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Animali dal Mondo. La collezione dello zoologo Pietro Pavesi 1844-1907
La mostra, in via Ferrata 1, focalizzerà l’attenzione sugli studi di zoogeografia dello scienziato, abbracciando tutti gli aspetti della sua opera
Comunicato stampa
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Si inaugura venerdì 12 ottobre, alle ore 15.30, la mostra organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia: Animali dal Mondo, che presenta la collezione dello zoologo Pietro Pavesi, figura eminente nella zoologia di fine Ottocento.
L’inaugurazione ufficiale si terrà presso l’Aula Spallanzani di Palazzo Botta, sede del dipartimento di Biologia Animale. Interverranno: Angiolino Stella, rettore dell’Università degli Studi di Pavia; Vittorio Poma, presidente della Provincia di Pavia; Piera Capitelli, sindaco di Pavia; Fabio Bevilacqua, presidente del sistema Museale d’Ateneo e Clementina Rovati, curatrice della mostra. Coordinerà Carlo Pellicciari, Direttore Dipartimento Biologia Animale. Al termine della presentazione è prevista la visita alla mostra presso il Museo della Tecnica Elettrica in via Ferrata 1. Sarà disponibile anche un bus-navetta.
La mostra aprirà al pubblico sabato 13 ottobre (orario 9.00 – 13.00/14.00 – 18.00).
Ogni domenica alle ore 15.30 è prevista una visita guidata per il pubblico (costo 3 euro, su prenotazione tel. 0382/301864).
La mostra
Nell’anno 2007 ricorre il centenario della morte di Pietro Pavesi (1844-1907), figura eminente nel campo della zoologia di fine Ottocento. Le sue ricerche spaziarono in ambiti diversi, dall’aracnologia all’ornitologia e dall’ittiologia alla limnologia.
Per questa ricorrenza, tra ottobre e dicembre 2007 il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Pavia organizza presso il Museo della Tecnica Elettrica la mostra Animali dal mondo, che con l’esposizione di numerosi esemplari animali e documentazione storica focalizzerà l’attenzione sugli studi di zoogeografia dello scienziato, abbracciando tutti gli aspetti della sua opera. L’esposizione, curata da Clementina Rovati, sarà l’occasione per conoscere una parte della ricca collezione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, fondato da Lazzaro Spallanzani nel XVIII sec., che Pavesi, direttore dal 1875 al 1907, contribuì a incrementare con specie localizzate o rarissime, provenienti da tutto il mondo. Tra gli animali presenti lungo il percorso espositivo si segnalano il tapiro, i lemuri, gli uccelli del paradiso, l’oritteropo, il chirù, la pecora di Marco Polo e la spugna “coppa di Nettuno”.
La mostra, progettata per essere particolarmente adatta agli studenti delle scuole primarie e secondarie, includerà l’esposizione multimediale “paesaggi sonori”, per imparare a riconoscere i canti delle specie ornitiche delle nostre regioni.
Un viaggio tra i cinque continenti
Il percorso si snoda tra numerose specie animali: da reperti locali, in particolare legati al paesaggio fluviale, come storioni, lavarelli o coregoni; a esemplari esotici, che conducono il visitatore in luoghi lontani, come il tapiro, i lemuri dai fantastici occhi di fuoco, gli uccelli del paradiso, l’oritteropo, il chirù.
Sono esposti preparati rarissimi e affascinanti, come la pecora di Marco Polo, ormai in via di estinzione, e la “coppa” di Nettuno, un tipo di spugna dell’Oceano Pacifico di notevoli dimensioni, che deve il proprio nome all’insolita forma.
Interessanti, soprattutto per i più piccoli, le rare specie di ragni e scorpioni, di cui Pavesi studiò la distribuzione geografica e l’azione del veleno.
Pietro Pavesi: scienziato, storico e politico
Il pensiero scientifico di Pavesi è illustrato attraverso documenti e oggetti a lui appartenuti, che ne delineano i principali filoni di ricerca: le indagini sui pesci, che gli consentirono di descrivere la fauna delle acque lacustri e fluviali italiane e di approfondire le modalità di acclimatazione dei coregoni o lavarelli della Svizzera, che per le proprietà commestibili risultavano economicamente utili nelle acque padane; le analisi sulla distribuzione degli uccelli locali, che lo portarono a pubblicare otto calendari ornitologici della Provincia di Pavia, con importanti informazioni sulle date delle migrazioni e i piumaggi anomali (albini, melanici e isabellini); lo studio tassonomico per le specie nuove e rare di artropodi aracnidi (ragni, zecche e scorpioni) che lo collocarono tra i maggiori specialisti mondiali.
