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Bruno Pedrosa – mi riconosco immagine passeggera, presa in un giro immortale
personale di pittura e sculture in vetro e bronzo
Comunicato stampa
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La principale caratteristica di Pedrosa è una evidente flessibilità nell’utilizzo di vetro, pittura, scultura vitrea e bronzea e materiali tessili. Incisioni rapide, scene corte, immagini veloci, Pedrosa le conduce verso un manto luminoso di visioni dove inizialmente si può perdere l’orientamento.
Complesse immagini spaziali fungono da composizioni, viaggi musicali, che in un crescendo trasportano dalla quiete all’eccitazione. Con mano leggera le combinazioni, con cui si sviluppano i grandi formati multi-colorati e le composizioni di colori impregnate di emozioni, sono influenzate e controllate dal vetro fuso. Il materiale è largamente lasciato ai suoi propri disegni, libero di sviluppare il suo linguaggio proprio, ma il poderoso stile dell’artista vuole modellare la superficie, talora con ritmi in apparenza tranquilli e un dinamismo coreografato, talora con simboli ed ornamenti. Un sensuale, spontaneo e fisico dipingere intuitivo gioca attorno alle superfici degli oggetti in vetro.
Il processo creativo è sottomesso ad una energia emozionale e vitale. Per Bruno Pedrosa creare con il vetro è dipingere con i colori. Lui fissa la luce nel vetro trasparente al di là del colore riuscendo in qualche modo a produrre profondità e spazio.
Nato nel 1950 a Ceará, Nordest del Brasile, Pedrosa studiò storia dell’arte, archeologia e filosofia a Rio de Janeiro; suo padre non poté comprendere questa decisione. I suoi antenati emigrarono dal Portogallo al Brasile e la famiglia per molte generazioni si occupò prevalentemente di agricoltura, allevamento e produzione di canna da zucchero e cotone. Alcuni anni fa quando suo padre, per la prima ed apparentemente unica volta, intervenne a una mostra del figlio, incredulo domandò: “Ma le persone comprano questi lavori?”. Dal 1990 Bruno Pedrosa, sua moglie e le due figlie si sono trasferiti a Bassano del Grappa, in Italia.
Dal 1994 Pedrosa lavora con il vetro a Murano, nella fonderia del maestro Oscar Zanetti. Quando l’artista si trasferì nelle vicinanze di Venezia, si sentì attratto da questo materiale. Oggi Pedrosa lavora con la tecnica del ‘sommerso’. Tra strati di vetro colorato, ma anche con foglie d’oro e argento rullate sopra, successivamente disegna direttamente sul vetro incandescente con una bacchetta di vetro colorato. Dopo ogni processo di pittura con il vetro incandescente, il pezzo viene immerso nel vetro trasparente, in questo modo i colori giacciono in differenti livelli. Il vetro incandescente è vischioso e altera il disegno, come una composizione collage durante il processo lavorativo. Bruno Pedrosa lavora con sicura abilità per la composizione e bilancia non solo il vetro ma anche le sue caratteristiche. Vitalità e dinamismo caratterizzano la sua espressione, il vetro appare fresco e il contrasto nella tonalità dei colori sembra dipinto spontaneamente.
I titoli delle sue opere rivelano le sorgenti della sua ispirazione e di suoi pensieri. C’è un legame profondo tra la sua pittura su tela e in vetro. Le sculture in vetro sono concentrate in una chiusa forma compatta e sono lavorate a freddo da Pedrosa. Nella scultura ‘M’illumino d’Immenso’ l’attenzione dell’osservatore è diretta al centro del pezzo. Foglie d’oro sono imbrigliate all’interno del vetro trasparente. La forma è antropomorfica, con angoli arrotondati e contorni delicati. Allo stesso tempo una calda luce emana dall’interno dell’oggetto, la quale si diffonde in tutta la stanza. La luce viene riflessa con sovrapposizioni e rifrazioni nel profondo della massa di vetro. La superficie ha finitura opaca e ruvida. Nella sua grande semplicità, l’aurea surreale delle sculture nasce dalle sotterranee tensioni e dalle soffici vibrazioni che provengono dal vetro stesso - Pedrosa confida nel potere carismatico del vetro, nelle caratteristiche del materiale, pertanto il suo lavoro rimane fedele a se stesso e questo lo rende così convincente ed autentico.
