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Marzia Migliora – Bianca e il suo Contrario
Il nuovo progetto di Marzia Migliora riassume attraverso un video e due installazioni, le tematiche principali che hanno caratterizzato il percorso dell’artista in questi ultimi anni: desiderio, memoria, perdita quali punti focali di una riflessione sull’identità
Comunicato stampa
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Il nuovo progetto di Marzia Migliora riassume attraverso un video e due installazioni, le tematiche principali che hanno caratterizzato il percorso dell’artista in questi ultimi anni: desiderio, memoria, perdita quali punti focali di una riflessione sull’identità.
In Bianca e il suo Contrario – video che dà il titolo alla mostra – l’artista è in piedi, immobile e con lo sguardo fisso rivolto all’osservatore. Come una sposa, indossa un abito bianco e ha in una mano un bouquet di rose dello stesso colore. La staticità della scena è interrotta all’improvviso da alcune gocce d’acqua nera che cominciano a cadere dall’alto. Progressivamente l’abito si tinge, così il corpo e il viso della protagonista. In questo modo, in un arco di tempo che simboleggia un vissuto, il soggetto si trasforma radicalmente e l’abito come la pelle della protagonista assorbe il liquido nero come segno indelebile del passaggio del tempo. La scelta di proiettare la figura nella sua dimensione reale determina un coinvolgimento diretto dell’osservatore che diventa partecipe dell’evento come se si svolgesse nello stesso istante in cui lo osserva. Le immagini sono accompagnate da un canto corale del Balletto Civile i cui melismi rimandano ad un racconto in “assenza di parole”. L’installazione dal titolo, “La morte tornò a letto, si abbracciò all’uomo e, senza ben capire quel che le stava succedendo, lei, che non dormiva mai, sentì che il sonno le faceva calare dolcemente le palpebre. Il giorno seguente non morì nessuno.” (dal romanzo “Le intermittenze della morte” di José Saramago), collocata all’ingresso della galleria, si ispira al recente ritrovamento, nei pressi di Mantova, di due scheletri risalenti al periodo neolitico. Appartenenti a un uomo e una donna, i due corpi sono stati sepolti l’uno di fronte all’altra, con gli arti sovrapposti come congiunti in un abbraccio. L’intimità di questo gesto rimasto immutato attraverso i secoli, allude alla capacità del sentimento amoroso di oltrepassare qualsiasi barriera temporale e per questo assume un profondo significato simbolico. Partendo dalle foto del rinvenimento, l’artista ha fatto realizzare dei calchi in ceramica dei due scheletri, collocati in modo da riprodurre la posizione degli scheletri al momento del ritrovamento. La seconda installazione intitolata Everyman si ispira all’ultimo romanzo di Philip Roth. Si tratta di un arco luminoso con motivi floreali, come quelli costruiti nei paesi per alcune feste e ricorrenze. Al suo interno si legge la scritta “everyman”. L’arco designa una soglia, diventa il simbolo di un passaggio, di un attraversamento, che è il destino comune ad ogni uomo, e allo stesso tempo sancisce il legame tra vita, amore e morte. La struttura della mostra è costruita in modo da enfatizzare l’idea dell’attesa, il legame inscindibile tra amore e vita, il passaggio inesorabile del tempo sospeso dalla nascita alla morte.
Si ringraziano per la collaborazione Michele Lucenti per il canto tratto da Corpo Sociale, cantato da Balletto Civile; Ilenia Corti e Matteo Mena che hanno ideato l’abito.
Marzia Migliora è nata ad Alessandria nel 1972. Dalla fine degli anni Novanta ha preso parte alle più significative esposizioni italiane ed internazionali. Tra le sue più recenti personali ricordiamo Tanatosi, alla Fondazione Merz di Torino, The Agony & The Ecstasy, al FACT - The Foundation for Art & Creative Technology di Liverpool e Download now, all’Italian Cultural Institute di Londra nel 2005; Appassionata, al MART di Rovereto e Pari o dispari, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino nel 2004; infine Punto croce, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel 2001. Attualmente l’artista vive e lavora a Torino.
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Marzia Migliora’s new project consists of a video and two installations which summarise the main themes that have characterised the artist’s career during recent years - desire, memory and loss – which represent the focal points of a reflection on identity.