Accanto all’attività scientifica, l’esposizione pone l’accento su altri due interessi fondamentali di Pavesi: la storia e la politica. Si dedicò allo studio dei monumenti e delle tradizioni di Pavia, sua città d’origine: si interessò alla Strada delle Catene e al Palazzo dell’Università, alla storia del Bordello di Pavia e della Statua del Regisole, oltre che alla vita di personaggi di rilievo, come Lazzaro Spallanzani, fondatore del Museo di Storia Naturale, di cui Pavesi stesso diresse la sezione zoologica. Fu particolarmente attivo in politica: ricoprì la carica di sindaco, assessore alla cultura e consigliere comunale e provinciale di Pavia per numerosi mandati.
I paesaggi sonori – exhibit multimediale
Chiude la mostra una presentazione multimediale che ricostruisce i “paesaggi sonori” di habitat caratteristici quali i boschi planiziali, le campagne coltivate e le garzaie della Provincia di Pavia, e l’ascolto dei suoni delle specie ornitiche locali.
Visite guidate
Sono stati progettati percorsi di visita guidata specifici per le varie scuole. Attraverso la guida di esperti della didattica e delle scienze gli studenti potranno avvicinarsi alle scienze naturali e, in base alla tipologia di indirizzo scolastico, approfondire la figura e l’opera di Pavesi nel contesto scientifico e sociale italiano a cavallo tra Otto e Novecento.
La sede – il museo della tecnica elettrica
La mostra è allestita nella sala espositiva del Museo della Tecnica elettrica. Il Museo sorge nel nuovo campus dell’Università di Pavia. E’stato realizzato su iniziativa dell’Università di Pavia nell’ambito di un accordo di programma tra la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Pavia ed è inserito nel Sistema Museale d’Ateneo. Il ricco patrimonio del Museo, al cui progetto espositivo ha contribuito un Comitato internazionale di esperti, si basa essenzialmente su tre collezioni: la collezione universitaria raccolta nell’ambito del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, la collezione già nel Museo ENEL dell’Energia Elettrica e la collezione già nel Museo SIRTI delle Telecomunicazioni. Il materiale è esposto in due grandi sale contigue, a piano terreno, su una superficie espositiva di oltre tremila metri quadrati: la prima sala, rivolta al pubblico, ha un ordinamento prevalentemente cronologico, mentre la seconda sala, per gli studiosi, ha un ordinamento prevalentemente tematico. Il tema del Museo è l’elettricità nelle sue varie applicazioni (energia e comunicazioni), illustrata attraverso gli sviluppi avuti negli ultimi due secoli.
L’inaugurazione ufficiale si terrà presso l’Aula Spallanzani di Palazzo Botta, sede del dipartimento di Biologia Animale. Interverranno: Angiolino Stella, rettore dell’Università degli Studi di Pavia; Vittorio Poma, presidente della Provincia di Pavia; Piera Capitelli, sindaco di Pavia; Fabio Bevilacqua, presidente del sistema Museale d’Ateneo e Clementina Rovati, curatrice della mostra. Coordinerà Carlo Pellicciari, Direttore Dipartimento Biologia Animale. Al termine della presentazione è prevista la visita alla mostra presso il Museo della Tecnica Elettrica in via Ferrata 1. Sarà disponibile anche un bus-navetta.
La mostra aprirà al pubblico sabato 13 ottobre (orario 9.00 – 13.00/14.00 – 18.00).
Ogni domenica alle ore 15.30 è prevista una visita guidata per il pubblico (costo 3 euro, su prenotazione tel. 0382/301864).
La mostra
Nell’anno 2007 ricorre il centenario della morte di Pietro Pavesi (1844-1907), figura eminente nel campo della zoologia di fine Ottocento. Le sue ricerche spaziarono in ambiti diversi, dall’aracnologia all’ornitologia e dall’ittiologia alla limnologia.
Per questa ricorrenza, tra ottobre e dicembre 2007 il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Pavia organizza presso il Museo della Tecnica Elettrica la mostra Animali dal mondo, che con l’esposizione di numerosi esemplari animali e documentazione storica focalizzerà l’attenzione sugli studi di zoogeografia dello scienziato, abbracciando tutti gli aspetti della sua opera. L’esposizione, curata da Clementina Rovati, sarà l’occasione per conoscere una parte della ricca collezione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, fondato da Lazzaro Spallanzani nel XVIII sec., che Pavesi, direttore dal 1875 al 1907, contribuì a incrementare con specie localizzate o rarissime, provenienti da tutto il mondo. Tra gli animali presenti lungo il percorso espositivo si segnalano il tapiro, i lemuri, gli uccelli del paradiso, l’oritteropo, il chirù, la pecora di Marco Polo e la spugna “coppa di Nettuno”.
La mostra, progettata per essere particolarmente adatta agli studenti delle scuole primarie e secondarie, includerà l’esposizione multimediale “paesaggi sonori”, per imparare a riconoscere i canti delle specie ornitiche delle nostre regioni.
Un viaggio tra i cinque continenti
Il percorso si snoda tra numerose specie animali: da reperti locali, in particolare legati al paesaggio fluviale, come storioni, lavarelli o coregoni; a esemplari esotici, che conducono il visitatore in luoghi lontani, come il tapiro, i lemuri dai fantastici occhi di fuoco, gli uccelli del paradiso, l’oritteropo, il chirù.
