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Segni multipli
opere grafiche dalla donazione Argan
Comunicato stampa
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Si inaugura a Pisa il Museo della Grafica con una mostra dal titolo Segni Multipli. Opere grafiche dalla donazione Argan. Ospitato negli ambienti di Palazzo Lanfranchi, il Museo della Grafica nasce per volontà del Comune di Pisa e dell’Università di Pisa, che insieme intendono presentare alla città una struttura originale e di grande suggestione che integra, a livelli di eccellenza, il sistema museale cittadino. Viene così restituito alla città uno dei palazzi più belli e affascinanti dei lungarni, Palazzo Lanfranchi, già sede di uffici comunali e spazio per mostre temporanee.
Il Museo della Grafica ospita le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe del Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa, raccolta di grafica sorta nel 1957 per iniziativa di Carlo Ludovico Ragghianti e che ha fatto di Pisa un centro d’avanguardia nella conoscenza e nello studio dell’arte contemporanea.
Il Museo della Grafica si configura come una delle più importanti raccolte pubbliche di grafica contemporanea, in grado di presentare a studiosi, studenti e appassionati un panorama di ampio respiro sulle ricerche artistiche che hanno percorso il XX secolo, con notevole livello qualitativo e attraverso il taglio critico e la grande lezione intellettuale e morale di personaggi come Timpanaro, Ragghianti e Argan.
La mostra che da il via all’attività del museo, curata da Luigi Ficacci e Alessandro Tosi, è dedicata ad una significativa selezione di opere della donazione Argan. Attraverso l’ottica eccezionale di uno dei protagonisti della cultura contemporanea, saranno ripercorse le ricerche grafiche di alcuni degli artisti più significativi del secondo ‘900.
Segni multipli nel senso di una panoramica delle molteplici ricerche degli artisti italiani in anni di intense meditazioni formali in cui proprio l’impegno di studioso e di intellettuale di Argan, mai disgiunto da una convinta e appassionata partecipazione alla vita politica, aveva aperto orizzonti nuovi ai linguaggi dell’arte contemporanea, consentendone un pieno riconoscimento nel contesto di un dibattito internazionale. Se già nell’immediato dopoguerra Argan affrontava con esemplare sintesi interpretativa i temi legati alle avanguardie europee – dal cubismo all’astrattismo, da Picasso a Moore, da De Stijl a Gropius – è con i primi anni ’60 che maturava le profonde riflessioni sulla funzione sociale ed educativa dell’arte attraverso la ridefinizione dei suoi presupposti teorici, laddove il superamento delle problematiche estetiche apriva a un rinnovato interesse per le arti applicate e per i rapporti con la tecnologia e l’industria.
Molte delle stampe esposte documentano la fitta rete di rapporti di stima e amicizia con gli artisti che ne hanno seguito e condiviso il pensiero critico. Oltre alle opere di alcune delle presenze più rilevanti dell’arte italiana in un arco di tempo che dal dopoguerra arriva ai primi anni ‘80 (da Capogrossi a Vedova, da Conti a Mastroianni, da Munari a Strazza) acquistano ad esempio un particolare significato le opere di alcuni degli artisti del “Gruppo Uno” (Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro e Giuseppe Uncini), nato a Roma nel 1962 e che trovava proprio in Argan il riferimento teorico.
Segni multipli, quindi, anche e soprattutto per il ruolo dato alla stampa e al multiplo in un’accezione etica ancor prima che estetica, come momento imprescindibile per una più vasta diffusione e comprensione del fare artistico in una dimensione di impegno sociale.
Il Museo della Grafica ospita le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe del Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa, raccolta di grafica sorta nel 1957 per iniziativa di Carlo Ludovico Ragghianti e che ha fatto di Pisa un centro d’avanguardia nella conoscenza e nello studio dell’arte contemporanea.
Il Museo della Grafica si configura come una delle più importanti raccolte pubbliche di grafica contemporanea, in grado di presentare a studiosi, studenti e appassionati un panorama di ampio respiro sulle ricerche artistiche che hanno percorso il XX secolo, con notevole livello qualitativo e attraverso il taglio critico e la grande lezione intellettuale e morale di personaggi come Timpanaro, Ragghianti e Argan.
La mostra che da il via all’attività del museo, curata da Luigi Ficacci e Alessandro Tosi, è dedicata ad una significativa selezione di opere della donazione Argan. Attraverso l’ottica eccezionale di uno dei protagonisti della cultura contemporanea, saranno ripercorse le ricerche grafiche di alcuni degli artisti più significativi del secondo ‘900.
Segni multipli nel senso di una panoramica delle molteplici ricerche degli artisti italiani in anni di intense meditazioni formali in cui proprio l’impegno di studioso e di intellettuale di Argan, mai disgiunto da una convinta e appassionata partecipazione alla vita politica, aveva aperto orizzonti nuovi ai linguaggi dell’arte contemporanea, consentendone un pieno riconoscimento nel contesto di un dibattito internazionale. Se già nell’immediato dopoguerra Argan affrontava con esemplare sintesi interpretativa i temi legati alle avanguardie europee – dal cubismo all’astrattismo, da Picasso a Moore, da De Stijl a Gropius – è con i primi anni ’60 che maturava le profonde riflessioni sulla funzione sociale ed educativa dell’arte attraverso la ridefinizione dei suoi presupposti teorici, laddove il superamento delle problematiche estetiche apriva a un rinnovato interesse per le arti applicate e per i rapporti con la tecnologia e l’industria.
Molte delle stampe esposte documentano la fitta rete di rapporti di stima e amicizia con gli artisti che ne hanno seguito e condiviso il pensiero critico. Oltre alle opere di alcune delle presenze più rilevanti dell’arte italiana in un arco di tempo che dal dopoguerra arriva ai primi anni ‘80 (da Capogrossi a Vedova, da Conti a Mastroianni, da Munari a Strazza) acquistano ad esempio un particolare significato le opere di alcuni degli artisti del “Gruppo Uno” (Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro e Giuseppe Uncini), nato a Roma nel 1962 e che trovava proprio in Argan il riferimento teorico.
Segni multipli, quindi, anche e soprattutto per il ruolo dato alla stampa e al multiplo in un’accezione etica ancor prima che estetica, come momento imprescindibile per una più vasta diffusione e comprensione del fare artistico in una dimensione di impegno sociale.
08
giugno 2007
Segni multipli
Dall'otto giugno al 28 dicembre 2007
disegno e grafica
Location
MUSEO DELLA GRAFICA – PALAZZO LANFRANCHI
Pisa, Lungarno Galileo Galilei, 9, (Pisa)
Pisa, Lungarno Galileo Galilei, 9, (Pisa)
Orario di apertura
giugno settembre 17 – 20
Ottobre dicembre 15 - 19
Vernissage
8 Giugno 2007, ore 17.30
Ufficio stampa
SPAINI & PARTNERS
Curatore