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Global 200 – Terre senza confini
La mostra fotografica nasce dalla selezione delle 53 aree più spettacolari e significative dal punto di vista naturalistico del nostro pianeta e presenta il meglio della biodiversità mondiale descrivendone tutta la bellezza e la straordinarietà.
Comunicato stampa
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Il progetto Global 200 coinvolge 238 aree - sparse su tutto il pianeta - che per la loro straordinaria biodiversità meritano di essere protette e consegnate integre alle generazioni future.
Un gruppo scientifico internazionale coordinato dal WWF ha identificato i luoghi - le ecoregioni - della Terra che presentano la maggiore varietà di forme viventi, luoghi dove i processi evolutivi esprimono i più alti valori di biodiversità e di adattamento, come le foreste pluviali, le barriere coralline, gli estuari e i delta dei fiumi, i deserti.
All’interno di questi ambienti sono state selezionate 238 aree - le ecoregioni prioritarie – che necessitano di essere protette immediatamente e che sono state chiamate Global 200. Esse si suddividono in terrestri, marine e di acqua dolce e racchiudono il 90 per cento della biodiversità mondiale.
La mostra fotografica nasce dalla selezione delle 53 aree più spettacolari e significative dal punto di vista naturalistico del nostro pianeta e presenta il meglio della biodiversità mondiale descrivendone tutta la bellezza e la straordinarietà.
La biodiversità è la capacità della natura di dare vita a ogni ambiente presente sul pianeta riuscendo, grazie all’evoluzione e agli adattamenti, a sfruttare i flussi di energia sino al massimo livello possibile. Basta un raggio di sole, una goccia d’acqua, un granello di sostanza organica perché la vita possa esprimersi nella meraviglia che il caso e il tempo le consentono.
Le attività umane e l’inquinamento rappresentano una minaccia tangibile per queste aree rimaste finora miracolosamente integre. Proprio da qui nasce la necessità di proteggerle, ma anche di creare una consapevolezza per cui la ricchezza della natura diventi un valore biologico, estetico e culturale da preservare.
Il concetto di ecoregione si basa sul fatto che gli elementi naturali – fiumi, deserti, foreste, montagne – travalicano i confini politici fra le nazioni, estendendosi a contesti geografici, politici e sociali più ampi. Se si vogliono proteggere queste aree è quindi necessario un intervento sovranazionale che superi i confini, seguendo invece la conformazione geofisica del territorio.
La mostra è un invito a preservare e custodire il diverso, inteso come valore, ma anche come vero e proprio principio biologico ed estetico, motore della vita e antidoto all’omologazione culturale. Per evitare, un domani, di dover guardare la natura soltanto attraverso le pagine di un libro.
Per questo alla mostra è legato un libro con cui i lettori parteciperanno direttamente al finanziamento dei numerosi progetti di salvaguardia attivi in queste aree. Il volume, suddiviso in 28 capitoli e con testi di Fulco Pratesi, come un appassionato "richiamo all’azione" e alla conservazione ci esorta a preservare fin da ora, mentre ancora possiamo farlo, i delicati ecosistemi esistenti al mondo. Fulco Pratesi è il fondatore della prima sede italiana del WWF, nata nel 1996, per la quale ha ricoperto la carica di Vice Presidente dal 1970, per assumerne la presidente nel 1998. Giornalista specializzato in soggetti ecolologisti e di natura, ha collaborato per anni con importanti periodici italiani.
Un gruppo scientifico internazionale coordinato dal WWF ha identificato i luoghi - le ecoregioni - della Terra che presentano la maggiore varietà di forme viventi, luoghi dove i processi evolutivi esprimono i più alti valori di biodiversità e di adattamento, come le foreste pluviali, le barriere coralline, gli estuari e i delta dei fiumi, i deserti.
All’interno di questi ambienti sono state selezionate 238 aree - le ecoregioni prioritarie – che necessitano di essere protette immediatamente e che sono state chiamate Global 200. Esse si suddividono in terrestri, marine e di acqua dolce e racchiudono il 90 per cento della biodiversità mondiale.
La mostra fotografica nasce dalla selezione delle 53 aree più spettacolari e significative dal punto di vista naturalistico del nostro pianeta e presenta il meglio della biodiversità mondiale descrivendone tutta la bellezza e la straordinarietà.
La biodiversità è la capacità della natura di dare vita a ogni ambiente presente sul pianeta riuscendo, grazie all’evoluzione e agli adattamenti, a sfruttare i flussi di energia sino al massimo livello possibile. Basta un raggio di sole, una goccia d’acqua, un granello di sostanza organica perché la vita possa esprimersi nella meraviglia che il caso e il tempo le consentono.
Le attività umane e l’inquinamento rappresentano una minaccia tangibile per queste aree rimaste finora miracolosamente integre. Proprio da qui nasce la necessità di proteggerle, ma anche di creare una consapevolezza per cui la ricchezza della natura diventi un valore biologico, estetico e culturale da preservare.
Il concetto di ecoregione si basa sul fatto che gli elementi naturali – fiumi, deserti, foreste, montagne – travalicano i confini politici fra le nazioni, estendendosi a contesti geografici, politici e sociali più ampi. Se si vogliono proteggere queste aree è quindi necessario un intervento sovranazionale che superi i confini, seguendo invece la conformazione geofisica del territorio.
La mostra è un invito a preservare e custodire il diverso, inteso come valore, ma anche come vero e proprio principio biologico ed estetico, motore della vita e antidoto all’omologazione culturale. Per evitare, un domani, di dover guardare la natura soltanto attraverso le pagine di un libro.
Per questo alla mostra è legato un libro con cui i lettori parteciperanno direttamente al finanziamento dei numerosi progetti di salvaguardia attivi in queste aree. Il volume, suddiviso in 28 capitoli e con testi di Fulco Pratesi, come un appassionato "richiamo all’azione" e alla conservazione ci esorta a preservare fin da ora, mentre ancora possiamo farlo, i delicati ecosistemi esistenti al mondo. Fulco Pratesi è il fondatore della prima sede italiana del WWF, nata nel 1996, per la quale ha ricoperto la carica di Vice Presidente dal 1970, per assumerne la presidente nel 1998. Giornalista specializzato in soggetti ecolologisti e di natura, ha collaborato per anni con importanti periodici italiani.
24
novembre 2007
Global 200 – Terre senza confini
Dal 24 novembre al 30 dicembre 2007
fotografia
Location
SPAZIO WHITE STAR ADVENTURE
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Vernissage
24 Novembre 2007, dalle ore 18:00