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Maria Cristina Carlini – La porta della Giustizia
Collocazione dell’opera monumentale dell’artista negli spazi demaniali antistanti la sede della Corte dei Conti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La collocazione dell’opera monumentale che ha titolo “La Porta della Giustizia” dell’artista Maria Cristina Carlini ,negli spazi demaniali antistanti la sede della Corte dei Conti,Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia,situati nel cuore della città di Milano, è promossa dalla Presidenza della Corte dei Conti della Lombardia , dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’INAC. Con la collocazione di quest’opera si dà avvio al progetto unitario curato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, che vedrà il posizionamento di altre opere monumentali in siti pubblici italiani e stranieri. L’artista, ormai conosciuta in Italia e all’estero per le sue sculture-installazioni che sono l’espressione più vera del contemporaneo per la commistione di materiali ,dalla terra al ferro, declinati in un farsi gestuale di sorprendente poesia , e rivelatori di sorgive metafore ,è da anni apparsa agli occhi della critica internazionale come una delle figure più significative dei nostri tempi.
L’installazione monumentale permanente curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre storico dell’arte,che firma anche il testo ,dal titolo “LA PORTA DELLA GIUSTIZIA / OPERA MONUMENTALE ”,per il volume edito dalle Edizioni Verso l’Arte della Collana Grandi Eventi , fa leggere l’opera di grandi dimensioni e in materiale resinoso come monumentale capolavoro del terzo millennio. Fattore culturale,questo, che si caratterizza come un evento straordinario . L’artista irrompe sulla scena artistica internazionale agli inizi degli anni Settanta del Novecento , con la ricerca e il lavoro sulla ceramica , portandosi poi verso un’arte più informale e astratta , e coniugando oggi complesse installazioni rivelatrici di narrazioni aperte, leggibili come metafore del mondo e dell’umano , divenendo così una figura miliare nel panorama contemporaneo.
L’occasione del nuovo evento istituzionale lombardo lascia mettere in risalto l’opera “La Porta della Giustizia”,di grandi dimensioni e in materiale resinoso, che sarà installata permanentemente davanti alla Sede della Corte dei Conti di Milano,lasciandola leggere come monumentale capolavoro del terzo millennio.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza illustre Storico dell’Arte di fama internazionale e curatore della collocazione dell’opera monumentale, l’intervento del Dott. Nicola Mastropasqua presidente della Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia della Corte dei Conti che farà gli onori di casa unitamente alla Dott. ssa Daniela Parisini Direttore della Sezione Regionale di Controllo della Lombardia della Corte dei Conti, la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi , personalizzandoli , unitamente a personalità dello Stato e intellettuali italiani e stranieri.
Scrive CARLO FRANZA : “Dopo la prima collocazione dell’opera monumentale “Fortezza” sul piazzale antistante l’Archivio Centrale dello Stato a Roma in Piazzale degli Archivi di Stato ,Maria Cristina Carlini vive la sua seconda stazione culturale di un percorso che si fa sempre più vitale,con la collocazione permanente di un’altra opera monumentale,ossia “La Porta della Giustizia”sul Piazzale antistante la Corte dei Conti a Milano.
La scultrice esplora quasi lo spazio del mondo,lo spazio delle città ,eppoi lo vive articolandovi nel suo interno costruzioni,installazioni e spesso grandi opere.
E’ così che nasce l’idea di portare sul campo “La Porta della Giustizia”.E’ un’idea di grande intellettualità,di vorace sensibilità dell’ambiente e del territorio,e soprattutto di esplorare l’universo simbolico e mitico,storico e contemporaneo.
Non solo la scultura entra nello spazio ,varca la soglia, come nel nostro caso la “porta” che si lascia configurare come luogo di transito,di passaggio.Di più,esiste una sorta di metafora ,di segno inequivocabile di vita,di giustizia, di appartenenza al mondo dei giusti,capace di smuovere coscienze,e di ricercare verità,anche distanti e profondamente diverse.
