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Gelo-Gesto-Segno
I linguaggi a confronto di tre artisti consolidati e di larga esperienza internazionale: Radu Dragomirescu, Andrea Granchi, Nanni Menetti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un felice e spontaneo incontro di tre artisti di differente
formazione, storia e vicenda artistica, che hanno deciso, nello
scenario artistico contemporaneo condizionato da individualismi
talvolta inconciliabili e ben al di là di pressioni o istanze di
carattere critico o mercantile, di percorrere in modo assolutamente
eccentrico, con le loro differenze e identità, un progetto che è un’
insolita proposta culturale e al contempo un tratto di strada percorsa
insieme da tre amici.
L’esposizione, con opere per lo più inedite, resa possibile grazie
alla sensibilità del Direttore dell’Accademia di Romania in Roma dott.
Dan Eugen Pineta, diviene così occasione straordinaria per un
accostamento stimolante e suggestivo di tre diverse modalità d’
interpretazione della natura, della scrittura e della forma ma anche
della misteriosa e affascinante possibile “interazione differente” tra
questi elementi - fondamento inesauribile della creazione artistica -
nel lavoro vario ed avvincente dei tre artisti.
Per l’inaugurazione il giovane duo violinistico Emy Bernecoli /
Giacomo Granchi offrirà all’Accademia di Romania, agli artisti e al
pubblico presente, un “omaggio musicale” eseguendo alcune tra le più
famose arie dal “Don Giovanni” e da “Le Nozze di F**aro” di Wolfgang
Amadeus Mozart, trascritte per due violini.
Radu Dragomirescu è un protagonista dell'arte contemporanea da quasi
un trentennio. Rumeno, si è perfettamente integrato in Italia, pur
mantenendo saldi rapporti con la sua terra d'origine, ed alcuni
caratteri salienti di quella importante cultura sono visibili
penetrando negli aspetti profondi della sua poetica. Particolarmente
riguardo l'aspetto simbolico disseminato nelle composizioni, giocate
quasi sempre su tonalità umbratili, sui suggestivi effetti del
chiaroscuro, sinonimo di un'arte che fa della riflessione e del
silenzio la sua essenza, con l'urgenza espressiva a fungere da
contraltare ad un sostanziale pessimismo esistenziale, esternato
dall'artista con acida ironia. Come ama citare Dragomirescu, “l'artista
non è chi appare ma colui che è”.
Esemplari delle sue radici e del suo operare le frasi seguenti:
LA NOTTE, A MEZZANOTTE, HO SOGNATO LA NEVE, BIANCA,
COMPATTA, UNIFORME…..
HO SEMPRE SOGNATO IL BIANCORE QUASI ACCECANTE, UNA
SENSAZIONE SOSPESA IN UN SILENZIOSO PAESAGGIO…
GLI ALBERI, I SASSI, LE STELLE E LA NEVE MI ACCOMPAGNANO
NEL TEMPO
Andrea Granchi, ad un intenso periodo dedicato al “cinema d’artista”,
affianca dai primi anni ’80 un suo serrato dialogo con gli “archetipi”
dell’ arte dal Manierismo al Romanticismo, dal fantastico-sublime alla
Metafisica ed ai surrealismi in sintonia con un’ arte psicanalitica fra
ragione ed inconscio come per dare forma, lavorando sulla “poetica del
viaggio” e dei “contrapposti”, al “perenne testa-coda del tempo” (G.
dalla Chiesa 1989). Assai attento al gioco strutturale e tecnico della
costruzione dell’opera recupera, tra anni ’80 e ‘90, anche la tecnica
dell’affresco “sperimentando” tecniche, materiali, supporti “antichi”,
ma totalmente rinnovati (L.V. Masini, 1993), anche con esiti
tridimensionali, a metà tra opera pittorica e scultura. E’ questo il
caso del recente bronzo Genio del Viaggio realizzato in collaborazione
con la Parrellarte di Aosta e la Fonderia d’Arte Verres spa e che viene
presentato per la prima volta a Roma in questa circostanza. Nei lavori
recenti come questo, l’artista insegue come egli stesso sostiene:
“..LA RICERCA ESTREMA DI UN SEGNO-FORMA, O DI UN DISEGNO
TRIDIMENSIONALE, SEMPLICE, ATAVICO.….
SUPERARE IL CONCETTO DI MODERNITA’ O DI ANTICHITA’ RITROVANDO LA
PUREZZA DI UN GESTO FUORI DAL TEMPO CHE TRACCIA E COMANDA IL PROFILARSI
DELLA FORMA….”
