Punto di partenza è stato l’interrogativo di come sia cambiata la montagna, da tempo ridotta a genere di consumo. “La trasformazione della società è un aspetto che di anno in anno mi occupa, per non dire mi inquieta, sempre più. Cos’è successo alle mie ‘sacre’ montagne? Esistono ancora, oppure sono state schiacciate da questo assalto di massa dalla mentalità del tutto e di più: assicurazione, pensione, ubriacatura tutto compreso?”

Wiesmeier usa il linguaggio della fotografia pubblicitaria e lavora con gli stilemi del surreale: “Berg heil” è al contempo campagna pubblicitaria per la montagna e un segnale contro l’incalzante declino ecologico e sociale.

Con fotografie di grande formato vengono messi in scena gli stereotipi della montagna: il tramonto dorato, l’Aprés Ski, Heidi e l’atmosfera da baita. Wiesmeier racconta attraverso ogni immagine una storia che ha per tema l’uomo e il suo uso della natura: e in questa satira l’uomo ne esce piuttosto malconcio.

Nel titolo dei suoi racconti c’è un sottile gioco di parole. “Der weiße Rausch” trasforma il piacere dello sci in un etilico evento di Aprés Ski; “Bergnot” diviene un’allegoria del turismo dall’assicurazione tutto-incluso: chi si sbuccia un ginocchio non deve fare altro che chiamare soccorso con il telefono cellulare. Di orrida bellezza è l’addio al “Letztes Edelweiß”: l’operatore del Caterpillar, solo una piccola rotella nell’impietosa macchina della massimizzazione dei profitti, un signor nessuno nella poderosa opera di distruzione, scende dal mostro che manovra e con le sue mani enormi ed un resto di sensibilità che non gli si darebbe, raccoglie l’ultima stella alpina, prima che la pala d’acciaio trasformi tutta la natura in un deserto …


Uli Wiesmeier, nato nel 1959, è fotografo professionista dal 1980 e vive a Murnau am Staffelsee.

La serie “Berg heil” è stata esposta per la prima volta al Alpines Museum München; dopo Bolzano, la mostra farà tappa a Zürich, Bern, Interlaken, St.Morizt, St.Anton, Salzburg e Kaufbeuren.

Tra i libri ricordiamo “Rocks around the World” e “Wing over”; tra I film “Escape”, 1996 e “The race”, 2003