La ricerca di Maria Cristina Carlini vive da qualche tempo il recupero di una prospettiva storica e culturale della tradizione, e la “porta” ,ogni “porta”, attorno a cui ella ha lavorato, è posta in relazione anzitutto con i nuovi materiali, poi per la natura polisemica , con i livelli denotativo e connotativo,come nel caso della “Porta della Giustizia” .Essa diventa simbolo forte,emblema,vessillo,distintivo sociale , poi credo evangelico per i credenti e per gli uomini di buona volontà,ma anche colonna portante di quel diritto romano, tale da averla mossa all’esecuzione di un’opera monumentale,quale quella che viene oggi ad essere messa in sito a Milano,funzionale alla commissione che gli è venuta dalla Corte dei Conti della Lombardia……... Pensiamo un po’ alla disposizione di quest’opera monumentale, che dà a Milano una sua intrinseca stagione di sguardo verso il futuro,innestata com’è in una città che è già salita, per parafrasare un dipinto di Boccioni del primo novecento, ma che ora vive una crescita economica fibrillante, da terzo millennio.
L’opera della Carlini intanto si compone di due parti,è una porta che vive il suo duplice,di apertura e di chiusura,e si struttura nei suoi spessori attorno a una configurazione sagomata nella parte alta . Le due parti sono come disposte a mò di quinte teatrali,poggiano su un basamento di acciaio e si gettano alla conquista della natura,essendo l’opera inserita sul terrapieno piantumato della Corte. Nel suo paesaggio d’orizzonte fa da sfondo la Villa Reale e il PAC,ovvero Padiglione di Arte Contemporanea,sicchè ormai che l’artista ha conquistato il luogo appropriandosene con l’installazione di ciò che ha progettato ed eseguito,il dato emozionale della visione si scontra con il dato fisico e reale.
Così la “Porta” vive tra terra e cielo, esprime e reclama la giustizia degli uomini e la giustizia divina, traguarda lo spazio anche in senso leopardiano, e oltre alle sue forme simboliche e alle geometrie, dialoga e respira quasi come un organismo vivente, e addirittura si muove pur stando ferma perché è lo spettatore che vi gira intorno,la osserva,la vive nei suoi ordini di grandezza,e per questa sua posizione irradia,emana flussi forti di speranza , per chi cittadino del mondo è in transito su questa terra,per chi aspetta un verdetto di giustizia, e per chi anela di vedere un mondo più giusto”.
L’installazione monumentale permanente curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre storico dell’arte,che firma anche il testo ,dal titolo “LA PORTA DELLA GIUSTIZIA / OPERA MONUMENTALE ”,per il volume edito dalle Edizioni Verso l’Arte della Collana Grandi Eventi , fa leggere l’opera di grandi dimensioni e in materiale resinoso come monumentale capolavoro del terzo millennio. Fattore culturale,questo, che si caratterizza come un evento straordinario . L’artista irrompe sulla scena artistica internazionale agli inizi degli anni Settanta del Novecento , con la ricerca e il lavoro sulla ceramica , portandosi poi verso un’arte più informale e astratta , e coniugando oggi complesse installazioni rivelatrici di narrazioni aperte, leggibili come metafore del mondo e dell’umano , divenendo così una figura miliare nel panorama contemporaneo.
L’occasione del nuovo evento istituzionale lombardo lascia mettere in risalto l’opera “La Porta della Giustizia”,di grandi dimensioni e in materiale resinoso, che sarà installata permanentemente davanti alla Sede della Corte dei Conti di Milano,lasciandola leggere come monumentale capolavoro del terzo millennio.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza illustre Storico dell’Arte di fama internazionale e curatore della collocazione dell’opera monumentale, l’intervento del Dott. Nicola Mastropasqua presidente della Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia della Corte dei Conti che farà gli onori di casa unitamente alla Dott. ssa Daniela Parisini Direttore della Sezione Regionale di Controllo della Lombardia della Corte dei Conti, la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi , personalizzandoli , unitamente a personalità dello Stato e intellettuali italiani e stranieri.