Le opere di Nanni Menetti sono ispirate all'evidenza che la Natura
lascia segni, si potrebbe dire scrive. Lo fa con le tutte le sue forze,
siano esse quelle della mano dell'uomo (chiro-grafie) o altre; nel caso
di Nanni Menetti anche quelle del gelo (crio-grafie). Forze della
natura che in Menetti vengono vissute come un grande ready-made. Ecco
allora apparire il nome DADA nel titolo di alcune opere in cui la
storia viene azzerata proprio dal persistere di questa metafisica della
natura. Anche per le macchine dell'alessandrino Erone la natura era un
ready-made, anche se a lui interessava il caldo piuttosto che il
freddo. Il tutto dentro un clima concettuale in cui filosofia
epistemologia e arte divengono una cosa sola.
Sul carattere assolutamente singolare delle sue “crio-grafie” Nanni
Menetti stesso scrive:
LE CRIOGRAFIE SONO FORME CHE SI AGGIUNGONO ALLE FORME DELLA NATURA.
IL MODO DELLA RAPPRESENTAZIONE, IN UNO DEI SUOI ESTREMI, HA GENERATO,
NELLA FORMA DELLA RAPPRESENTAZIONE, OGGETTI NATURALI: NELLO SPAZIO
CONCETTUALE, L’ARTE NON IMITA PIÙ LA NATURA MA LA GENERA.
NOTE BIOGRAFICHE:
Radu Dragomirescu nasce a Roseti (Romania) il 7 giugno 1944. Nel 1973
si stabilisce definitivamente in Italia. Frequenta l'università di arte
plastiche “N.Grigorescu” di Bucarest diplomandosi nel 1969. Partecipa
agli scavi archeologici sulla costa del Mar Nero, nella città di
Costanza (Tomis), Mangalia (Calatis) e a Ischia con la guida
dell'archeologo rumeno Vasile Canarache negli anni dal 1960 al 1965.
Viene invitato a Parigi (1968) alla 6° biennale internazionale della
gioventù ed ottiene il gran premio.
Nel 1972 riceve il premio per la grafica dell'Unione degli Artisti
Rumeni.
Nel 1984 viene invitato alla Biennale di Venezia-Aperto 1984.
Vasto è il panorama di eposizioni personali e collettive: 1971:
Edimburgh Richard De Marco Gallery, 1977 Quadriennale di Roma, 1977
Roma Galleria La Salita, 1980 Kyoto, Municipal of art,1981Wroclaw,
Museo di architettura, 1990 Valencia Galleria Pasqual Lucas, 1982
Genève, gallerie Marie Louise Jeanneret, 1982 Torino Galleria Tucci
Russo, 1983 Ravenna Loggetta Lombardesca, 1986 Ravenna Pinacoteca
Comunale, 1998 Bucarest Museo Nazionale di Arte di Romania.
E' titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di
Firenze.
Vive e opera a Torino
Per approfondirne la figura e l’opera vedi sito:
www.radudragomirescu.com
Andrea Granchi è nato a Firenze l'11 giugno 1947. Ha frequentato
l'Accademia di Belle Arti della sua città diplomandosi in pittura nel
1969. Figlio di Vittorio (1908-1992), stimato pittore e noto
restauratore della Soprintendenza alle Gallerie fiorentine, non tarda a
sviluppare quel talento che lo porterà già giovanissimo a ricevere
importanti premi e riconoscimenti. Vince nel '66 la borsa di studio per
i giovani artisti bandita dal Comune di Firenze, nel '71 riceve il
premio Stibbert per la pittura ed è tra i protagonisti dell'area della
neoavanguardia denominata «Cinema d'artista», ambito nel quale realizza
numerose opere, viene invitato alla Biennale di Venezia (1978) e
incaricato di curare manifestazioni di rilievo internazionale a Firenze
e al Centre Pompidou di Parigi (1978). Numerose le esposizioni
personali e collettive, da Lugano a Philadelphia, da Stoccolma a
Valencia e Amburgo. Nel '93 la città di Aosta gli dedica un'ampia
esposizione personale intitolata «Viaggi obliqui». Nel 2001, su
incarico della Fondazione Collodi, realizza un dipinto di grandi
dimensioni per la piazza del paese. Dal 2005 è presente nel Museo a
Cielo Aperto di Etroubles in Valle d'Aosta con il singolare e inedito
affresco tridimensionale Il viaggiatore sedentario di fronte al
Grande.
Andrea Granchi è Accademico Ordinario dell’Accademia delle Arti del
Disegno e titolare della cattedra di Pittura all'Accademia delle Belle
Arti di Firenze ove vive e opera.
