Con questo intervento Somatic intendono riflettere sui mutamenti, sulle influenze reciproche e non districabili di individuo e ambiente, sul fluire ininterrotto del tempo e delle percezioni.

Transient è un'installazione interattiva basata su contenuti visivi e sonori prodotti in tempo reale che reagiscono tra loro e alla presenza di movimento.



Somatic trasformeranno Rebecca Container in un microcosmo che ospiterà il visitatore come parte integrante, instaurando con lui un'interazione biunivoca, in cui suono, immagine proiettata e presenza influiscono l'uno sull'altro e reciprocamente. All’interno della sala diventa difficile stabilire se è il visitatore che, spostandosi, fa evolvere e mutare l'ambiente in cui si immerge o se, piuttosto, è l'ambiente che spinge chi vi entra a muoversi, ad esplorare, attraverso la promessa esperienziale e narrativa.



Transient crea un sistema dinamico in cui non vi può essere distinzione certa tra soggetto e oggetto: ogni elemento partecipa alle stesse fasi in una tensione comune verso uno stato transitorio di equilibrio.



Paesaggi manipolati e onirici, sensuali figure tra l’organico e l’astratto, sofisticate sonorizzazioni sintetiche, rumori che evocano scenari lontani, la percezione solitaria ed intima dello spazio - sono alcune delle componenti del rigorosissimo e poetico progetto di Somatic. La tecnologia utilizzata è trattata con un’intenzionalità quasi alchemica, tra lo scientifico e il magico. Macchine, software, dati, sensori, tracce audio e video concorrono come parole di una formula a trasformare lo spazio fisico e lo spettatore. Il con-fondersi diventa automatico all’interno della monade in cui si scivola, i confini sfumano e mutano ad ogni passo. L’orizzonte verso cui si cammina è la propria mente.