La mostra Oh, Les Italiens! è uno sguardo aperto sull’Italia dove a essere presa di mira non è tanto l’identità nazionale ma piuttosto il sentimento patriottico, l’idea che ciascuno di noi ha del sentirsi “italiano” e la sua percezione dall’esterno. Con la consueta miscela di ironia e sarcasmo Marco Belfiore crea un affresco del bel paese fatto di constatazioni amare e cupe ma anche di ilare leggerezza: le opere in mostra sollevano piccoli interrogativi, pongono domande, ci fanno sorridere senza imporre alcun giudizio. In giorni ancora caldi di pensieri del v-day, l’artista non mostra risentimenti o paure per il proprio paese, piuttosto ne amplifica certe situazioni in cui ricorrono scompensi e disfunzioni. Al “nostro” sguardo stereotipato di disagio nazionale e al senso di inferiorità – spesso dilagante - rispetto ai presunti trionfi delle altre potenze così dette industrializzate, Marco Belfiore sovrappone quello di coloro che dal di fuori dello stivale ci guardano e che spesso, ma non sempre, fanno meglio. Il tema dell’esterofilia ma anche della celebrazione delle glorie passate e della conseguente autocommiserazione, si dipanano con umorismo pungente e al contempo melanconico. I protagonisti delle opere, siano video, sculture o acquerelli, sono minute ed enigmatiche figure pronte a inscenare teatrini che richiamano situazioni, luoghi comuni, tic e paure degni della più classica commedia all'italiana. L’ovvio riferimento ai tre colori della bandiera, vessillo nazionalpopolare, ma anche la scelta dei titoli, spesso in lingua straniera, fanno da eco e amplificano i contenuti stessi delle opere, come in Nuovo anno scolastico, Papaboys e il corpo celeste, o ancora Lo stivale, Pittori si muore, Il governo ladro s.p.a., fino a Oh, Les Italiens! che facendo propri gli stereotipi di snobismo attribuiti ai vicini d’oltralpe, risuona come un rimprovero verso italiani incapaci di gestire il proprio paese.

Registrando innocui e a prima vista ilari avvenimenti, i video, le animazioni e i disegni di Marco Belfiore (Rovereto, 1971) danno voce al mondo grottesco e surreale che si cela dietro l’apparente banalità del quotidiano. Tra le principali mostre a cui l’artista ha partecipato si ricorda: Encyclopedia, Short Show #4, neon>fdv, Milano (personale), 2007; Videoart Yearbook 2007, Chiostro di Santa Cristina, Bologna, 2007: Frame. A Selection of Italian Artists, Gertrude Contemporary Art Spaces, Melbourne, 2006; Patampa, Le Case D’Arte Vetrina, Milano (personale), 2005.