Per ulteriori approfondimenti su Andrea Granchi:
www.parrellarte.com/granchi.html
Nanni Menetti vive e lavora a Bologna. Nato a Monzuno (BO) il 21
aprile 1939. A nome Luciano Nanni insegna Estetica all’Università di
Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in campo
visivo, dal 1982 in poi ha firmato tutte le sue opere non più con il
nome di battesimo ma con quello, appunto, di Nanni Menetti (Menetti è
il cognome materno).
I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della
scrittura: carte assorbenti, carta carbone, veline ecc.. Materiali di
per sé, oggi, già rari e preziosi, ma nel caso impreziositi ancora di
più dalle tracce lasciate su di essi (dalle micro-violenze esercitate
su di essi) dal tempo e dalla mano (dal lavoro pluridecennale) dell’
artista scrittore. Scrittura che ultimamente si è fatta largamente
olistica, arrivando a coinvolgere, da un lato, le forze degli strumenti
(macchina fotografica) e, dall'altro, quelle della natura, il gelo in
particolare nella serie delle “ crio-grafie”.
Presente già negli Anni ’60 in mostre collettive di scrittura
visivamente potenziata (molto importante in proposito quella
internazionale organizzata presso la Casa del Mantegna a Mantova da
Franco Verdi e da Adriano Spatola nel 1966), Nanni Menetti non ha più
abbandonato questi interessi visivi, perseguendoli negli anni
successivi soprattutto dentro la pagina e la linearità della poesia,
della scrittura stessa, con la produzione di testi che erano sì da
leggere, ma anche da guardare, e da ultimo e di nuovo con il suo
ritorno, in via primaria, all’occhio e alle pareti. Visualità, allora,
prima al servizio della scrittura e ora, invece, di nuovo in predominio
su una concettualità che, però, non sparisce affatto, ma che, sotto la
sua fisica pressione, si fa anch’essa ironicamente concreta, sognante,
immaginosa e imprevedibile.
Sue poesie sono apparse su diverse riviste nazionali e internazionali.
Sue opere sono presenti in modo permanente in diverse collezioni
private e pubbliche.
La rivista Parol da lui fondata, presso l'Università, nel 1985 è
tuttora da lui diretta.
Sito internet di " Parol": http://www.unibo.it/parol
Per ulteriori approfondimenti consultare il sito: http://www.unibo.
it/menetti
formazione, storia e vicenda artistica, che hanno deciso, nello
scenario artistico contemporaneo condizionato da individualismi
talvolta inconciliabili e ben al di là di pressioni o istanze di
carattere critico o mercantile, di percorrere in modo assolutamente
eccentrico, con le loro differenze e identità, un progetto che è un’
insolita proposta culturale e al contempo un tratto di strada percorsa
insieme da tre amici.
L’esposizione, con opere per lo più inedite, resa possibile grazie
alla sensibilità del Direttore dell’Accademia di Romania in Roma dott.
Dan Eugen Pineta, diviene così occasione straordinaria per un
accostamento stimolante e suggestivo di tre diverse modalità d’
interpretazione della natura, della scrittura e della forma ma anche
della misteriosa e affascinante possibile “interazione differente” tra
questi elementi - fondamento inesauribile della creazione artistica -
nel lavoro vario ed avvincente dei tre artisti.
Per l’inaugurazione il giovane duo violinistico Emy Bernecoli /
Giacomo Granchi offrirà all’Accademia di Romania, agli artisti e al
pubblico presente, un “omaggio musicale” eseguendo alcune tra le più
famose arie dal “Don Giovanni” e da “Le Nozze di F**aro” di Wolfgang
Amadeus Mozart, trascritte per due violini.
Radu Dragomirescu è un protagonista dell'arte contemporanea da quasi
un trentennio. Rumeno, si è perfettamente integrato in Italia, pur
mantenendo saldi rapporti con la sua terra d'origine, ed alcuni
caratteri salienti di quella importante cultura sono visibili
penetrando negli aspetti profondi della sua poetica. Particolarmente
riguardo l'aspetto simbolico disseminato nelle composizioni, giocate
quasi sempre su tonalità umbratili, sui suggestivi effetti del
chiaroscuro, sinonimo di un'arte che fa della riflessione e del
silenzio la sua essenza, con l'urgenza espressiva a fungere da
contraltare ad un sostanziale pessimismo esistenziale, esternato
dall'artista con acida ironia. Come ama citare Dragomirescu, “l'artista
non è chi appare ma colui che è”.
Esemplari delle sue radici e del suo operare le frasi seguenti:
LA NOTTE, A MEZZANOTTE, HO SOGNATO LA NEVE, BIANCA,
COMPATTA, UNIFORME…..
