La Danza “una delle più sublimi espressioni del movimento” restituita al pubblico nell’immagine fotografica “ il particolare in un attimo irripetibile che l’occhio attento del fotografo ha saputo catturare”

Il 26 settembre si inaugurerà presso la Sala Grigia del Teatro dell’Opera di Roma la mostra fotografica “flash of dance” organizzata da ARTFORMERS in collaborazione con la Fratelli Alinari di Firenze.
Cinquanta le immagini esposte datate a partire dal 1870 ca. sino ai nostri giorni e firmate da celebri autori internazionali, quali Fratelli Alinari, Fernando Pasta, Wanda Wulz, Giuseppe Zauli, Mario Nunes Vais, ecc.
La mostra offre uno spaccato del mondo che ruota intorno alla danza: dalle scuole ai palcoscenici, ballerine e ballerini durante le prove e gli spettacoli, costumi e teatri; ma anche scatti tratti da noti film (Gene Kelly e Leslie Caron in Un Americano a Parigi o Audrey Hepburn e Humphrey Bogart in Sabrina) e celebri coppie, da Fred Astaire a Giger Rogers, o alle gemelle Kessler ecc.
Una esposizione che illustra,oltre la danza, la società, la vita, la storia e la cultura stessa.
Scrive Francesco Ernani, Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma: “Cosa rende la fotografia un’arte? Il movimento percepito che emerge vitale nelle macchie di luce che lo inondano. Il senso estetico ci fa “vedere l’arte”, sentire e vibrare con forti emozioni. Fotografi, che sanno usare le ombre e la luce come fossero pennellate sul corpo dei danzatori, muovono una tela già pronta nella coreografia del palcoscenico, su pennelli fermi e con maestria catturano un’arte e fanno arte.”
Il Teatro dell’Opera diventa così, anche luogo di esposizione.
Con la mostra “flash of dance” la prestigiosa Istituzione Romana si apre ad un nuovo filone di progetti culturali che, oltre ai suoi programmi di musica e balletti, la fanno anche protagonista di eventi che direttamente si collegano al mondo del Teatro.
Il Teatro dell’Opera apre questo “new deal” con la fotografia e la danza per dare sinergia e viatico al Balletto “La Bella Addormentata nel Bosco”.
Il progetto può essere letto anche come un test che aiuterà il Teatro a elaborare iniziative analoghe che comunque saranno sia autonome, sia collegate al mondo della musica, della danza e dello spettacolo in genere.
Le Istituzioni Culturali devono evolvere e non essere centri rigidamente specializzati e mono-culturali, ma essere sensibili ed attenti a tutte quelle espressioni di arte che hanno collegamento e punto di contatto con il mondo intero.

L’evento è stato realizzato grazie al contributo di ACEA e TRC Consulting