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Elisabetta Roffia – Dalla villa romana all’abitato altomedievale. Scavi archeologici in località Faustinella-S.Cipriano a Desenzano
Il libro illustra la recente scoperta e lo scavo di un grande edificio abitativo, situato nell’immediato entroterra gardesano, al confine del comune di Desenzano con quello di Lonato
Comunicato stampa
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Il giorno 11 ottobre 2007 sarà presentato a Desenzano del Garda il volumetto, a cura di Elisabetta Roffia, “Dalla villa romana all’abitato altomedievale. Scavi archeologici in località Faustinella-S.Cipriano a Desenzano” che illustra la recente scoperta e lo scavo di un grande edificio abitativo, situato nell’immediato entroterra gardesano, al confine del comune di Desenzano con quello di Lonato.
Desenzano del Garda è noto fra quanti si occupano di archeologia romana e presso un più vasto pubblico per la imponente e lussuosa villa tardoantica con l’importante complesso di mosaici figurati e geometrici, che sorge poco lontano dalla riva del lago, uno dei più significativi esempi di edificio residenziale in Italia settentrionale. A circa tre chilometri di distanza da questa villa è stato inaspettatamente trovato nel 2004, nel corso di lavori per la costruzione di capannoni industriali, un altro importante edificio romano il cui scavo ha permesso di recuperare dati e informazioni di grande interesse per la storia antica del territorio gardesano.
Come è stata inattesa la scoperta, così è stata del tutto inaspettata l’alta qualità della villa che si è venuta via via rivelando attraverso lo scavo archeologico, nonostante le distruzioni antiche e più recenti. Documentano la ricchezza dell’edificio nella sua fase di prima metà del IV secolo d.C. la pianta articolata, con un vasto peristilio centrale e grandi vani absidati, dotati di impianto di riscaldamento, i resti di pavimentazioni a mosaico, di pitture parietali, di lastre di rivestimento in marmi pregiati provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, come hanno dimostrato le indagini sui materiali lapidei del CNR, sezione “Gino Bozza” del Politecnico di Milano. Appartiene allo stesso periodo in cui anche l’altra villa di Desenzano, quella di località Borgo Regio, è interessata da una risistemazione globale, con il nuovo importante complesso dei pavimenti a mosaico. Si tratta quindi di un momento di grande floridezza economica per questo territorio.
Ma anche in precedenza, nel corso del I-II secolo, la villa di località Faustinella-S.Cipriano doveva essere di una certa ricchezza. Lo dimostra, fra l’altro, la scoperta, a circa 70 metri da essa, dei resti di una struttura funeraria, una vera e propria “tomba di famiglia” monumentale, come si potevano permettere solo i personaggi più abbienti. All’interno del recinto funerario sono stati trovati alcuni degli oggetti che facevano parte dei corredi funebri (balsamari in vetro, monete, vasi in ceramica); le analisi paleobotaniche, eseguite dal Laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como, documentano che durante le cerimonie in memoria dei defunti venivano accesi roghi per bruciare offerte rituali, costituite da pane e uova.
Di uguale interesse è risultata anche la fase altomedievale, molto ben conservata, con resti delle capanne che si insediarono nell’area della villa, poco dopo la sua distruzione e il suo abbandono.
Le analisi eseguite sui resti botanici hanno fornito importanti informazioni sulla situazione ambientale tardoantica e altomedievale del territorio, dove si doveva ancora estendere la zona occidentale della silva in lichana ( che copriva l’area in parte corrispondente dell’odierno territorio della Lugana), caratterizzata da grandi boschi di querce e frassini. Notizie sull’alimentazione nella fase tardoromana sono venute da uno degli ambienti della villa, prima un vano di prestigio decorato a mosaico, trasformato poi in un vano di servizio, dove vennnero immagazzinate derrate alimentari, in particolare frutta (uva e noci) e cereali.
La parziale modifica del progetto per la costruzione del capannone industriale e per le opere ad esso collegate ha permesso la tutela e la conservazione dei resti emersi dallo scavo archeologico e reinterrati dopo la fine delle indagini.
Grazie alla disponibilità di La Rova s.r.l., che ha finanziato la pubblicazione, si è potuto illustrare in tempi assai brevi la scoperta, dando conto delle significative novità emerse da queste indagini, terminate all’inizio del 2006, indagini che costituiscono un ulteriore tassello nel quadro generale della ricostruzione storica dell’area gardesana in età romana e altomedievale.
Il volume verrà presentato da Giuliana Cavalieri Manasse e da Enrico Cavada, funzionari responsabili della tutela archeologica rispettivamente della parte orientale e settentrionale del bacino benacense, dove operano da anni con importanti interventi e studi su questi territori.