In Bianca and her Opposite – the title of the video gives the name to the exhibition – the artist stands motionless, staring straight at the viewer. Like a bride, she wears a white dress and holds a bouquet of roses of the same colour. The static atmosphere of the scene is suddenly interrupted by several drops of black water which slowly begin to fall from above. The dress gradually changes colour, as do the body and face of the protagonist. In this way, in the arc of time that symbolises a lived experience, the subject is radically transformed and the dress, like the skin of the protagonist, absorbs the black liquid as the indelible sign of the passing of time. The decision to project the figure in its actual size directly involves the observer who becomes the participant of the event - as if it were really happening at the same time in which it is observed. The images are accompanied by the choral singing of the Balletto Civile whose melismas evoke a “wordless” story. The first installation, “Death returned to her bed, she embraced the man, and then, without a clear conception of what was happening, she, who never slept, felt the sweet pull of sleep at her eyelids. The following day, no-one died.” (taken from the novel “Death’s Intermittences” by José Saramago), situated at the entrance to the gallery, is inspired by the recent archaeological find near Mantua of two skeletons dating to the Neolithic. They belong to a man and a woman; their bodies were buried opposite each other, their limbs entwined as if joined in an embrace. The intimacy of this gesture, which has remained intact over the centuries, alludes to the capacity of love to stretch beyond all temporal boundaries and, for this reason, it takes on a profound symbolic meaning. Using the photo of the original find, the artist has made ceramic casts of the two skeletons, which are arranged so as to reproduce the position of the skeletons at the moment of discovery. The second installation is entitled Everyman and is inspired by the latest novel by Philip Roth. It consists of a luminous arch decorated with floral motifs similar to those used in small towns for festivals and celebrations. Inside the arch is the word “everyman”. The arch represents a threshold, becoming the symbol of a passage or crossing which is the fate of all mankind while, contemporarily, sanctioning the bond between life, love and death. The layout of the exhibition emphasises the idea of expectation, the inseparable link between love and life and the inexorable passing of time suspended between birth and death.
We would like to thank Michele Lucenti for permission to use the song taken from Corpo Sociale, sung by the Balletto Civile, and to Ilenia Corti and Matteo Mena who designed the bridal gown.
Marzia Migliora was born in Alessandria in 1972. Since the late nineties, she has taken part in the most important exhibitions in Italy and abroad. Her most recent personal exhibitions include Tanatosi, held at the Fondazione Merz in Turin, The Agony & The Ecstasy at FACT - The Foundation for Art & Creative Technology in Liverpool and Download now, at the Italian Cultural Institute of London in 2005, Appassionata at the MART in Rovereto, Pari o dispari at the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in Turin in 2004 and lastly Punto croce at the Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea in Turin in 2001. The artist currently lives and works in Turin.
In Bianca e il suo Contrario – video che dà il titolo alla mostra – l’artista è in piedi, immobile e con lo sguardo fisso rivolto all’osservatore. Come una sposa, indossa un abito bianco e ha in una mano un bouquet di rose dello stesso colore. La staticità della scena è interrotta all’improvviso da alcune gocce d’acqua nera che cominciano a cadere dall’alto. Progressivamente l’abito si tinge, così il corpo e il viso della protagonista. In questo modo, in un arco di tempo che simboleggia un vissuto, il soggetto si trasforma radicalmente e l’abito come la pelle della protagonista assorbe il liquido nero come segno indelebile del passaggio del tempo. La scelta di proiettare la figura nella sua dimensione reale determina un coinvolgimento diretto dell’osservatore che diventa partecipe dell’evento come se si svolgesse nello stesso istante in cui lo osserva. Le immagini sono accompagnate da un canto corale del Balletto Civile i cui melismi rimandano ad un racconto in “assenza di parole”. L’installazione dal titolo, “La morte tornò a letto, si abbracciò all’uomo e, senza ben capire quel che le stava succedendo, lei, che non dormiva mai, sentì che il sonno le faceva calare dolcemente le palpebre. Il giorno seguente non morì nessuno.” (dal romanzo “Le intermittenze della morte” di José Saramago), collocata all’ingresso della galleria, si ispira al recente ritrovamento, nei pressi di Mantova, di due scheletri risalenti al periodo neolitico. Appartenenti a un uomo e una donna, i due corpi sono stati sepolti l’uno di fronte all’altra, con gli arti sovrapposti come congiunti in un abbraccio. L’intimità di questo gesto rimasto immutato attraverso i secoli, allude alla capacità del sentimento amoroso di oltrepassare qualsiasi barriera temporale e per questo assume un profondo significato simbolico. Partendo dalle foto del rinvenimento, l’artista ha fatto realizzare dei calchi in ceramica dei due scheletri, collocati in modo da riprodurre la posizione degli scheletri al momento del ritrovamento. La seconda installazione intitolata Everyman si ispira all’ultimo romanzo di Philip Roth. Si tratta di un arco luminoso con motivi floreali, come quelli costruiti nei paesi per alcune feste e ricorrenze. Al suo interno si legge la scritta “everyman”. L’arco designa una soglia, diventa il simbolo di un passaggio, di un attraversamento, che è il destino comune ad ogni uomo, e allo stesso tempo sancisce il legame tra vita, amore e morte. La struttura della mostra è costruita in modo da enfatizzare l’idea dell’attesa, il legame inscindibile tra amore e vita, il passaggio inesorabile del tempo sospeso dalla nascita alla morte.
