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Bruno Gorgone – Le trame del Mito
Bruno Gorgone, artista esponente della Nuova Astrazione Italiana,presenta un’ampia selezione di opere recenti esplicativa dell’ultima fase della sua ricerca che,avviata agli inizi degli anni Ottanta con motivo dominante della propria poetica il Mito,riferito frequentemente alle simbologie del “Giardino”, è ora caratterizzata da un ulteriore approfondimento del rapporto segno/colore
Comunicato stampa
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Corredata dal catalogo monografico contenenente un saggio scritto per l’occasione dal critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi, dal titolo “Gorgone, la storia come pattern” (Marco Sabatelli Editore), si svolge dal 27 ottobre all’11 novembre 2007 a Villa Barrili di Carcare la mostra di Bruno Gorgone Le trame del Mito, promossa dal Comune di Carcare-Assessorato alla Cultura, con il Patrocinio della Provincia di Savona, dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri-Sez. Sabazia e de Il Secolo XIX.
Bruno Gorgone, artista esponente della Nuova Astrazione Italiana,presenta un’ampia selezione di opere recenti esplicativa dell’ultima fase della sua ricerca che,avviata agli inizi degli anni Ottanta con motivo dominante della propria poetica il Mito,riferito frequentemente alle simbologie del “Giardino”, è ora caratterizzata da un ulteriore approfondimento del rapporto segno/colore, orientata formalmente verso una personale pittura di pattern. L’allestimento comprende inoltre alcuni lavori storici di riferimento realizzati negli anni Ottanta e lavori in vetro di Murano eseguiti con la particolare tecnica dell’incisione a caldo su lamina d’oro.
Vittorio Sgarbi scrive,tra l’altro, nel saggio critico di presentazione, nel quale viene particolarmente rilevato il contesto storico entro cui si colloca il lavoro di Gorgone : “Non è troppo complicato, per uno storico dell’arte, risalire a un coerente percorso genealogico che conduca all’arte di Bruno Gorgone, attestatasi negli ultimi tempi attorno a valori espressivi ben consolidati e, probabilmente, destinati a conoscere un periodo di duratura prosecuzione. Credo sia cosa utile, e non solo un’esercitazione filologica da addetti ai lavori, provare a riprendere le linee di massima di questo percorso, per capire più dal di dentro il contesto complessivo entro cui si è mosso e continua a muoversi Gorgone, e quindi poterlo valutare secondo una dimensione critica che risulti quanto più appropriata alla sua arte.(…)
Gorgone è architetto di formazione, il suo approccio all’arte è fortemente condizionato dalla progettualità, ovvero dalla possibilità di adottare e applicare un metodo compositivo che possa essere applicato a più riprese, modificando gli esiti formali conseguibili attraverso il ricorso a varianti. In ciò consiste, primariamente, l’arte di Gorgone, in questa sua dimensione non strettamente concettuale, ma legata comunque alla supremazia dell’idea, dell’elaborazione mentale, e in secondo luogo alla predisposizione del meccanismo pratico che permette di concretizzarla in un fatto artistico pienamente compiuto, rendendola dal punto di vista formale un universo autonomo e del tutto autosufficiente, senza nulla che possa alludere a qualcosa che si sembri intentato o non sviluppato.(…)
La messa in pratica è per Gorgone esperienza di fondamentale importanza, vitale e vitalistica, come se le sue forme e i suoi colori, accostati in texture infinite, fossero delle concrétions naturelles, parafrasando una nota espressione di Arp, diretta emanazione dello spirito della natura che deve passare necessariamente per la mente dell’artista, ma anche attraverso la sua mano, e le sensazioni che questo passaggio determina. L’atto pittorico è per Gorgone ancora emozione, contatto con la materia, intimo piacere creativo che si alimenta da sé stesso, mutevole come la mutevolezza delle varianti espressive sperimentate (…)”
