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Tarshito – Evviva
Mescolando rituali meditativi a pratiche artigianali, progettualità tecnologica contemporanea a tecniche di antichissimo linguaggio, l’artista si è misurato in ogni genere di oggetti
Comunicato stampa
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TARSHITO (in sanscrito sete di dio) è il nome che Osho, suo maestro spirituale indiano, dà a Nicola Strippoli, nato a Corato (Ba) nel 1952. Artista, architetto e designer, utilizza forme molteplici e sperimenta un concetto di arte intesa come comunicazione tra pensiero e progetto, tra ideazione e meditazione. È un percorso di ricerca che ha iniziato dagli anni Ottanta, quando i primi viaggi in India lo hanno introdotto alla meditazione e lo hanno portato ad approdare a una sintesi tra la cultura di provenienza e la spiritualità orientale.
Mescolando rituali meditativi a pratiche artigianali, progettualità tecnologica contemporanea a tecniche di antichissimo linguaggio, l’artista si è misurato in ogni genere di oggetti: dipinti, architetture, arazzi, sculture, installazioni, mediante materiali naturali quali il legno e carta, stoffa e terracotta, pittura e metalli cercando di coinvolgere l’osservatore attraverso l’interpretazione mentale e sensoriale. Iconograficamente, Tarshito utilizza simbologie figurative appartenenti a tradizioni e culture antiche, sia occidentali che orientali. Le opere dalle forme di animali come il pesce, le piante come il fiore di loto suggeriscono connessioni tra il terreno e il divino. Altre simbologie presenti sono la mano, le radici, il vaso, metafora di vita e creazione, tutti riscontrabili nelle iconografie sacre.
Negli ultimi anni, in un ottica interculturale la sua creatività prevede la realizzazione di opere eseguite in collaborazione di artisti-artigiani italiani, indiani e nord-africani: Opere di Tarshito with che raccontano un mondo di realizzata armonia.
La mostra, a cura di Mina Tarantino, rientra nell’ambito della Giornata del contemporaneo 2007 organizzata dall’AMACI - Associazione Nazionale Musei Arte Contemporanea Italiani.
Mescolando rituali meditativi a pratiche artigianali, progettualità tecnologica contemporanea a tecniche di antichissimo linguaggio, l’artista si è misurato in ogni genere di oggetti: dipinti, architetture, arazzi, sculture, installazioni, mediante materiali naturali quali il legno e carta, stoffa e terracotta, pittura e metalli cercando di coinvolgere l’osservatore attraverso l’interpretazione mentale e sensoriale. Iconograficamente, Tarshito utilizza simbologie figurative appartenenti a tradizioni e culture antiche, sia occidentali che orientali. Le opere dalle forme di animali come il pesce, le piante come il fiore di loto suggeriscono connessioni tra il terreno e il divino. Altre simbologie presenti sono la mano, le radici, il vaso, metafora di vita e creazione, tutti riscontrabili nelle iconografie sacre.
Negli ultimi anni, in un ottica interculturale la sua creatività prevede la realizzazione di opere eseguite in collaborazione di artisti-artigiani italiani, indiani e nord-africani: Opere di Tarshito with che raccontano un mondo di realizzata armonia.
La mostra, a cura di Mina Tarantino, rientra nell’ambito della Giornata del contemporaneo 2007 organizzata dall’AMACI - Associazione Nazionale Musei Arte Contemporanea Italiani.
06
ottobre 2007
Tarshito – Evviva
Dal 06 ottobre al 10 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIOSEI
Monopoli, Via Sant'anna, 6, (Bari)
Monopoli, Via Sant'anna, 6, (Bari)
Orario di apertura
dalle 17.30 alle 20.30 o in altre ore previo appuntamento, domenica e lunedì chiuso
Vernissage
6 Ottobre 2007, ore 18.30
Autore
Curatore