Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Emilio Isgrò – La preghiera ecumenica per la salvezza dell’arte e della cultura
La Preghiera ecumenica segna uno dei momenti più alti e anticipatori della riflessione artistica di Isgrò: la visione cruda di un mondo – il nostro – dove la stessa arte, che dovrebbe essere la più forte garanzia delle libertà umane, diventa viceversa in molti casi uno degli strumenti più raffinati di dominio, paradossalmente chiamata a omologare tutti i saperi e tutti i valori, anche quelli più discutibili
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Emilio Isgrò dona alla Galleria nazionale d'arte moderna, la grande scultura Le Tavole della Legge ovvero La Bibbia di vetro che resterà esposta al pubblico nella collezione permanente della Galleria. L'opera è stata realizzata nel 1994 nei laboratori sperimentali della Fiam S.p.A.Cultura del vetro, di Tavullia (Pesaro) grazie al mecenatismo di Vittorio Livi. Per l'occasione l'artista reciterà con Francesca Benedetti, su musica di Francesca Breschi, la Preghiera ecumenica per la salvezza dell’arte e della cultura , scritta nel 1993 ed eseguita per la prima volta alla XLV Biennale d’Arte di Venezia diretta da Achille Bonito Oliva. la Preghiera ecumenica è diventata in breve un testo di culto per gli artisti e gli attori più giovani, che l’hanno ripetutamente ripresa e variamente rielaborata per festival e mostre.
Collabora al progetto Erica Ravenna Fiorentini.
La Preghiera ecumenica segna uno dei momenti più alti e anticipatori della riflessione artistica di Isgrò: la visione cruda di un mondo - il nostro - dove la stessa arte, che dovrebbe essere la più forte garanzia delle libertà umane, diventa viceversa in molti casi uno degli strumenti più raffinati di dominio, paradossalmente chiamata a omologare tutti i saperi e tutti i valori, anche quelli più discutibili.
E’ un mondo, quello rappresentato da Isgrò, in cui “non cogita più Cartesio”, “Michelangelo è scarico” e a “Giotto gli cade il pennello di mano”.
Su questa visione, cruda e lucida insieme, l’artista innesta il suo ”Ora et labora” che, da litania benedettina, si trasforma a poco a poco in una sorta di ironico, fiducioso mantra notturno, capace di catturare anche le menti più laiche. “Ora et labora. E pensa. / Ora et labora. E studia” dicono seccamente i due versi finali, aprendo uno spiraglio di attesa.
Emilio Isgrò, poeta visivo, pittore e scrittore, nato in Sicilia vive e lavora a Milano dal 1956, anno in cui pubblica presso Arturo Schwarz il libro di poesie Fiere del sud .
Nel 1964 comincia a lavorare sulle Cancellature, opere concettuali nelle quali usa la provocatoria operazione della sottrazione cancellando le parole sia per contestare la loro autorevolezza sia per dare luogo a nuovi e più veri linguaggi.
Collabora al progetto Erica Ravenna Fiorentini.
La Preghiera ecumenica segna uno dei momenti più alti e anticipatori della riflessione artistica di Isgrò: la visione cruda di un mondo - il nostro - dove la stessa arte, che dovrebbe essere la più forte garanzia delle libertà umane, diventa viceversa in molti casi uno degli strumenti più raffinati di dominio, paradossalmente chiamata a omologare tutti i saperi e tutti i valori, anche quelli più discutibili.
E’ un mondo, quello rappresentato da Isgrò, in cui “non cogita più Cartesio”, “Michelangelo è scarico” e a “Giotto gli cade il pennello di mano”.
Su questa visione, cruda e lucida insieme, l’artista innesta il suo ”Ora et labora” che, da litania benedettina, si trasforma a poco a poco in una sorta di ironico, fiducioso mantra notturno, capace di catturare anche le menti più laiche. “Ora et labora. E pensa. / Ora et labora. E studia” dicono seccamente i due versi finali, aprendo uno spiraglio di attesa.
Emilio Isgrò, poeta visivo, pittore e scrittore, nato in Sicilia vive e lavora a Milano dal 1956, anno in cui pubblica presso Arturo Schwarz il libro di poesie Fiere del sud .
Nel 1964 comincia a lavorare sulle Cancellature, opere concettuali nelle quali usa la provocatoria operazione della sottrazione cancellando le parole sia per contestare la loro autorevolezza sia per dare luogo a nuovi e più veri linguaggi.
08
settembre 2007
Emilio Isgrò – La preghiera ecumenica per la salvezza dell’arte e della cultura
08 settembre 2007
performance - happening
Location
Vernissage
8 Settembre 2007, ore 22.30
Autore
Curatore