Si ringraziano per la collaborazione Michele Lucenti per il canto tratto da Corpo Sociale, cantato da Balletto Civile; Ilenia Corti e Matteo Mena che hanno ideato l’abito.
Marzia Migliora è nata ad Alessandria nel 1972. Dalla fine degli anni Novanta ha preso parte alle più significative esposizioni italiane ed internazionali. Tra le sue più recenti personali ricordiamo Tanatosi, alla Fondazione Merz di Torino, The Agony & The Ecstasy, al FACT - The Foundation for Art & Creative Technology di Liverpool e Download now, all’Italian Cultural Institute di Londra nel 2005; Appassionata, al MART di Rovereto e Pari o dispari, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino nel 2004; infine Punto croce, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel 2001. Attualmente l’artista vive e lavora a Torino.
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Marzia Migliora’s new project consists of a video and two installations which summarise the main themes that have characterised the artist’s career during recent years - desire, memory and loss – which represent the focal points of a reflection on identity.
In Bianca and her Opposite – the title of the video gives the name to the exhibition – the artist stands motionless, staring straight at the viewer. Like a bride, she wears a white dress and holds a bouquet of roses of the same colour. The static atmosphere of the scene is suddenly interrupted by several drops of black water which slowly begin to fall from above. The dress gradually changes colour, as do the body and face of the protagonist. In this way, in the arc of time that symbolises a lived experience, the subject is radically transformed and the dress, like the skin of the protagonist, absorbs the black liquid as the indelible sign of the passing of time. The decision to project the figure in its actual size directly involves the observer who becomes the participant of the event - as if it were really happening at the same time in which it is observed. The images are accompanied by the choral singing of the Balletto Civile whose melismas evoke a “wordless” story. The first installation, “Death returned to her bed, she embraced the man, and then, without a clear conception of what was happening, she, who never slept, felt the sweet pull of sleep at her eyelids. The following day, no-one died.” (taken from the novel “Death’s Intermittences” by José Saramago), situated at the entrance to the gallery, is inspired by the recent archaeological find near Mantua of two skeletons dating to the Neolithic. They belong to a man and a woman; their bodies were buried opposite each other, their limbs entwined as if joined in an embrace. The intimacy of this gesture, which has remained intact over the centuries, alludes to the capacity of love to stretch beyond all temporal boundaries and, for this reason, it takes on a profound symbolic meaning. Using the photo of the original find, the artist has made ceramic casts of the two skeletons, which are arranged so as to reproduce the position of the skeletons at the moment of discovery. The second installation is entitled Everyman and is inspired by the latest novel by Philip Roth. It consists of a luminous arch decorated with floral motifs similar to those used in small towns for festivals and celebrations. Inside the arch is the word “everyman”. The arch represents a threshold, becoming the symbol of a passage or crossing which is the fate of all mankind while, contemporarily, sanctioning the bond between life, love and death. The layout of the exhibition emphasises the idea of expectation, the inseparable link between love and life and the inexorable passing of time suspended between birth and death.
We would like to thank Michele Lucenti for permission to use the song taken from Corpo Sociale, sung by the Balletto Civile, and to Ilenia Corti and Matteo Mena who designed the bridal gown.
Marzia Migliora was born in Alessandria in 1972. Since the late nineties, she has taken part in the most important exhibitions in Italy and abroad. Her most recent personal exhibitions include Tanatosi, held at the Fondazione Merz in Turin, The Agony & The Ecstasy at FACT - The Foundation for Art & Creative Technology in Liverpool and Download now, at the Italian Cultural Institute of London in 2005, Appassionata at the MART in Rovereto, Pari o dispari at the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in Turin in 2004 and lastly Punto croce at the Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea in Turin in 2001. The artist currently lives and works in Turin.
21
settembre 2007
Marzia Migliora – Bianca e il suo Contrario
Dal 21 settembre al 30 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA LIA RUMMA
Milano, Via Stilicone, 19, (Milano)
Milano, Via Stilicone, 19, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
Vernissage
21 Settembre 2007, ore 18
Autore