Sono esposti preparati rarissimi e affascinanti, come la pecora di Marco Polo, ormai in via di estinzione, e la “coppa” di Nettuno, un tipo di spugna dell’Oceano Pacifico di notevoli dimensioni, che deve il proprio nome all’insolita forma.
Interessanti, soprattutto per i più piccoli, le rare specie di ragni e scorpioni, di cui Pavesi studiò la distribuzione geografica e l’azione del veleno.
Pietro Pavesi: scienziato, storico e politico
Il pensiero scientifico di Pavesi è illustrato attraverso documenti e oggetti a lui appartenuti, che ne delineano i principali filoni di ricerca: le indagini sui pesci, che gli consentirono di descrivere la fauna delle acque lacustri e fluviali italiane e di approfondire le modalità di acclimatazione dei coregoni o lavarelli della Svizzera, che per le proprietà commestibili risultavano economicamente utili nelle acque padane; le analisi sulla distribuzione degli uccelli locali, che lo portarono a pubblicare otto calendari ornitologici della Provincia di Pavia, con importanti informazioni sulle date delle migrazioni e i piumaggi anomali (albini, melanici e isabellini); lo studio tassonomico per le specie nuove e rare di artropodi aracnidi (ragni, zecche e scorpioni) che lo collocarono tra i maggiori specialisti mondiali.
Accanto all’attività scientifica, l’esposizione pone l’accento su altri due interessi fondamentali di Pavesi: la storia e la politica. Si dedicò allo studio dei monumenti e delle tradizioni di Pavia, sua città d’origine: si interessò alla Strada delle Catene e al Palazzo dell’Università, alla storia del Bordello di Pavia e della Statua del Regisole, oltre che alla vita di personaggi di rilievo, come Lazzaro Spallanzani, fondatore del Museo di Storia Naturale, di cui Pavesi stesso diresse la sezione zoologica. Fu particolarmente attivo in politica: ricoprì la carica di sindaco, assessore alla cultura e consigliere comunale e provinciale di Pavia per numerosi mandati.
I paesaggi sonori – exhibit multimediale
Chiude la mostra una presentazione multimediale che ricostruisce i “paesaggi sonori” di habitat caratteristici quali i boschi planiziali, le campagne coltivate e le garzaie della Provincia di Pavia, e l’ascolto dei suoni delle specie ornitiche locali.
Visite guidate
Sono stati progettati percorsi di visita guidata specifici per le varie scuole. Attraverso la guida di esperti della didattica e delle scienze gli studenti potranno avvicinarsi alle scienze naturali e, in base alla tipologia di indirizzo scolastico, approfondire la figura e l’opera di Pavesi nel contesto scientifico e sociale italiano a cavallo tra Otto e Novecento.
La sede – il museo della tecnica elettrica
La mostra è allestita nella sala espositiva del Museo della Tecnica elettrica. Il Museo sorge nel nuovo campus dell’Università di Pavia. E’stato realizzato su iniziativa dell’Università di Pavia nell’ambito di un accordo di programma tra la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Pavia ed è inserito nel Sistema Museale d’Ateneo. Il ricco patrimonio del Museo, al cui progetto espositivo ha contribuito un Comitato internazionale di esperti, si basa essenzialmente su tre collezioni: la collezione universitaria raccolta nell’ambito del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, la collezione già nel Museo ENEL dell’Energia Elettrica e la collezione già nel Museo SIRTI delle Telecomunicazioni. Il materiale è esposto in due grandi sale contigue, a piano terreno, su una superficie espositiva di oltre tremila metri quadrati: la prima sala, rivolta al pubblico, ha un ordinamento prevalentemente cronologico, mentre la seconda sala, per gli studiosi, ha un ordinamento prevalentemente tematico. Il tema del Museo è l’elettricità nelle sue varie applicazioni (energia e comunicazioni), illustrata attraverso gli sviluppi avuti negli ultimi due secoli.
12
ottobre 2007
Animali dal Mondo. La collezione dello zoologo Pietro Pavesi 1844-1907
Dal 12 ottobre al 20 dicembre 2007
Location
MUSEO DELLA TECNICA ELETTRICA – NUOVI ISTITUTI UNIVERSITARI
Pavia, Via Ferrata, 27, (Pavia)
Pavia, Via Ferrata, 27, (Pavia)
Biglietti
Intero euro 5,00
Ridotto euro 4,00
Scuole euro 3,00
Cumulativo (mostra + Museo della Tecnica Elettrica): intero euro 7,00, ridotto euro 6,00
Orario di apertura
lunedì – sabato: 9.00 – 13.00; 14.00 – 18.00
domenica e festivi: 10.00 – 19.00
Vernissage
12 Ottobre 2007, ore 15.30
Ufficio stampa
ECHO ARTE E COMUNICAZIONE
Curatore