HO SEMPRE SOGNATO IL BIANCORE QUASI ACCECANTE, UNA
SENSAZIONE SOSPESA IN UN SILENZIOSO PAESAGGIO…
GLI ALBERI, I SASSI, LE STELLE E LA NEVE MI ACCOMPAGNANO
NEL TEMPO
Andrea Granchi, ad un intenso periodo dedicato al “cinema d’artista”,
affianca dai primi anni ’80 un suo serrato dialogo con gli “archetipi”
dell’ arte dal Manierismo al Romanticismo, dal fantastico-sublime alla
Metafisica ed ai surrealismi in sintonia con un’ arte psicanalitica fra
ragione ed inconscio come per dare forma, lavorando sulla “poetica del
viaggio” e dei “contrapposti”, al “perenne testa-coda del tempo” (G.
dalla Chiesa 1989). Assai attento al gioco strutturale e tecnico della
costruzione dell’opera recupera, tra anni ’80 e ‘90, anche la tecnica
dell’affresco “sperimentando” tecniche, materiali, supporti “antichi”,
ma totalmente rinnovati (L.V. Masini, 1993), anche con esiti
tridimensionali, a metà tra opera pittorica e scultura. E’ questo il
caso del recente bronzo Genio del Viaggio realizzato in collaborazione
con la Parrellarte di Aosta e la Fonderia d’Arte Verres spa e che viene
presentato per la prima volta a Roma in questa circostanza. Nei lavori
recenti come questo, l’artista insegue come egli stesso sostiene:
“..LA RICERCA ESTREMA DI UN SEGNO-FORMA, O DI UN DISEGNO
TRIDIMENSIONALE, SEMPLICE, ATAVICO.….
SUPERARE IL CONCETTO DI MODERNITA’ O DI ANTICHITA’ RITROVANDO LA
PUREZZA DI UN GESTO FUORI DAL TEMPO CHE TRACCIA E COMANDA IL PROFILARSI
DELLA FORMA….”
Le opere di Nanni Menetti sono ispirate all'evidenza che la Natura
lascia segni, si potrebbe dire scrive. Lo fa con le tutte le sue forze,
siano esse quelle della mano dell'uomo (chiro-grafie) o altre; nel caso
di Nanni Menetti anche quelle del gelo (crio-grafie). Forze della
natura che in Menetti vengono vissute come un grande ready-made. Ecco
allora apparire il nome DADA nel titolo di alcune opere in cui la
storia viene azzerata proprio dal persistere di questa metafisica della
natura. Anche per le macchine dell'alessandrino Erone la natura era un
ready-made, anche se a lui interessava il caldo piuttosto che il
freddo. Il tutto dentro un clima concettuale in cui filosofia
epistemologia e arte divengono una cosa sola.
Sul carattere assolutamente singolare delle sue “crio-grafie” Nanni
Menetti stesso scrive:
LE CRIOGRAFIE SONO FORME CHE SI AGGIUNGONO ALLE FORME DELLA NATURA.
IL MODO DELLA RAPPRESENTAZIONE, IN UNO DEI SUOI ESTREMI, HA GENERATO,
NELLA FORMA DELLA RAPPRESENTAZIONE, OGGETTI NATURALI: NELLO SPAZIO
CONCETTUALE, L’ARTE NON IMITA PIÙ LA NATURA MA LA GENERA.
NOTE BIOGRAFICHE:
Radu Dragomirescu nasce a Roseti (Romania) il 7 giugno 1944. Nel 1973
si stabilisce definitivamente in Italia. Frequenta l'università di arte
plastiche “N.Grigorescu” di Bucarest diplomandosi nel 1969. Partecipa
agli scavi archeologici sulla costa del Mar Nero, nella città di
Costanza (Tomis), Mangalia (Calatis) e a Ischia con la guida
dell'archeologo rumeno Vasile Canarache negli anni dal 1960 al 1965.
Viene invitato a Parigi (1968) alla 6° biennale internazionale della
gioventù ed ottiene il gran premio.
Nel 1972 riceve il premio per la grafica dell'Unione degli Artisti
Rumeni.
Nel 1984 viene invitato alla Biennale di Venezia-Aperto 1984.
Vasto è il panorama di eposizioni personali e collettive: 1971:
Edimburgh Richard De Marco Gallery, 1977 Quadriennale di Roma, 1977
Roma Galleria La Salita, 1980 Kyoto, Municipal of art,1981Wroclaw,
Museo di architettura, 1990 Valencia Galleria Pasqual Lucas, 1982
Genève, gallerie Marie Louise Jeanneret, 1982 Torino Galleria Tucci
Russo, 1983 Ravenna Loggetta Lombardesca, 1986 Ravenna Pinacoteca
Comunale, 1998 Bucarest Museo Nazionale di Arte di Romania.
E' titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di
Firenze.
Vive e opera a Torino
Per approfondirne la figura e l’opera vedi sito:
www.radudragomirescu.com
Andrea Granchi è nato a Firenze l'11 giugno 1947. Ha frequentato
l'Accademia di Belle Arti della sua città diplomandosi in pittura nel
1969. Figlio di Vittorio (1908-1992), stimato pittore e noto
restauratore della Soprintendenza alle Gallerie fiorentine, non tarda a
sviluppare quel talento che lo porterà già giovanissimo a ricevere
importanti premi e riconoscimenti. Vince nel '66 la borsa di studio per
i giovani artisti bandita dal Comune di Firenze, nel '71 riceve il
premio Stibbert per la pittura ed è tra i protagonisti dell'area della
neoavanguardia denominata «Cinema d'artista», ambito nel quale realizza
numerose opere, viene invitato alla Biennale di Venezia (1978) e
incaricato di curare manifestazioni di rilievo internazionale a Firenze
e al Centre Pompidou di Parigi (1978). Numerose le esposizioni
personali e collettive, da Lugano a Philadelphia, da Stoccolma a
Valencia e Amburgo. Nel '93 la città di Aosta gli dedica un'ampia
esposizione personale intitolata «Viaggi obliqui». Nel 2001, su
incarico della Fondazione Collodi, realizza un dipinto di grandi
dimensioni per la piazza del paese. Dal 2005 è presente nel Museo a
Cielo Aperto di Etroubles in Valle d'Aosta con il singolare e inedito
affresco tridimensionale Il viaggiatore sedentario di fronte al
Grande.
Andrea Granchi è Accademico Ordinario dell’Accademia delle Arti del
Disegno e titolare della cattedra di Pittura all'Accademia delle Belle
Arti di Firenze ove vive e opera.
Per ulteriori approfondimenti su Andrea Granchi:
www.parrellarte.com/granchi.html
Nanni Menetti vive e lavora a Bologna. Nato a Monzuno (BO) il 21
aprile 1939. A nome Luciano Nanni insegna Estetica all’Università di
Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in campo
visivo, dal 1982 in poi ha firmato tutte le sue opere non più con il
nome di battesimo ma con quello, appunto, di Nanni Menetti (Menetti è
il cognome materno).
I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della
scrittura: carte assorbenti, carta carbone, veline ecc.. Materiali di
per sé, oggi, già rari e preziosi, ma nel caso impreziositi ancora di
più dalle tracce lasciate su di essi (dalle micro-violenze esercitate
su di essi) dal tempo e dalla mano (dal lavoro pluridecennale) dell’
artista scrittore. Scrittura che ultimamente si è fatta largamente
olistica, arrivando a coinvolgere, da un lato, le forze degli strumenti
(macchina fotografica) e, dall'altro, quelle della natura, il gelo in
particolare nella serie delle “ crio-grafie”.
Presente già negli Anni ’60 in mostre collettive di scrittura
visivamente potenziata (molto importante in proposito quella
internazionale organizzata presso la Casa del Mantegna a Mantova da
Franco Verdi e da Adriano Spatola nel 1966), Nanni Menetti non ha più
abbandonato questi interessi visivi, perseguendoli negli anni
successivi soprattutto dentro la pagina e la linearità della poesia,
della scrittura stessa, con la produzione di testi che erano sì da
leggere, ma anche da guardare, e da ultimo e di nuovo con il suo
ritorno, in via primaria, all’occhio e alle pareti. Visualità, allora,
prima al servizio della scrittura e ora, invece, di nuovo in predominio
su una concettualità che, però, non sparisce affatto, ma che, sotto la
sua fisica pressione, si fa anch’essa ironicamente concreta, sognante,
immaginosa e imprevedibile.
Sue poesie sono apparse su diverse riviste nazionali e internazionali.
Sue opere sono presenti in modo permanente in diverse collezioni
private e pubbliche.
La rivista Parol da lui fondata, presso l'Università, nel 1985 è
tuttora da lui diretta.
Sito internet di " Parol": http://www.unibo.it/parol
Per ulteriori approfondimenti consultare il sito: http://www.unibo.
it/menetti
02
ottobre 2007
Gelo-Gesto-Segno
Dal 02 al 15 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI ROMANIA
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Vernissage
2 Ottobre 2007, ore 18
Autore