Bruno Gorgone (Cuneo, 1958). Presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea dai primi anni Ottanta. Dopo la laurea in Architettura conseguita all’Università di Genova, si trasferisce a Venezia dove approfondisce le sue esperienze attraversando varie forme di espressione creativa con particolare attenzione al vetro di Murano. Si interessa inoltre di design. Entra in contatto con artisti, scrittori e poeti con i quali collabora alla realizzazione di eventi culturali. Dal 1992 fa parte del Gruppo degli Architetti Artisti Venezia con cui partecipa a esposizioni internazionali. Il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme si interessa al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media. Allestisce numerose personali e partecipa a mostre nazionali e internazionali in Italia e all’estero tra cui: Salone Europeo d’Autunno,Cité Internationale Université de Paris,Parigi 1981; edizioni di Ligne et Couleur tenutesi a Parigi a L’Orangerie des Jardins du Luxembourg nel 1992 e all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts nel 1995; Esposizione del Premio Biennale di Venezia-Centenario della Biennale di Venezia,Chiesa di San Leonardo,Venezia 1995; Rathaus Stuttgart II OG,Stoccarda 1996; Mostra Arte Contemporanea in Austria-Istituto Italiano di Cultura, Innsbruck 2001. Nel 2001 è inoltre invitato a partecipare alla Rassegna Roma Città Eterna per un Pianeta Ideale-Architetti Artisti a confronto, nel cui ambito presenta la personale “Luoghi di Narciso” nella sede romana della Banca Popolare di Milano. La documentazione di tale mostra viene inclusa nel volume “Documenti 2001.Dove abita l’Utopia-Premio Libero Ferretti”,Università degli Studi di Ancona. Nello stesso anno presenta le sue “Mitocromie” a New York ,alla White Box Gallery, nell’ambito della mostra “Alive” e successivamente alla The Church Gallery di Orlando. Nel 2002 viene allestita a Savona con il Patrocinio della Provincia di Savona,a Palazzo Nervi, un’ampia esposizione personale con il testo di presentazione di Pierre Restany dal titolo “Il colore nel nuovo destino dell’immagine”; in tale occasione realizza un’opera video nelle edizioni italiana e francese. Partecipa a varie edizioni dell’Arte Fiera di Bologna, dell’Internationale Kunstmesse di Basilea, di ARCO Madrid, dell’Art Expo N.Y. Recentemente è invitato a partecipare al LV Premio Michetti-Francavilla al Mare: “Mito e realtà. Uno sguardo ad Oriente”, a cura di Stefano Zecchi e Anna Imponente; in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino alla mostra “I Cinque Cerchi”,Olimpiadi della Cultura-Italyart, Torino,2006; alla mostra “Superfici in Equilibrio.Le tradizioni, i classici, le avanguardie-Arte nei palazzi storici e nelle chiese di Teglio”, a cura di Daniele Crippa, Teglio 2006; alla rassegna “Arte Astratta. Linee,colori e geometrie dal 1930 ad oggi”, Galleria Arteincornice, Torino 2006; alla mostra internazionale “Dedalo architetto”, Refettorio e Chiostri della Certosa di Garegnano,Milano 2007; alla mostra “Santa Rossello-Sedici Artisti per testimoniare”,a cura di Silvia Bottaro, Museo L’Agostiniana,Roma 2007.
Tra le mostre personali recenti si ricordano: “Opere recenti”, Galleria Fidia Arte Moderna,nell’ambito della Primaverile Romana A.R.G.A.M.,Roma 2005; “Percorsi di luce”,Studio F.22,Palazzolo (Brescia) 2005; “Mitocromia”, Galleria Arteincornice,Torino 2006; “Architetture dell’Enigma”, Studio Aperto San Samuele,in occasione della Decima Mostra Internazionale di Architettura-La Biennale di Venezia,Venezia 2006.
Ha pubblicato grafica con testi di: Vittorio Sgarbi, Gian Antonio Cibotto, Italo Gomez, Giorgio Seveso e con poesie inedite di Andrea Zanzotto.
