Nell’ambito dell’iniziativa promossa da AMACI con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanea (DARC), viene allestita la personale di Aghim Muka che rimarrà in esposizione fino al 16 Ottobre 2007



Con il Patrocinio del Consolato Albanese di Milano e Osservatorio sui Balcani



Catalogo disponibile con testi di Olga Gambari, Viviana Siviero, Luisa Chiodi, Direttrice Osservatorio sui Balcani, Spartak Topollaj, Console Generale della Repubblica di Albania



Il 6 Ottobre 2007, per la 3° Giornata del contemporaneo, nell’ambito dell’iniziativa promossa da AMACI con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanea (DARC), si inaugura la personale di Aghim Muka “AMORE & GUERRA”, che rimarrà in esposizione fino al 16 Ottobre 2007, presso lo Spazio 1380 di via Butti 7, Milano.



L’esposizione e il catalogo saranno presentati il 6 Ottobre, alle ore 19,00.

L’esposizione continuerà sino al 16 Ottobre 2007.



Amore & Guerra è una esposizione in cui Aghim Muka, artista albanese che opera da dieci anni a Milano, scava nell’essenza candida e nel contempo torbida, dell’essere umano. Indaga sul significato profondo del termine guerra e lo pone in contrasto con il concetto di amore. Per l’artista la guerra stessa che porta l’uomo ad uccidere l’uomo è inaccettabile. Prefigura scenari in cui esseri umani disarmati sono davanti a militari armati e sanguinari e a questo scenario risponde con un messaggio di pace e di rispetto, di reciproca comprensione. La guerra per Muka è follia incosciente, disumana, omicida.

Muka non può credere all’uomo che uccide il suo simile, immagina uno scenario in cui l’unica guerra sia quella fertile della pioggia dichiarata alla terra per far germogliare la vita, dell’amore fra amanti, dell’amore fraterno tra genti.

Muka attraverso installazioni come il suo immenso caleidoscopio dell’amore, la scatola dei fuochi di artificio, il video sulla guerra dell’Iraq, non prende posizione, ma riflette lui stesso e ci invita a riflettere sul valore inviolabile e sacro della vita.