Situata in Valdichiana, provincia di Arezzo, la Città di Monte San Savino, di antiche origini etrusche, fu importante borgo medioevale e rinascimentale, d’insigne popolazione per censo, arti, lettere ed armi , nonché sede di un’antica comunità ebraica.
Il solare paesaggio è formato da un ampio territorio collinare, ricco non solo di antichi borghi e patrimoni storici, ma parimenti di lussureggianti zone boschive ed importanti aree agricole, coltivate a cereali, girasoli, viti ed ulivi. L’antica armonia tutt’oggi mantenuta tra Arte e Natura, rende questi luoghi dei veri e propri gioielli anche per il più esigente turismo ambientale, luoghi apprezzabili per caratteristiche paesaggistiche, artistiche ed enogastronomiche.

In questa magica cornice si inserisce la prima edizione dell’Open Event, una rassegna d’arte, musica, teatro, letteratura, filosofia e poesia, in relazione interattiva, pensata attorno a personaggi noti del mondo nazionale ed internazionale della cultura e dell’arte, insieme a più giovani talenti emergenti, ad unire tradizione ed innovazione in un rapporto di mutua contaminazione e creatività.

All’interno della manifestazione segnaliamo la mostra fotografica di Chiara Salandin Arcadipane : “Wondering Around – black and white stories”.

La mia passione per la fotografia è iniziata molto presto, la mia prima macchina è stata una la Konica TC 35mm. Per molti anni, poi, ho messo da parte questa passione per riscoprirla durante il periodo vissuto a Londra. In Inghilterra ho scoperto una nuova passione per l’arte contemporanea e ho ritrovato lo slancio per la fotografia. Tornata in Italia ho cominciato ad usare la mia prima macchina digitale, una Contax TVS e la passione è cresciuta fino al desiderio di fare della fotografia la mia attività principale.
Semplicemente…non posso non fermare il tempo con la mia macchina, dovunque vada, qualunque cosa io debba fare il mio occhio è sempre allerta, attento ai particolari, alle scene di vita e di strada che spesso non si notano. La fotografia è per me un canale per comunicare con la gente, per mostrare ciò che colpisce i miei occhi e, per me stessa una sorta di terapia, una via per entrare in contatto con la realtà che mi circonda.