Dopo la pausa estiva, Allegretti Contemporanea riprende l’attività espositiva presso i saloni della galleria sita nel cuore di Torino, al primo piano dello storico Palazzo Bertalazone di San Fermo. Anche per la stagione 2007/2008, la galleria conferma e rinnova il proprio interesse per i linguaggi della pittura e della fotografia contemporanee, proponendo all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, una selezione di mostre e di artisti nazionali e internazionali che ben rappresentano le inquietudini, le tensioni e le aspirazioni di questo tempo.

Giovedì, 20 settembre 2007 alle ore 19.00 si inaugura No Man Land, una mostra personale dell’artista francese Buell. Classe 1963, nato a Parigi, Buell è uno degli artisti più enigmatici e intolleranti del nostro tempo. Quella di Buell, è una biografia travagliata e densa che trova nell’espressione pittorica il veicolo privilegiato per ricomporre il grande puzzle delle caotiche e disordinate emozioni umane. L’Arte è per lui un mezzo atto a figurare lo spazio che la società lascia al “sensibile”. Ed è quest’ultimo ambito di confronto - a Suo dire - che impone i modelli e detta le regole ai quali siamo chiamati ad aderire per poter vivere. Tutto è condizionamento e conformismo. Tutto è ricerca volta a suscitare l’ammirazione degli altri.

In galleria, l’artista presenta un nucleo di opere recenti di medie e grandi dimensioni: pitture di grande impatto emotivo, caratterizzate da un segno istintivo e fortemente espressivo che ricorda per certi versi quello dell’Art Brut o della più recente Bad Painting, efficacemente modellato sui temi intimi e brucianti di un’umanità lacerata e martirizzata dalla “normalità”, stravolta dalle pratiche ossessive del conformismo, messe in atto dai nuovi meccanismi della globalizzazione. Ma è la donna, la figura femminile, nel suo eterno rinnovare la promessa di un cambiamento di rotta della società, il termine ultimo di confronto per la stessa e lo specchio di tutte le incongruenze. Attraverso una pittura dalle atmosfere cupe, segnata da un potente bianco/nero appena interrotto dai cromatismi dei rosa e degli azzurri pastello, Buell interroga il ruolo della sensualità femminile nelle società occidentali, illuminandola di una luce livida e inquietante che ne esalta le energie e le pulsioni più profonde. Tutte corpo e animalità, esaltate da una gestualità esasperata, dipinte secondo una prospettiva distorta, queste donne-bambine, sottomesse alla “dittatura della giovinezza”, sfilano come tanti soldatini della moda in pose omologate e troppo familiari.