Sul suo lavoro sono stati pubblicati cataloghi monografici con testi di: Germano Beringheli, Silvia Bottaro, Costanzo Costantini, Edoardo Di Mauro, Carlo Franza, Milena Milani, Pierre Restany, Angelo Rossi, Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini, Tommaso Trini.
La sua opera è documentata in Musei e Fondazioni in Italia e all’estero e presso l’Accademia dei Lincei di Roma.
Bruno Gorgone, artista esponente della Nuova Astrazione Italiana,presenta un’ampia selezione di opere recenti esplicativa dell’ultima fase della sua ricerca che,avviata agli inizi degli anni Ottanta con motivo dominante della propria poetica il Mito,riferito frequentemente alle simbologie del “Giardino”, è ora caratterizzata da un ulteriore approfondimento del rapporto segno/colore, orientata formalmente verso una personale pittura di pattern. L’allestimento comprende inoltre alcuni lavori storici di riferimento realizzati negli anni Ottanta e lavori in vetro di Murano eseguiti con la particolare tecnica dell’incisione a caldo su lamina d’oro.
Vittorio Sgarbi scrive,tra l’altro, nel saggio critico di presentazione, nel quale viene particolarmente rilevato il contesto storico entro cui si colloca il lavoro di Gorgone : “Non è troppo complicato, per uno storico dell’arte, risalire a un coerente percorso genealogico che conduca all’arte di Bruno Gorgone, attestatasi negli ultimi tempi attorno a valori espressivi ben consolidati e, probabilmente, destinati a conoscere un periodo di duratura prosecuzione. Credo sia cosa utile, e non solo un’esercitazione filologica da addetti ai lavori, provare a riprendere le linee di massima di questo percorso, per capire più dal di dentro il contesto complessivo entro cui si è mosso e continua a muoversi Gorgone, e quindi poterlo valutare secondo una dimensione critica che risulti quanto più appropriata alla sua arte.(…)
Gorgone è architetto di formazione, il suo approccio all’arte è fortemente condizionato dalla progettualità, ovvero dalla possibilità di adottare e applicare un metodo compositivo che possa essere applicato a più riprese, modificando gli esiti formali conseguibili attraverso il ricorso a varianti. In ciò consiste, primariamente, l’arte di Gorgone, in questa sua dimensione non strettamente concettuale, ma legata comunque alla supremazia dell’idea, dell’elaborazione mentale, e in secondo luogo alla predisposizione del meccanismo pratico che permette di concretizzarla in un fatto artistico pienamente compiuto, rendendola dal punto di vista formale un universo autonomo e del tutto autosufficiente, senza nulla che possa alludere a qualcosa che si sembri intentato o non sviluppato.(…)
La messa in pratica è per Gorgone esperienza di fondamentale importanza, vitale e vitalistica, come se le sue forme e i suoi colori, accostati in texture infinite, fossero delle concrétions naturelles, parafrasando una nota espressione di Arp, diretta emanazione dello spirito della natura che deve passare necessariamente per la mente dell’artista, ma anche attraverso la sua mano, e le sensazioni che questo passaggio determina. L’atto pittorico è per Gorgone ancora emozione, contatto con la materia, intimo piacere creativo che si alimenta da sé stesso, mutevole come la mutevolezza delle varianti espressive sperimentate (…)”
Bruno Gorgone (Cuneo, 1958). Presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea dai primi anni Ottanta. Dopo la laurea in Architettura conseguita all’Università di Genova, si trasferisce a Venezia dove approfondisce le sue esperienze attraversando varie forme di espressione creativa con particolare attenzione al vetro di Murano. Si interessa inoltre di design. Entra in contatto con artisti, scrittori e poeti con i quali collabora alla realizzazione di eventi culturali. Dal 1992 fa parte del Gruppo degli Architetti Artisti Venezia con cui partecipa a esposizioni