Nato nel 1967 a Prato, dove vive, Paolo Meoni lavora con video e fotografia, passando dall’osservazione degli spazi suburbani, industriali e periferici, a quella delle tipologie sociali che li abitano e delle tensioni che sviluppano al loro interno. Per Over and Above, Meoni presenta un’installazione video, composta da tre monitor, dal titolo “Unbend”. Il video è un suggestivo attraversamento di un paesaggio periferico, in cui l’immagine è sezionata in sottili strisce che vengono giustapposte le une alle altre con un minimo slittamento temporale. Ne viene fuori uno scorrimento sui tre monitor in cui l’immagine passa scomponendosi senza mai riuscire a formare l’unità originale. Accanto ad “Unbend”, sono esposte una serie di immagini fotografiche della serie “Streams”, ottenute dalla sovrapposizione di diversi scatti, e in cui l’immagine del paesaggio urbano risulta quasi del tutto oscurata.

Davide Rivalta, nato a Bologna nel 1974, dove vive, espone in Over and Above una serie di quadri. La grande tela con l’immagine di un rinoceronte, e una serie di fiori di zucca, piccole tele fortemente materiche. Il lavoro di Rivalta è noto soprattutto per le grandi sculture che ritraggono animali come il gorilla, il cammello e appunto il rinoceronte. Immagini che si ripetono nella pittura, trovando una nuova e diversa forza espressiva. Decisamente surreali e paradossali, le immagini di Rivalta, come le sue sculture, giocano sulla letteralità e sulla immediatezza, sorprendendo proprio per lo spaesamento che provocano con la loro collocazione in situazioni e spazi del tutto incoerenti. Rivalta cerca attraverso la semplicità di queste icone, di riportarci ad una condizione di naturalità, attraverso la più banale e antica delle artificialità: la rappresentazione.

Over and Above è una mostra che cuce due dei molteplici aspetti con cui l’arte attuale riprende ed elabora le dinamiche immaginative che appartengono alla nostra realtà.

Questa mostra è un altro significativo passo che l’azienda Patrizia Pepe compie a sostegno dell’arte emergente italiana. Mossa dalla convinzione che una delle proprie funzioni essenziali sia quella di dare spazio nei propri luoghi di produzione ad ambiti della creatività e dell’arte diversi da quelli praticati al suo interno, dai quali, tanto quelli che vi lavorano che i visitatori, possano trovare nuova possibilità di riflessione e di crescita.