Gli spazi del prestigioso Palazzo Libera, a Villa Lagarina (TN), ospiteranno per oltre un mese le opere recenti di Jorunn Monrad (Oslo, Norvegia, 1961 - www.jorunnmonrad.com) e Nicola Troilo (Le Creusot, Francia, 1958 - www.dispariedispari.org/dispari&dispari/artists/nicola_troilo_works.htm). Si tratta di lavori che, seppur nell’autonomia di linguaggio espressivo dei due artisti, percorrono il solco comune della percezione inconscia, ricavandone intriganti e suggestive chiavi di lettura, effetti compositivi niente affatto casuali, meritevoli di profonda attenzione.

L’esposizione sarà accompagnata da un ricco catalogo (Ed. Publistampa, € 18,00), con un interessante saggio critico di Valerio Dehò. In occasione dell’inaugurazione della mostra, sabato 15 settembre, alle ore 1800, è in programma un reading di brani scelti dal volume “Come le bestie” di Carla Guidi (Ed. Onyx, 2004), letti da Sara Armentano e Roberto Turchetta, su musiche originali di Enrico Cosimi.

La mostra – che gode del patrocinio dell’Ambasciata di Norvegia in Italia, di quelli delle Presidenze delle Regioni Trentino/Alto Adige e Abruzzo e di quello della Provincia Autonoma di Trento, nonché della partnership operativa del FORMAT - Centro Audiovisivi della Provincia Autonoma di Trento – rappresenta il secondo appuntamento del progetto pluriennale (2007/2009) ARTELibera. Palazzo Libera per l’arte contemporanea, nato dalla collaborazione tra l’Associazione culturale PROMART di Trento ed il Comune di Villa Lagarina (TN).

La Target sas (www.target-tn.it), azienda che negli anni ha consolidato la propria leadership nel campo della comunicazione aziendale attraverso la PTO “pubblicità tramite l’oggetto”, è il main sponsor della mostra e dell’intero progetto pluriennale di PROMART.

“”Certamente nella scena dell’astrazione che si sta riaffermando nella crisi di un panorama artistico fortemente statico, i nomi di Jorunn Monrad e Nicola Troilo sono i più importanti per il motivo che la loro rispettiva e assolutamente indipendente ricerca, ha origini dalla necessità di dare forza e respiro alla pittura senza per questo farla dipendere da trend figurativi più o meno legati alla scena italiana. Naturalmente si tratta di un’astrazione completamente ridefinita nei suoi canoni e nelle sue prospettive, anzi di una forma di “figurazione astratta” che non rinuncia completamente a rappresentare, ma non si pone nessun obiettivo speculare o di mimesis rispetto alla realtà o ai mass media, non ha alcuna istanza comunicativa legata al presente in quanto accadimento dell’oggi”” (Valerio Dehò, 2007).