internazionali. Il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme si interessa al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media. Allestisce numerose personali e partecipa a mostre nazionali e internazionali in Italia e all’estero tra cui: Salone Europeo d’Autunno,Cité Internationale Université de Paris,Parigi 1981; edizioni di Ligne et Couleur tenutesi a Parigi a L’Orangerie des Jardins du Luxembourg nel 1992 e all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts nel 1995; Esposizione del Premio Biennale di Venezia-Centenario della Biennale di Venezia,Chiesa di San Leonardo,Venezia 1995; Rathaus Stuttgart II OG,Stoccarda 1996; Mostra Arte Contemporanea in Austria-Istituto Italiano di Cultura, Innsbruck 2001. Nel 2001 è inoltre invitato a partecipare alla Rassegna Roma Città Eterna per un Pianeta Ideale-Architetti Artisti a confronto, nel cui ambito presenta la personale “Luoghi di Narciso” nella sede romana della Banca Popolare di Milano. La documentazione di tale mostra viene inclusa nel volume “Documenti 2001.Dove abita l’Utopia-Premio Libero Ferretti”,Università degli Studi di Ancona. Nello stesso anno presenta le sue “Mitocromie” a New York ,alla White Box Gallery, nell’ambito della mostra “Alive” e successivamente alla The Church Gallery di Orlando. Nel 2002 viene allestita a Savona con il Patrocinio della Provincia di Savona,a Palazzo Nervi, un’ampia esposizione personale con il testo di presentazione di Pierre Restany dal titolo “Il colore nel nuovo destino dell’immagine”; in tale occasione realizza un’opera video nelle edizioni italiana e francese. Partecipa a varie edizioni dell’Arte Fiera di Bologna, dell’Internationale Kunstmesse di Basilea, di ARCO Madrid, dell’Art Expo N.Y. Recentemente è invitato a partecipare al LV Premio Michetti-Francavilla al Mare: “Mito e realtà. Uno sguardo ad Oriente”, a cura di Stefano Zecchi e Anna Imponente; in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino alla mostra “I Cinque Cerchi”,Olimpiadi della Cultura-Italyart, Torino,2006; alla mostra “Superfici in Equilibrio.Le tradizioni, i classici, le avanguardie-Arte nei palazzi storici e nelle chiese di Teglio”, a cura di Daniele Crippa, Teglio 2006; alla rassegna “Arte Astratta. Linee,colori e geometrie dal 1930 ad oggi”, Galleria Arteincornice, Torino 2006; alla mostra internazionale “Dedalo architetto”, Refettorio e Chiostri della Certosa di Garegnano,Milano 2007; alla mostra “Santa Rossello-Sedici Artisti per testimoniare”,a cura di Silvia Bottaro, Museo L’Agostiniana,Roma 2007.
Tra le mostre personali recenti si ricordano: “Opere recenti”, Galleria Fidia Arte Moderna,nell’ambito della Primaverile Romana A.R.G.A.M.,Roma 2005; “Percorsi di luce”,Studio F.22,Palazzolo (Brescia) 2005; “Mitocromia”, Galleria Arteincornice,Torino 2006; “Architetture dell’Enigma”, Studio Aperto San Samuele,in occasione della Decima Mostra Internazionale di Architettura-La Biennale di Venezia,Venezia 2006.
Ha pubblicato grafica con testi di: Vittorio Sgarbi, Gian Antonio Cibotto, Italo Gomez, Giorgio Seveso e con poesie inedite di Andrea Zanzotto.
Sul suo lavoro sono stati pubblicati cataloghi monografici con testi di: Germano Beringheli, Silvia Bottaro, Costanzo Costantini, Edoardo Di Mauro, Carlo Franza, Milena Milani, Pierre Restany, Angelo Rossi, Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini, Tommaso Trini.
La sua opera è documentata in Musei e Fondazioni in Italia e all’estero e presso l’Accademia dei Lincei di Roma.
27
ottobre 2007
Bruno Gorgone – Le trame del Mito
Dal 27 ottobre all'undici novembre 2007
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA CIVICA – VILLA BARRILI
Carcare, Via Barrili, 12, (Savona)
Carcare, Via Barrili, 12, (Savona)
Orario di apertura
tutti i giorni 16,30-19
Vernissage
27 Ottobre 2007, ore 18
Sito web
www.brunogorgone.com
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