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David Tremlett
David Tremlett presenta una serie di pastelli ed un wall drawing realizzato per l’occasione
Comunicato stampa
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L’artista inglese torna a Roma scegliendo forme semplici e colori vivaci, nel segno di una costante ed instancabile ricerca, personale oltre che artistica.
Dopo Hamish Fulton, un altro viaggiatore d’eccezione, ma il bagaglio che Tremlett riporta al ritorno dalle sue esplorazioni è un bagaglio visivo, fatto di linee, di forme, di cromie. Lo spazio fa eco a suoni primordiali, a melodie di paesi lontani, così vissute, così reinterpretate da risuonare irriconoscibili nella semplice complessità delle elaborazioni pittoriche dell’artista.
Tecniche antiche, pigmenti terrosi, calde tonalità naturali si combinano a modernissime geometrie, a figurazioni astratte che della vita conservano la più naturale delle pulsioni, la bellezza del gesto.
Spesso i suoi dipinti si riferiscono ad architetture, a piante di edifici da lui trovati ed idealmente restaurati, o riqualificati dalle sue opere.
Tremlett usa la sua sensibilità come un caleidoscopio, che colora, amplifica, deforma, diverte, mostrando prospettive sempre diverse; “l’artista vede ciò che lo circonda, ma lo odora anche, l’ascolta, l’accoglie in questa disponibilità perfetta, propria di colui che non si aspetta niente ed è pronto a tutto” (Guy Tosatto).
La mostra durerà fino alla fine di Gennaio.
David Tremlett, nato in Cornovaglia (St. Austell) nel 1945, vive e lavora a Bovingdon Herts, Inghilterra. Ha esposto alla londinese Tate (1972), al Moma di New York (1973), allo Stedelijk di Amsterdam (1979), al parigino Pompidou (1985), alla Fondazione Juan Mirò di Barcellona (1995), al Musèe de Grenoble e al Pecci di Prato (2006-2007). Alcuni suoi wall drawings sono permanentemente esposti presso cappelle, università, case, musei, strade.
Dopo Hamish Fulton, un altro viaggiatore d’eccezione, ma il bagaglio che Tremlett riporta al ritorno dalle sue esplorazioni è un bagaglio visivo, fatto di linee, di forme, di cromie. Lo spazio fa eco a suoni primordiali, a melodie di paesi lontani, così vissute, così reinterpretate da risuonare irriconoscibili nella semplice complessità delle elaborazioni pittoriche dell’artista.
Tecniche antiche, pigmenti terrosi, calde tonalità naturali si combinano a modernissime geometrie, a figurazioni astratte che della vita conservano la più naturale delle pulsioni, la bellezza del gesto.
Spesso i suoi dipinti si riferiscono ad architetture, a piante di edifici da lui trovati ed idealmente restaurati, o riqualificati dalle sue opere.
Tremlett usa la sua sensibilità come un caleidoscopio, che colora, amplifica, deforma, diverte, mostrando prospettive sempre diverse; “l’artista vede ciò che lo circonda, ma lo odora anche, l’ascolta, l’accoglie in questa disponibilità perfetta, propria di colui che non si aspetta niente ed è pronto a tutto” (Guy Tosatto).
La mostra durerà fino alla fine di Gennaio.
David Tremlett, nato in Cornovaglia (St. Austell) nel 1945, vive e lavora a Bovingdon Herts, Inghilterra. Ha esposto alla londinese Tate (1972), al Moma di New York (1973), allo Stedelijk di Amsterdam (1979), al parigino Pompidou (1985), alla Fondazione Juan Mirò di Barcellona (1995), al Musèe de Grenoble e al Pecci di Prato (2006-2007). Alcuni suoi wall drawings sono permanentemente esposti presso cappelle, università, case, musei, strade.
31
ottobre 2007
David Tremlett
Dal 31 ottobre 2007 al 31 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALESSANDRA BONOMO
Roma, Via del Gesù, 62, (Roma)
Roma, Via del Gesù, 62, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 15-19 o su appuntamento
Vernissage
31 Ottobre 2007, ore 19.00
Autore