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Daniele Capecchi – Closedbody
Per il progetto Identità Meta/Fisica, la personale di un artista che riflette con le sue pitture graffiate, sulla questione dell’identità dal punto di vista delle punizioni che infliggiamo ai nostri corpi
Comunicato stampa
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Progetto di dialogo e riflessione tra i linguaggi delle arti contemporanee e vita quotidiana.
Continua domenica 14 settembre dalle 17,30, presso la dinamica Libreria Galleria Sala da Thé - Lo SPAZIO di via dello Ospizio - il progetto Identità Meta/Fisica – inaugurato il 15 settembre con le installazioni di Eraldo Ridi “ Ombre”, successivamente con la presentazione del libro di Giusepe Masala internato dell’OPG di Montelupo Fiorentino e con altre iniziative che si stanno snodando per la città, sempre nello spirito del dialogo aperto.
Domenica 14 ottobre, è la volta del lavoro di Daniele Capecchi “CLOSEDBODY” che riflette con le sue pitture graffiate, sulla questione dell’identità dal punto di vista delle punizioni che infliggiamo ai nostri corpi, di come, per affermare principi e valori del nostro esistere, siamo disposti a modificare i nostri corpi, privandoli anche del minimo necessario al suo naturale fabbisogno fisiologico.
CLOSEDBODY, fissa alcuni dettagli di corpi chiusi, inseriti in cammini incomprensibili, silenziosi e persi nel vuoto. Corpi senza dialogo. Corpi offuscati dall’apparire e dal “rumore” che la contemporaneità distribuisce ad ogni vita. Corpi senza possibilità dialettica – quella dialettica che sviluppa il confronto, attraverso il quale si cresce, e si scambia gioia. Corpi privati alla gioia.
Una metafora pittorica quella di Daniele, sulla distanza tra la vita reale e le proprie convinzioni, tra vivere quotidiano nei bisogni, nelle necessità, nella ricerca di identità e imporre una identità confezionata altrove, calata, senza dialogo … una identità non partecipata.
Il progetto Identità Meta/Fisica, sostenuto e promosso da una rete di soggetti (Centro interculturale Paint Factory, Centro Interculturale Samarcanda di Piombino, Centro Interculturale Sagarana, Arci Circondario Empolese Valdelsa, Libreria Galleria Lo Spazio di Via dello Ospizio, Acme, Tribunale Giudiziario di Roma, OPG di Montelupo Fiorentino, Settegiorni Editore), si articola durante l’inverno con diverse proposte sui linguaggi delle arti contemporanee e del confronto dialettico, con una formula semplice: artisti, intellettuali, autori di diversa provenienza poetica, si alternano e dialogano con il territorio pistoiese, e successivamente con altri territori italiani, sulle questioni della Identità. Tra gli obiettivi del progetto, vi è quello di interrogarsi, (senza presunzione di trovare risposte) attraverso occasioni di arte contemporanea e dibattito sulla transizione che il mondo intero sta attraversando negli ultimi anni, sul come lo sgretolarsi di valori, anche a livello di territori locali, si rifletta spesso nella mancanza di occasioni di dialogo costruttivo, utile alla crescita culturale, alla partecipazione, necessità invece indispensabile al vivere quotidiano in una comunità. Di come senza nuove modalità di dialogo e confronto tra individui, tra soggetti attori, tra arte e territorio, tra politica e cittadini si scivoli velocemente in zone a rischi senza più identità.
In questo scenario dove l’aspetto fisico, la presenza visiva, sembrano avere la meglio sui contenuti, ci sembra necessario partecipare alla vita quotidiana della città, costruendo questa opportunità di confronto e dialogo affinché la competizione individuale non resti l’unico e l’ultimo elemento a cui aggrapparsi della collettività.
Continua domenica 14 settembre dalle 17,30, presso la dinamica Libreria Galleria Sala da Thé - Lo SPAZIO di via dello Ospizio - il progetto Identità Meta/Fisica – inaugurato il 15 settembre con le installazioni di Eraldo Ridi “ Ombre”, successivamente con la presentazione del libro di Giusepe Masala internato dell’OPG di Montelupo Fiorentino e con altre iniziative che si stanno snodando per la città, sempre nello spirito del dialogo aperto.
Domenica 14 ottobre, è la volta del lavoro di Daniele Capecchi “CLOSEDBODY” che riflette con le sue pitture graffiate, sulla questione dell’identità dal punto di vista delle punizioni che infliggiamo ai nostri corpi, di come, per affermare principi e valori del nostro esistere, siamo disposti a modificare i nostri corpi, privandoli anche del minimo necessario al suo naturale fabbisogno fisiologico.
CLOSEDBODY, fissa alcuni dettagli di corpi chiusi, inseriti in cammini incomprensibili, silenziosi e persi nel vuoto. Corpi senza dialogo. Corpi offuscati dall’apparire e dal “rumore” che la contemporaneità distribuisce ad ogni vita. Corpi senza possibilità dialettica – quella dialettica che sviluppa il confronto, attraverso il quale si cresce, e si scambia gioia. Corpi privati alla gioia.
Una metafora pittorica quella di Daniele, sulla distanza tra la vita reale e le proprie convinzioni, tra vivere quotidiano nei bisogni, nelle necessità, nella ricerca di identità e imporre una identità confezionata altrove, calata, senza dialogo … una identità non partecipata.
Il progetto Identità Meta/Fisica, sostenuto e promosso da una rete di soggetti (Centro interculturale Paint Factory, Centro Interculturale Samarcanda di Piombino, Centro Interculturale Sagarana, Arci Circondario Empolese Valdelsa, Libreria Galleria Lo Spazio di Via dello Ospizio, Acme, Tribunale Giudiziario di Roma, OPG di Montelupo Fiorentino, Settegiorni Editore), si articola durante l’inverno con diverse proposte sui linguaggi delle arti contemporanee e del confronto dialettico, con una formula semplice: artisti, intellettuali, autori di diversa provenienza poetica, si alternano e dialogano con il territorio pistoiese, e successivamente con altri territori italiani, sulle questioni della Identità. Tra gli obiettivi del progetto, vi è quello di interrogarsi, (senza presunzione di trovare risposte) attraverso occasioni di arte contemporanea e dibattito sulla transizione che il mondo intero sta attraversando negli ultimi anni, sul come lo sgretolarsi di valori, anche a livello di territori locali, si rifletta spesso nella mancanza di occasioni di dialogo costruttivo, utile alla crescita culturale, alla partecipazione, necessità invece indispensabile al vivere quotidiano in una comunità. Di come senza nuove modalità di dialogo e confronto tra individui, tra soggetti attori, tra arte e territorio, tra politica e cittadini si scivoli velocemente in zone a rischi senza più identità.
In questo scenario dove l’aspetto fisico, la presenza visiva, sembrano avere la meglio sui contenuti, ci sembra necessario partecipare alla vita quotidiana della città, costruendo questa opportunità di confronto e dialogo affinché la competizione individuale non resti l’unico e l’ultimo elemento a cui aggrapparsi della collettività.
14
ottobre 2007
Daniele Capecchi – Closedbody
Dal 14 ottobre al 10 novembre 2007
arte contemporanea
Location
LO SPAZIO DI VIA DELL’OSPIZIO
Pistoia, Via Dell'ospizio, 26, (Pistoia)
Pistoia, Via Dell'ospizio, 26, (Pistoia)
Vernissage
14 Ottobre 2007, ore 17.30
Autore