Vincenzo Franza è l’intellettuale artista che cerca mediazione tra elementi eterei dell’immaginazione e la concretezza impenetrabile di un muro, continuamente esitante, inconsciamente proteso a sopprimere atteggiamenti di disagio. Astrazione di fondo e figurazione in rilievo sono il leitmotiv della gran parte delle opere dell’artista, elementi convergenti che sottendono un riposto urlo contro il disagio. Una traduzione di archetipi venuti dal fondo dei tempi che non si limita ad aver scelto la strada dell’astrazione, ma si approfondisce nell’immagine sempre uguale di pesci e fori, niente affatto concretizzabili in qualcosa di diverso. Alieno nel mondo lavorativo scappa nella sua arte, ma anche lì una latente scomodità con i colori, le tracce, i segni lo portano a non riuscire ad osservare a lungo un lavoro senza l’istinto smisurato di deturparlo, cancellandolo.

L’arte di Franza esiste realmente sulle differenze, non sulle somiglianze.

Anna Soricaro