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Gian Paolo Striano – Pescecane
L’istallazione “Pescecane”, prende vita dal gioco di parole del titolo, che cita gli elementi di cui è composta; due canne da pesca,poste sui muri esterni dello spazio espositivo, tendono le proprie lenze collegate ad una struttura di legno e cerniere che ha le sembianze di una cuccia per cani, i mulinelli delle canne avvolgendosi, disgregano la cuccia, fino ad appiattirla e a farla scomparire nel muro
Comunicato stampa
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Più dell’85% della popolazione italiana, possiede una casa di proprietà, contro una media quasi dimezzata del resto d’Europa. Questo dato è significativo di quanto la casa rappresenti un valore fondamentale nel nostro paese. Gli italiani vivono per la casa, dunque si spostano poco, per la casa si sobbarcano debiti che li costringono a stenti trentennali e li incatenano a lavori”forzati”, giusto il tempo di vivere e di morire nella sicurezza mitologica della casa. Intorno a questa domanda sempre crescente, si affannano come squali(pescecani) famelici, tutta una serie di figure, capaci di tramutare il mattone in oro,attraverso traffici sommersi.
L’istallazione “Pescecane”, prende vita dal gioco di parole del titolo, che cita gli elementi di cui è composta; due canne da pesca,poste sui muri esterni dello spazio espositivo, tendono le proprie lenze collegate ad una struttura di legno e cerniere che ha le sembianze di una cuccia per cani, i mulinelli delle canne avvolgendosi, disgregano la cuccia, fino ad appiattirla e a farla scomparire nel muro.
La scultura è interpretata da Gian Paolo Striano come un elemento mutevole, non manufatto giustapposto in uno spazio, ma materia che vive dell’interazione con il fruitore.
Maria Chiara Valacchi
L’istallazione “Pescecane”, prende vita dal gioco di parole del titolo, che cita gli elementi di cui è composta; due canne da pesca,poste sui muri esterni dello spazio espositivo, tendono le proprie lenze collegate ad una struttura di legno e cerniere che ha le sembianze di una cuccia per cani, i mulinelli delle canne avvolgendosi, disgregano la cuccia, fino ad appiattirla e a farla scomparire nel muro.
La scultura è interpretata da Gian Paolo Striano come un elemento mutevole, non manufatto giustapposto in uno spazio, ma materia che vive dell’interazione con il fruitore.
Maria Chiara Valacchi
20
giugno 2007
Gian Paolo Striano – Pescecane
Dal 20 giugno al 20 luglio 2007
giovane arte
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 107, (Napoli)
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 107, (Napoli)
Vernissage
20 Giugno 2007, ore 11
Autore
Curatore