La mostra sarà inaugurata a Torre Vignazza -antica costruzione del Cinquecento, che faceva parte di un sistema di avvistamento posto a difesa del porto di Naxos che oggi è ritornata a vivere grazie all'intervento della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Messina, che l'ha espropriata e annessa al parco archeologico per restaurarla e trasformarla- venerdì 5 ottobre 2007 alle ore 19.30.

Le selezioni musicali saranno a cura del dj Sergio Casile che rivisiterà quel genere di musica nata proprio nel periodo della Pop Art a New York negli anni 70/80.


Con il progetto espositivo ContemporaneaMente i curatori della mostra intendono valorizzare un approccio all’arte contemporanea che coniughi il riconosciuto pregio artistico delle opere in mostra con i presupposti di un iter creativo che affonda le radici in un continuum storico attraverso percorsi individuali di pittori marcatamente riconoscibili ognuno nella propria specifica originalità ed attivi nelle due epoche diverse della Scuola di Piazza del Popolo - qui documentata dalle opere storiche di Angeli, Festa e Schifano - e le più recenti tendenze dell’arte romana figlie di quella esperienza - rappresentate da Danilo Bucchi, Marco Tamburro, Emilio Leofreddi, Esteban Villalta Marzi e Daniele Contavalli.


Se il motivo che lega l’ispirazione delle opere in mostra è l’adesione al movimento artistico pop, l’occasione di collazionarle in un unico contesto culturale offre lo spunto per porsi di fronte al concetto di pop art ripercorrendone le tappe iconografiche e concettuali e ristabilendo il valore della sua definizione nel sentire creativo degli artisti di oggi.


I principi rivoluzionari dell’arte pop inquadrabili in una precisa scelta di oggetti iconografici legati alla dilagante logica consumistica e di qui all’immediata riconoscibilità da parte delle masse del soggetto rappresentato, hanno creato i presupposti per una funzione allargata della fruibilità artistica che, attraverso l’ausilio di tecniche sperimentali ancora oggi spunto di ricerca creativa, sapesse trasformare l’oggetto culturale in prodotto attingendo dalla frenetica civiltà tecnologica e massmediatica i temi della propria figurazione.


Le espressioni artistiche più recenti, riformulando questa eredità tendono ad attribuire all’oggetto artistico un nuovo valore legato alla funzione comunicativa dell’arte che utilizzando l’ampio bacino d’ascolto consentito dai potenti mezzi di divulgazione esercita un fondamentale ruolo nell’ambito del dibattito sociale e culturale.