La tavola rotonda avrà il compito di fare il punto sulle ultime interpretazioni riguardanti la "Flagellazione" di Piero della Francesca, uno dei quadri più affascinanti e misteriosi al mondo. L'appuntamento ha per titolo " La Flagellazione di Piero e l'ipotesi Bizantina" e si svolgerà nel Palazzo Ducale di Urbino venerdì 15 giugno alle ore 17.00.

L'incontro vedrà la presenza di esperti di alto livello che si troveranno a discutere proprio nella sala della Galleria nazionale delle Marche dove il dipinto è esposto. Il pubblico potrà seguire il dibattito in collegamento video dal Salone del Trono della residenza dei Montefeltro. Lo spunto d'avvio sarà la tesi interpretativa più recente, quella espressa da Silvia Ronchey nel suo recente libro di grande successo " L'enigma di Piero" (Rizzoli).

Davanti all'opera originale di Piero sarà proprio Silvia Ronchey a spiegare il proprio percorso interpretativo e la sua ricostruzione dell'identità dei personaggi ritratti. A quel punto si passerà al confronto con il gruppo di esperti invitati a esprimersi e ad aprire un contraddittorio: Claudio Strinati, Antonio Paolucci, Carlo Bertelli, Antonio Giuliano e Bert Treffers . La Soprintendente Lorenza Mochi Onori, direttore della Galleria nazionale delle Marche, farà da moderatrice. L'intera iniziativa è stata organizzata dalla Soprintendenza di Urbino in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.

E' dunque chiaro che al centro della discussione ci sanno le tesi del volume " L'enigma di Piero", pubblicato nel 2006 con straordinario successo fra i lettori di ogni tipo, tanto che sta per arrivare anche la versione tascabile.

Il libro offre un approccio scientifico rigoroso, ma nello stesso tempo è coinvolgente. In oltre 500 pagine la Ronchey costruisce una sorta di detective story ricca di rivelazioni e colpi di scena. I protagonisti sono papi, cardinali, agenti segreti, torbidi signori rinascimentali, una dinastia imperiale raffinata e esausta, il sultano Mehmet II, una principessa iniziata ai rituali pagani e poi assassinata, sommi pittori, da Pisanello a Jan Van Eyck, spie russe e, come un ragno al centro della tela, il genio politico dell'ultimo grande bizantino, Bessarione.

L'autrice tratteggia uno sfondo storico complesso: la caduta di Costantinopoli (1453) e l'impatto che l'evento ebbe sulla gente; l'avanzata dell'Islam e le difficoltà della cristianità; l'impero romano d'Oriente che crolla dopo quasi mille anni.

Come si vede, ci sono argomenti per fare della tavola rotonda di Urbino un appuntamento dal fascino incredibile, per gli storici, gli studiosi d'arte e anche per il pubblico degli appassionati. E consideriamo che appena uscito il libro di Silvia Ronchey aveva dato spunto agli esperti per approfondimenti vari. Ora che sono passati mesi dalla pubblicazione e le interpretazioni hanno avuto il giusto tempo di decantazione, il contraddittorio sarà certamente vivace.