La città di Faenza che come è noto ha costituito a partire dal lontano Medioevo un importante riferimento artistico europeo, ha dato i natali nel Novecento a due artisti del panorama moderno che, attraverso scelte espressive e poetiche diverse, hanno trovato la loro affermazione in Italia e all’estero.

La Mostra presenta una serie di lavori grafici di Franco Gentilini, che a Faenza nacque il 4 agosto 1909 e di li partì con una straordinaria serie di affermazioni come pittore, ricordiamo solo le sue numerose partecipazioni alla Biennale d’Arte di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Ebbe una mostra a Faenza nel 1972, nella quale fu presentata per la prima volta la Cartella di litografie “Le carte da giuoco di Gentilini”. Nel 1975 realizza la serie dei “22 Tarocchi di Gentilini” attraverso vari studi, modifiche e correzioni che lo impegnano per ben due anni nel suo studio affacciato su Piazza Navona.

L’altro artista, che a Faenza è nato il 9 agosto di 54 anni fa, è Giancarlo Montuschi. Ha intrapreso inizialmente la strada della ceramica partecipando ai Premi Internazionali di Faenza e Gualdo Tadino e aggiudicandosi, nel 1986, la vittoria al Concorso della Ceramica di Vallauris, città ove lavorò il grande Picasso. La sintesi del suo lavoro degli anni ’80 è stata proposta in una antologica alla Galleria Comunale di Faenza nel 1990. In questi anni la ricerca creativa di Montuschi ha ampliato lo spettro dai legni, all’encausto, alle carte sino a tecniche molto personali di uso del colore acrilico. Proprio con questa tecnica sono realizzate le “22 Lame dei Tarocchi” che ne raccontano la magia e il mistero. E da queste tele è nata anche una preziosa cartella di litografie esaltate dall’unicità del ritocco a mano dell’artista.

La Galleria Navona 42 di Roma, che da tanti anni segue da vicino il lavoro di Giancarlo Montuschi propone ora questo stimolante confronto a più livelli: storico, iconografico, filosofico, esoterico, e naturalmente artistico, tra due faentini che “tornano a casa”.