Helena Horn
Complesse immagini spaziali fungono da composizioni, viaggi musicali, che in un crescendo trasportano dalla quiete all’eccitazione. Con mano leggera le combinazioni, con cui si sviluppano i grandi formati multi-colorati e le composizioni di colori impregnate di emozioni, sono influenzate e controllate dal vetro fuso. Il materiale è largamente lasciato ai suoi propri disegni, libero di sviluppare il suo linguaggio proprio, ma il poderoso stile dell’artista vuole modellare la superficie, talora con ritmi in apparenza tranquilli e un dinamismo coreografato, talora con simboli ed ornamenti. Un sensuale, spontaneo e fisico dipingere intuitivo gioca attorno alle superfici degli oggetti in vetro.
Il processo creativo è sottomesso ad una energia emozionale e vitale. Per Bruno Pedrosa creare con il vetro è dipingere con i colori. Lui fissa la luce nel vetro trasparente al di là del colore riuscendo in qualche modo a produrre profondità e spazio.
Nato nel 1950 a Ceará, Nordest del Brasile, Pedrosa studiò storia dell’arte, archeologia e filosofia a Rio de Janeiro; suo padre non poté comprendere questa decisione. I suoi antenati emigrarono dal Portogallo al Brasile e la famiglia per molte generazioni si occupò prevalentemente di agricoltura, allevamento e produzione di canna da zucchero e cotone. Alcuni anni fa quando suo padre, per la prima ed apparentemente unica volta, intervenne a una mostra del figlio, incredulo domandò: “Ma le persone comprano questi lavori?”. Dal 1990 Bruno Pedrosa, sua moglie e le due figlie si sono trasferiti a Bassano del Grappa, in Italia.
Dal 1994 Pedrosa lavora con il vetro a Murano, nella fonderia del maestro Oscar Zanetti. Quando l’artista si trasferì nelle vicinanze di Venezia, si sentì attratto da questo materiale. Oggi Pedrosa lavora con la tecnica del ‘sommerso’. Tra strati di vetro colorato, ma anche con foglie d’oro e argento rullate sopra, successivamente disegna direttamente sul vetro incandescente con una bacchetta di vetro colorato. Dopo ogni processo di pittura con il vetro incandescente, il pezzo viene immerso nel vetro trasparente, in questo modo i colori giacciono in differenti livelli. Il vetro incandescente è vischioso e altera il disegno, come una composizione collage durante il processo lavorativo. Bruno Pedrosa lavora con sicura abilità per la composizione e bilancia non solo il vetro ma anche le sue caratteristiche. Vitalità e dinamismo caratterizzano la sua espressione, il vetro appare fresco e il contrasto nella tonalità dei colori sembra dipinto spontaneamente.
I titoli delle sue opere rivelano le sorgenti della sua ispirazione e di suoi pensieri. C’è un legame profondo tra la sua pittura su tela e in vetro. Le sculture in vetro sono concentrate in una chiusa forma compatta e sono lavorate a freddo da Pedrosa. Nella scultura ‘M’illumino d’Immenso’ l’attenzione dell’osservatore è diretta al centro del pezzo. Foglie d’oro sono imbrigliate all’interno del vetro trasparente. La forma è antropomorfica, con angoli arrotondati e contorni delicati. Allo stesso tempo una calda luce emana dall’interno dell’oggetto, la quale si diffonde in tutta la stanza. La luce viene riflessa con sovrapposizioni e rifrazioni nel profondo della massa di vetro. La superficie ha finitura opaca e ruvida. Nella sua grande semplicità, l’aurea surreale delle sculture nasce dalle sotterranee tensioni e dalle soffici vibrazioni che provengono dal vetro stesso - Pedrosa confida nel potere carismatico del vetro, nelle caratteristiche del materiale, pertanto il suo lavoro rimane fedele a se stesso e questo lo rende così convincente ed autentico.
Helena Horn
30
giugno 2007
Bruno Pedrosa – mi riconosco immagine passeggera, presa in un giro immortale
Dal 30 giugno al 07 luglio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTE DANIELE LUCHETTA – DORSODURO
Venezia, Dorsoduro, 869, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 869, (Venezia)
Vernissage
30 Giugno 2007, ore 18:00
Autore