Scrive CARLO FRANZA : “Dopo la prima collocazione dell’opera monumentale “Fortezza” sul piazzale antistante l’Archivio Centrale dello Stato a Roma in Piazzale degli Archivi di Stato ,Maria Cristina Carlini vive la sua seconda stazione culturale di un percorso che si fa sempre più vitale,con la collocazione permanente di un’altra opera monumentale,ossia “La Porta della Giustizia”sul Piazzale antistante la Corte dei Conti a Milano.
La scultrice esplora quasi lo spazio del mondo,lo spazio delle città ,eppoi lo vive articolandovi nel suo interno costruzioni,installazioni e spesso grandi opere.
E’ così che nasce l’idea di portare sul campo “La Porta della Giustizia”.E’ un’idea di grande intellettualità,di vorace sensibilità dell’ambiente e del territorio,e soprattutto di esplorare l’universo simbolico e mitico,storico e contemporaneo.
Non solo la scultura entra nello spazio ,varca la soglia, come nel nostro caso la “porta” che si lascia configurare come luogo di transito,di passaggio.Di più,esiste una sorta di metafora ,di segno inequivocabile di vita,di giustizia, di appartenenza al mondo dei giusti,capace di smuovere coscienze,e di ricercare verità,anche distanti e profondamente diverse.
La ricerca di Maria Cristina Carlini vive da qualche tempo il recupero di una prospettiva storica e culturale della tradizione, e la “porta” ,ogni “porta”, attorno a cui ella ha lavorato, è posta in relazione anzitutto con i nuovi materiali, poi per la natura polisemica , con i livelli denotativo e connotativo,come nel caso della “Porta della Giustizia” .Essa diventa simbolo forte,emblema,vessillo,distintivo sociale , poi credo evangelico per i credenti e per gli uomini di buona volontà,ma anche colonna portante di quel diritto romano, tale da averla mossa all’esecuzione di un’opera monumentale,quale quella che viene oggi ad essere messa in sito a Milano,funzionale alla commissione che gli è venuta dalla Corte dei Conti della Lombardia……... Pensiamo un po’ alla disposizione di quest’opera monumentale, che dà a Milano una sua intrinseca stagione di sguardo verso il futuro,innestata com’è in una città che è già salita, per parafrasare un dipinto di Boccioni del primo novecento, ma che ora vive una crescita economica fibrillante, da terzo millennio.
L’opera della Carlini intanto si compone di due parti,è una porta che vive il suo duplice,di apertura e di chiusura,e si struttura nei suoi spessori attorno a una configurazione sagomata nella parte alta . Le due parti sono come disposte a mò di quinte teatrali,poggiano su un basamento di acciaio e si gettano alla conquista della natura,essendo l’opera inserita sul terrapieno piantumato della Corte. Nel suo paesaggio d’orizzonte fa da sfondo la Villa Reale e il PAC,ovvero Padiglione di Arte Contemporanea,sicchè ormai che l’artista ha conquistato il luogo appropriandosene con l’installazione di ciò che ha progettato ed eseguito,il dato emozionale della visione si scontra con il dato fisico e reale.
Così la “Porta” vive tra terra e cielo, esprime e reclama la giustizia degli uomini e la giustizia divina, traguarda lo spazio anche in senso leopardiano, e oltre alle sue forme simboliche e alle geometrie, dialoga e respira quasi come un organismo vivente, e addirittura si muove pur stando ferma perché è lo spettatore che vi gira intorno,la osserva,la vive nei suoi ordini di grandezza,e per questa sua posizione irradia,emana flussi forti di speranza , per chi cittadino del mondo è in transito su questa terra,per chi aspetta un verdetto di giustizia, e per chi anela di vedere un mondo più giusto”.
18
ottobre 2007
Maria Cristina Carlini – La porta della Giustizia
18 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
CORTE DEI CONTI
Milano, Via Marina, 5, (Milano)
Milano, Via Marina, 5, (Milano)
Orario di apertura
ore 11.30
Vernissage
18 Ottobre 2007, ore 11.30
Autore
Curatore