I metalli in tutte le loro potenzialità, in tutta la loro bellezza.
Così si presenta "Mettalica minima", la mostra dello scultore Ilario
Principe (nella foto)in programma dal 7 al 27 settembre prossimi, presso la
Chiesa di Santa Maria della Spina, in Lungarno Gambacorti. "I metalli non
hanno luce - sottolinea la curatrice della mostra, Matilde Stefanini - ma il
loro colore è dato dal riflesso luminoso che provocano ed è una luminosità
senza tempo e senza spazio. I colori dei materiali lucidi o lucidati sono il
risultato di una riflessione selettiva e speculare. L'onda riflessa da una
superficie metallica ha quasi la stessa intensità dell'onda luminosa che la
colpisce mentre si ha una diffrazione quando il raggio luminoso si posa o
passa attraverso fessure molto strette fino a determinare una sensazione di
colore come quella che compare sulla superficie di un compact disk.

In Ilario Principe - conclude Matilde Stefanini - si è sostanziata l'esperienza
di anni di rapporti nel mondo e la riflessione su di essi, riflessioni che
l'artista vuol comunicare attraverso la riscoperta e il metodo di
trattazione delle forme".

Nato ad Argusto (Catanzaro) nel 1940, Ilario Principe risiede a Firenze ed è
professore associato di storia dell'Architettura presso la facoltà di
lettere e Filosofia dell'Università della Calabria. Ha esposto a Parigi,
Zagabria, Napoli, Delhi e in tante altre città. Ha vinto numerosi premi.