzo restituisce così alla città la possibilità di ammirare l’estremo capolavoro della stagione artistica di Caravaggio che la Banca ha il privilegio di annoverare nelle proprie raccolte: il Martirio di sant’Orsola, dipinto da Michelangelo Merisi nel 1610, poche settimane prima della sua drammatica e solitaria morte.
Dopo quasi quattrocento anni di vita avventurosa e tormentata il dipinto approda alla quiete e al calore di una residenza - la stessa per il cui prestigio era stato acquistato nel 1972 dalla Banca Commerciale Italiana - ritrovando la città nella quale venne ideato e dipinto.
Al termine di un impegnativo restauro, realizzato tra il 2003 e il 2004, che ha risarcito uno degli episodi più intriganti della vicenda umana e artistica di Michelangelo Merisi, e la successiva esposizione in importanti mostre in Italia e all’estero – da ricordare in particolare quelle della National Gallery a Londra, quella del Museu National de Catalunya a Barcellona e quella del Rijksmuseum ad Amsterdam - la tela viene oggi proposta al pubblico accompagnata da un ricco apparato illustrativo e da sussidi multimediali che ne approfondiscono le incredibili peripezie di trasmissione proprietaria, di restauro, di comprensione critica.
Anche solo la possibilità di vedere ricostruita tale vicenda rende straordinariamente densa la visita dello spazio espositivo di Palazzo Zevallos Stigliano, che per accogliere degnamente l’illustre ospite è ritornato allo splendore che merita. Gli accurati lavori di restauro che Intesa Sanpaolo ha voluto realizzare hanno restituito a nuova dignità l’intero edificio secentesco, ma in particolare sono gli apparati decorativi ottocenteschi del piano nobile ad avere ritrovata intatta la cromia originaria.
La sezione espositiva è impreziosita dalla presenza, in una sala affacciata su via Toledo (“la strada più popolosa e allegra del mondo” diceva Stendahl), di un corpus di vedute sette e ottocentesche della città di Napoli e del territorio campano di Gaspar van Wittel, olandese di Amersfoort, che in Italia cambiò il suo nome in Gaspare Vanvitelli e che ebbe una discendenza illustre: suo figlio Luigi, pittore e architetto, fu il progettista della Reggia di Caserta. L’altro pittore presente nella sezione è ancora un olandese, Anton Smink Pittloo, fra i più sensibili interpreti del trapasso dal vedutismo illuminista al moderno paesaggismo, con diciassette deliziose piccole vedute recuperate nel 1985 sul mercato inglese dal Banco di Napoli.
Luci accecanti, dolci, avvolgenti; ombre taglienti, dense, impenetrabili: è Napoli la protagonista implicita del percorso museale e questo incontro fra Intesa Sanpaolo e Napoli vuole essere l’armonico dialogo fra una banca che aspira ad un’autentica cultura sociale, con un gesto significativo dell’attenzione riservata alla crescita culturale del territorio, e una città che, attraversata da tante dominazioni, ha sempre mantenuto una identità culturale e una unicità che le hanno consentito di non abdicare mai al ruolo di capitale.
Una città il cui grande cuore d’ora in avanti accoglie e protegge l’ultimo, lancinante grido di un artista immenso contro l’oscurità assoluta del male.
Analogamente ad altri interventi dettati dall’attenzione verso la pubblica fruizione del proprio patrimonio artistico – tra gli altri, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e l’esposizione permanente di un importante nucleo della collezione del Sanpaolo Banco di Napoli al Museo partenopeo di Villa Pignatelli - Intesa Sanpaolo destina un apposito spazio dello storico edificio di via Toledo a divenire una specifica sezione di carattere museale. Convivendo con le normali funzioni istituzionali, la Galleria realizzata al piano nobile del palazzo restituisce così alla città la possibilità di ammirare l’estremo capolavoro della stagione artistica di Caravaggio che la Banca ha il privilegio di annoverare nelle proprie raccolte: il Martirio di sant’Orsola, dipinto da Michelangelo Merisi nel 1610, poche settimane prima della sua drammatica e solitaria morte.
Dopo quasi quattrocento anni di vita avventurosa e tormentata il dipinto approda alla quiete e al calore di una residenza - la stessa per il cui prestigio era stato acquistato nel 1972 dalla Banca Commerciale Italiana - ritrovando la città nella quale venne ideato e dipinto.
Al termine di un impegnativo restauro, realizzato tra il 2003 e il 2004, che ha risarcito uno degli episodi più intriganti della vicenda umana e artistica di Michelangelo Merisi, e la successiva esposizione in importanti mostre in Italia e all’estero – da ricordare in particolare quelle della National Gallery a Londra, quella del Museu National de Catalunya a Barcellona e quella del Rijksmuseum ad Amsterdam - la tela viene oggi proposta al pubblico accompagnata da un ricco apparato illustrativo e da sussidi multimediali che ne approfondiscono le incredibili peripezie di trasmissione proprietaria, di restauro, di comprensione critica.
Anche solo la possibilità di vedere ricostruita tale vicenda rende straordinariamente densa la visita dello spazio espositivo di Palazzo Zevallos Stigliano, che per accogliere degnamente l’illustre ospite è ritornato allo splendore che merita. Gli accurati lavori di restauro che Intesa Sanpaolo ha voluto realizzare hanno restituito a nuova dignità l’intero edificio secentesco, ma in particolare sono gli apparati decorativi ottocenteschi del piano nobile ad avere ritrovata intatta la cromia originaria.
La sezione espositiva è impreziosita dalla presenza, in una sala affacciata su via Toledo (“la strada più popolosa e allegra del mondo” diceva Stendahl), di un corpus di vedute sette e ottocentesche della città di Napoli e del territorio campano di Gaspar van Wittel, olandese di Amersfoort, che in Italia cambiò il suo nome in Gaspare Vanvitelli e che ebbe una discendenza illustre: suo figlio Luigi, pittore e architetto, fu il progettista della Reggia di Caserta. L’altro pittore presente nella sezione è ancora un olandese, Anton Smink Pittloo, fra i più sensibili interpreti del trapasso dal vedutismo illuminista al moderno paesaggismo, con diciassette deliziose piccole vedute recuperate nel 1985 sul mercato inglese dal Banco di Napoli.
Luci accecanti, dolci, avvolgenti; ombre taglienti, dense, impenetrabili: è Napoli la protagonista implicita del percorso museale e questo incontro fra Intesa Sanpaolo e Napoli vuole essere l’armonico dialogo fra una banca che aspira ad un’autentica cultura sociale, con un gesto significativo dell’attenzione riservata alla crescita culturale del territorio, e una città che, attraversata da tante dominazioni, ha sempre mantenuto una identità culturale e una unicità che le hanno consentito di non abdicare mai al ruolo di capitale.
Una città il cui grande cuore d’ora in avanti accoglie e protegge l’ultimo, lancinante grido di un artista immenso contro l’oscurità assoluta del male.
08
giugno 2007
Caravaggio – Martirio di sant’Orsola
Dall'otto al 09 giugno 2007
arte antica
Location
GALLERIE D’ITALIA – PALAZZO ZEVALLOS STIGLIANO
Napoli, Via Toledo, 185, (Napoli)
Napoli, Via Toledo, 185, (Napoli)
Biglietti
€ 3 intero - € 2 ridotto - libero per le scuole
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle ore 10 alle ore 18 - chiuso domenica
Vernissage
8 Giugno 2007, ore 11-16 su invito
Ufficio stampa
MONDOMOSTRE
Autore