Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gianna Dalla Pia Casa – Le Sentier de petit Poucet
Personale di Gianna dalla Pia Casa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gianna Dalla Pia Casa nata a Este (Pd), vive e lavora a Torino.
E' diplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Torino,
dove è stata Allieva di Sergio Saroni e di Francesco Franco.
Insegna discipline pittoriche
L'Estate scorsa mi capitò, per caso, di rileggere la fiaba di Pollicino nel testo originale francese di Charles Perrault.
Convinta di fare una breve lettura amena, restai sorpresa dalla crudezza del racconto disattendeva l'idea di tenerezza in una fiaba per bambini.
La storia, fino al suo epilogo, è un affannoso alternarsi di pericoli mortali e speranze negate: la povertà, l'abbandono dei genitori nella foresta,il provvisorio ritorno a casa, la perdita delle briciole di pane,la paurosa notte e il filo di luce che li porta a casa dell'Orco, la salvezza con un feroce inganno, l'inseguimento e il recupero dei magici stivali delle sette leghe che permetteranno a Pollicino di diventare il miglior corriere del Re.
Ma il linguaggio è scabro, minimale e suggestionante, come nella poesia, e coinvolge profondamente fino a una completa partecipazione emotiva.
In breve, mi persi anch'io nella foresta oscura! E come Pollicino, nel panico del buio e dei luoghi sconociuti, cerco istintivante una luce, un segno che dia un punto di riferimento, che attenui la confusione spaziale e la sospensione temporale di chi si è smarrito.
Cerco il particolare significante che mi permetta di ricostruire un percorso, sia pure effimero, un sentiero "fouri" o "dentro" l'immaginario impaurito.
Rggi di luce perforano la volta scura degli alberi e illuminano ora un sasso, ora un cespuglio, dei rami, foglie.
L'insieme della foresta è spezzato in piccole isole di colore che però non riconosco.
Guardo, ma non ho memoria di queste piccole, ovvie, cose che nessuno si cura mai di osservare.
La luce e il colore formano quadri sparsi che alterano la realtà della foresta nella sua struttura spaziale omogenea e la trasformano in immagini isolate nuove, sconosciute, improprie alla natura ma non alla mente e si prestano a interpretazioni soggettive. Ma sono solo immagini, pittoriche, e questa è la mia pittura.
E se vi siete, anche Voi, smarriti, prendete un sassolino.......
Gianna dalla Pia Casa
E' diplomata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Torino,
dove è stata Allieva di Sergio Saroni e di Francesco Franco.
Insegna discipline pittoriche
L'Estate scorsa mi capitò, per caso, di rileggere la fiaba di Pollicino nel testo originale francese di Charles Perrault.
Convinta di fare una breve lettura amena, restai sorpresa dalla crudezza del racconto disattendeva l'idea di tenerezza in una fiaba per bambini.
La storia, fino al suo epilogo, è un affannoso alternarsi di pericoli mortali e speranze negate: la povertà, l'abbandono dei genitori nella foresta,il provvisorio ritorno a casa, la perdita delle briciole di pane,la paurosa notte e il filo di luce che li porta a casa dell'Orco, la salvezza con un feroce inganno, l'inseguimento e il recupero dei magici stivali delle sette leghe che permetteranno a Pollicino di diventare il miglior corriere del Re.
Ma il linguaggio è scabro, minimale e suggestionante, come nella poesia, e coinvolge profondamente fino a una completa partecipazione emotiva.
In breve, mi persi anch'io nella foresta oscura! E come Pollicino, nel panico del buio e dei luoghi sconociuti, cerco istintivante una luce, un segno che dia un punto di riferimento, che attenui la confusione spaziale e la sospensione temporale di chi si è smarrito.
Cerco il particolare significante che mi permetta di ricostruire un percorso, sia pure effimero, un sentiero "fouri" o "dentro" l'immaginario impaurito.
Rggi di luce perforano la volta scura degli alberi e illuminano ora un sasso, ora un cespuglio, dei rami, foglie.
L'insieme della foresta è spezzato in piccole isole di colore che però non riconosco.
Guardo, ma non ho memoria di queste piccole, ovvie, cose che nessuno si cura mai di osservare.
La luce e il colore formano quadri sparsi che alterano la realtà della foresta nella sua struttura spaziale omogenea e la trasformano in immagini isolate nuove, sconosciute, improprie alla natura ma non alla mente e si prestano a interpretazioni soggettive. Ma sono solo immagini, pittoriche, e questa è la mia pittura.
E se vi siete, anche Voi, smarriti, prendete un sassolino.......
Gianna dalla Pia Casa
05
ottobre 2007
Gianna Dalla Pia Casa – Le Sentier de petit Poucet
Dal 05 al 20 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CALANDRA
Torino, Via Fratelli Calandra, 8, (Torino)
Torino, Via Fratelli Calandra, 8, (Torino)
Orario di apertura
martedì - venerdì 16.00 - 19.30; sabato 10.30 - 12.30
16.00 - 19.30
Vernissage
5 Ottobre 2007, ore 17.30
Autore