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Sergio Leta
Dipingere un viso è dunque contemporaneamente rivelare, rappresentare e nascondere, occultare
Comunicato stampa
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“Ritrarre”: dal latino retrahere, tirare indietro, allontanare ,sottrarre. “Retractus” in latino è infatti ciò che è lontano,ritirato,nascosto.
Dipingere un viso è dunque contemporaneamente rivelare ,rappresentare e nascondere,occultare…
La fisionomia di un volto: il naso la bocca le orecchie i denti i capelli gli occhi;le parti che compongono un volto e il modo che hanno le parti di stare insieme,una relazionata all’ altra a creare un’ identità e un’ unicità…
Una serie di segni per rappresentare un viso;un insieme di segni come una carta geografica del tempo vissuto.
Il naso la bocca le orecchie i denti i capelli gli occhi. Occhi soprattutto. E sguardi.Sguardi intensi e penetranti in volti immobili ,colti in un momento di raccoglimento, in un tempo che pare sospeso ed eterno.
Evidente il richiamo, nella scelta della posa o per il taglio dell’ inquadratura, alla ritrattistica rinascimentale italiana e fiamminga.
Ma è con sensibilità tutta moderna che i dipinti sono poi condotti e risolti: nelle luci biancastre,fredde e artificiali; nella stesura piatta e quasi smaltata delle tinte; nel segno espressivo; nello sguardo affettuosamente ironico con cui spesso i soggetti sono descritti.
Ma chi sono queste figure che ci fissano dalle pareti?
Persone viste e ricordate;oppure, a volte,sognate o anche solo immaginate.
Sogni rivelati da segni, ricordi in forma di ritratti;presenze evanescenti, apparizioni.
Fantasmi forse;in equilibrio tra memoria e oblio.
Visioni dunque; sempre immagini comunque: forme e colori che si combinano tra di loro ogni volta in modo diverso per catturare e restituire l’ intensità di un’ emozione.
Dipingere un viso è dunque contemporaneamente rivelare ,rappresentare e nascondere,occultare…
La fisionomia di un volto: il naso la bocca le orecchie i denti i capelli gli occhi;le parti che compongono un volto e il modo che hanno le parti di stare insieme,una relazionata all’ altra a creare un’ identità e un’ unicità…
Una serie di segni per rappresentare un viso;un insieme di segni come una carta geografica del tempo vissuto.
Il naso la bocca le orecchie i denti i capelli gli occhi. Occhi soprattutto. E sguardi.Sguardi intensi e penetranti in volti immobili ,colti in un momento di raccoglimento, in un tempo che pare sospeso ed eterno.
Evidente il richiamo, nella scelta della posa o per il taglio dell’ inquadratura, alla ritrattistica rinascimentale italiana e fiamminga.
Ma è con sensibilità tutta moderna che i dipinti sono poi condotti e risolti: nelle luci biancastre,fredde e artificiali; nella stesura piatta e quasi smaltata delle tinte; nel segno espressivo; nello sguardo affettuosamente ironico con cui spesso i soggetti sono descritti.
Ma chi sono queste figure che ci fissano dalle pareti?
Persone viste e ricordate;oppure, a volte,sognate o anche solo immaginate.
Sogni rivelati da segni, ricordi in forma di ritratti;presenze evanescenti, apparizioni.
Fantasmi forse;in equilibrio tra memoria e oblio.
Visioni dunque; sempre immagini comunque: forme e colori che si combinano tra di loro ogni volta in modo diverso per catturare e restituire l’ intensità di un’ emozione.
15
settembre 2007
Sergio Leta
Dal 15 al 29 settembre 2007
arte contemporanea
Location
VIOLABOX ART GALLERY
Genova, Via Trebisonda, 56, (Genova)
Genova, Via Trebisonda, 56, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle 15:30 alle 19:30
Vernissage
15 Settembre 2007, ore 18,30
Autore
Curatore