La AMTgallery è lieta di presentare la mostra personale dell’artista Taiwanese Hung – Chih Peng.

Per questa sua prima esposizione in Italia, l’artista presenta sei foto: “One Dalmatian”, “One Lessie” (2000) e quattro tratte dal video “To Dress up at Home” (2001).
Il suo modus operandi spazia dalla fotografia, alle installazioni, ai disegni come ai video. Il cane, filo conduttore della sua produzione artistica, è “utilizzato” per esprimere la relazione tra uomo e natura.
Nelle foto “One Dalmatian” e “One Lessie” il fatto che l’artista abbia mascherato utilizzando delle stoffe, un cane meticcio trasformandolo in un cane di razza, non deve essere interpretato come puro vezzo ludico, bensì come un mezzo per analizzare il difficile rapporto tra identità ed esteriorità.
Nel video “To Dress up at Home” Peng, come un perfetto regista, riprende le reazioni di alcuni cani ospiti di un canile nel momento in cui incontrano i cani travestiti e perciò dotati di una nuova individualità. Il video si presenta come un documentario, con passaggi dinamici e passaggi statici agevolando il fruitore ad approfondire le dinamiche delle relazione tra gli animali.
In “Face to Face” (2001) invece, il ruolo dello spettatore viene ribaltato: il lavoro consiste in modelli di cani presentati in varie posizioni; all’interno di queste strutture sono proiettate le immagini di alcune scene girate con una telecamera appoggiata sul cane. L’osservatore ha la possibilità di entrare in contatto con un punto di vista diverso dal suo e interagire con quello dell’animale.

Davanti a queste inversioni di ruolo tra animale e uomo l’artista pone la seguente domanda: “Le caratteristiche dei cani che sono accessibili alle nostre osservazioni sono realmente caratteristiche innate o sono proiezioni degli esseri umani?”
E ancora: “Ho visto tanti comportamenti umani tra i cani: la gelosia, il possesso, atteggiamenti di superiorità ecc.. a volte penso che la cultura degli esseri umani abbia degenerato l’essenza degli stessi”.

Si suppone che molte caratteristiche dei cani si siano sviluppate vivendo a contatto diretto con gli esseri umani e che molti animali reagiscano davanti a determinate situazioni con le stesse dinamiche umane.
Hung – Chih Peng con questo progetto, come in gran parte della sua produzione artistica, vuole evidenziare la tendenza umana verso l’uniformità, caratteristica della cultura politica e sociale della nostra era contemporanea.
L’artista crea questi corto circuiti tra la prospettiva del cane e quella dell’osservatore come se volesse raggiungere una sorta di ri-ordinamento sociale tra le relazioni umane.
I suoi lavori rivelano i complicati meccanismi di un sistema che tende ad un appiattimento dell’essere umano costringendolo alla massificazione, e la possibile resistenza contro lo stesso.