Desenzano del Garda è noto fra quanti si occupano di archeologia romana e presso un più vasto pubblico per la imponente e lussuosa villa tardoantica con l’importante complesso di mosaici figurati e geometrici, che sorge poco lontano dalla riva del lago, uno dei più significativi esempi di edificio residenziale in Italia settentrionale. A circa tre chilometri di distanza da questa villa è stato inaspettatamente trovato nel 2004, nel corso di lavori per la costruzione di capannoni industriali, un altro importante edificio romano il cui scavo ha permesso di recuperare dati e informazioni di grande interesse per la storia antica del territorio gardesano.
Come è stata inattesa la scoperta, così è stata del tutto inaspettata l’alta qualità della villa che si è venuta via via rivelando attraverso lo scavo archeologico, nonostante le distruzioni antiche e più recenti. Documentano la ricchezza dell’edificio nella sua fase di prima metà del IV secolo d.C. la pianta articolata, con un vasto peristilio centrale e grandi vani absidati, dotati di impianto di riscaldamento, i resti di pavimentazioni a mosaico, di pitture parietali, di lastre di rivestimento in marmi pregiati provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, come hanno dimostrato le indagini sui materiali lapidei del CNR, sezione “Gino Bozza” del Politecnico di Milano. Appartiene allo stesso periodo in cui anche l’altra villa di Desenzano, quella di località Borgo Regio, è interessata da una risistemazione globale, con il nuovo importante complesso dei pavimenti a mosaico. Si tratta quindi di un momento di grande floridezza economica per questo territorio.
Ma anche in precedenza, nel corso del I-II secolo, la villa di località Faustinella-S.Cipriano doveva essere di una certa ricchezza. Lo dimostra, fra l’altro, la scoperta, a circa 70 metri da essa, dei resti di una struttura funeraria, una vera e propria “tomba di famiglia” monumentale, come si potevano permettere solo i personaggi più abbienti. All’interno del recinto funerario sono stati trovati alcuni degli oggetti che facevano parte dei corredi funebri (balsamari in vetro, monete, vasi in ceramica); le analisi paleobotaniche, eseguite dal Laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como, documentano che durante le cerimonie in memoria dei defunti venivano accesi roghi per bruciare offerte rituali, costituite da pane e uova.
Di uguale interesse è risultata anche la fase altomedievale, molto ben conservata, con resti delle capanne che si insediarono nell’area della villa, poco dopo la sua distruzione e il suo abbandono.
Le analisi eseguite sui resti botanici hanno fornito importanti informazioni sulla situazione ambientale tardoantica e altomedievale del territorio, dove si doveva ancora estendere la zona occidentale della silva in lichana ( che copriva l’area in parte corrispondente dell’odierno territorio della Lugana), caratterizzata da grandi boschi di querce e frassini. Notizie sull’alimentazione nella fase tardoromana sono venute da uno degli ambienti della villa, prima un vano di prestigio decorato a mosaico, trasformato poi in un vano di servizio, dove vennnero immagazzinate derrate alimentari, in particolare frutta (uva e noci) e cereali.
La parziale modifica del progetto per la costruzione del capannone industriale e per le opere ad esso collegate ha permesso la tutela e la conservazione dei resti emersi dallo scavo archeologico e reinterrati dopo la fine delle indagini.
Grazie alla disponibilità di La Rova s.r.l., che ha finanziato la pubblicazione, si è potuto illustrare in tempi assai brevi la scoperta, dando conto delle significative novità emerse da queste indagini, terminate all’inizio del 2006, indagini che costituiscono un ulteriore tassello nel quadro generale della ricostruzione storica dell’area gardesana in età romana e altomedievale.
Il volume verrà presentato da Giuliana Cavalieri Manasse e da Enrico Cavada, funzionari responsabili della tutela archeologica rispettivamente della parte orientale e settentrionale del bacino benacense, dove operano da anni con importanti interventi e studi su questi territori.
11
ottobre 2007
Elisabetta Roffia – Dalla villa romana all’abitato altomedievale. Scavi archeologici in località Faustinella-S.Cipriano a Desenzano
11 ottobre 2007
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
GALLERIA CIVICA GIAN BATTISTA BOSIO – PALAZZO TODESCHINI
Desenzano Del Garda, Piazza Malvezzi, 38, (Brescia)
Desenzano Del Garda, Piazza Malvezzi, 38, (Brescia)
Orario di apertura
ore 20.30
Vernissage
11 Ottobre 2007, ore 20.30
Curatore