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Orazio Battaglia – Casamatta
personale di Orazio Battaglia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 21 ottobre alle ore 19,00 La Veronica arte contemporanea presenta Casamatta, personale di Orazio Battaglia. Curatrice della mostra è Marta Casati, già alla seconda collaborazione con la galleria modicana. Casamatta infatti appartiene ad un ciclo di tre mostre affidatole dal direttore artistico della galleria Corrado Gugliotta.
“La casamatta è un fortino, un territorio circoscritto oltre il quale l’accesso è vietato. Il suo imporsi solenne – scrive in catalogo Casati - non lascia adito a dubbi o perplessità. Avanza quale sublime bunker, inviolabile. Il principio di divieto implica quello di selezione. Sopraggiunge puntuale un senso di ansia, agitata insofferenza da gestire e controllare. (…) Casamatta diviene pretesto, occasione illuminante. Si indagano l’autistica forma del delirio, i meandri unidirezionali che la mente talvolta decide di intraprendere, ai quali si impone di ubbidire. La calotta sferica di una costruzione si eleva a schermo oltre il quale l’accesso non è concesso. Il fortino è visibile ma non abitabile. La struttura è nitida ma non per questo abitabile e vivibile da soggetti estranei.”
Approfondisce l’analisi la curatrice: “Inizia così a delinearsi il profilo contorto del nostro essere-mente. Agiamo seguendo opposti sentieri, deviazioni che ci allontanano da quanto in realtà desideriamo o al quale aspiriamo. Ci muoviamo secondo una fredda e pungente lucidità. Il volere dell’intelletto però è inviolabile, distanzia il brivido dell’istinto. Interviene e blocca. La fortezza del suo Essere è robusta e anche irremovibile”.
Si legge ancora in catalogo: “Nelle soluzioni di Battaglia non vi sono arzigogolate increspature, inutili sovra-eccessi, suppellettili aggiuntive. (…) Nel comporsi del disegno la griglia contenutiva è ancorata su basamenti solidi e nello stesso si libra poggiando su spinte esterne, leggere ma portanti di cotanto peso. (…) Battaglia naviga nei meandri del non-detto, dell’agire senza farsi vedere, nel muoversi sicuri delle proprie futili e docili certezze. Si decide di offrire un volto allo spettro che la paura rappresenta. (…) Perché la follia è una lama sottile che squarcia inaspettata (…) L’uomo folle non è un alieno con una storia travagliata da improbabili accadimenti. É chi si allontana dal mostrarsi perché troppo scottato dall’esperienza.”
Conclude infine Casati: “La fortezza impugnabile che l’Io ha bisogno di edificare, mattone dopo mattone, non protegge, non allontana il nemico, tanto meno impedisce il suo attacco.
La fortezza impugnabile dell’Io e quella del folle coincidono, comune e ambita perché accolta come ancora di salvezza, isola di fortuna, unico approdo possibile in una caotica abbondanza di vita.
La fortezza impugnabile dell’Io è la casamatta inviolabile ma già inviolata.”
“La casamatta è un fortino, un territorio circoscritto oltre il quale l’accesso è vietato. Il suo imporsi solenne – scrive in catalogo Casati - non lascia adito a dubbi o perplessità. Avanza quale sublime bunker, inviolabile. Il principio di divieto implica quello di selezione. Sopraggiunge puntuale un senso di ansia, agitata insofferenza da gestire e controllare. (…) Casamatta diviene pretesto, occasione illuminante. Si indagano l’autistica forma del delirio, i meandri unidirezionali che la mente talvolta decide di intraprendere, ai quali si impone di ubbidire. La calotta sferica di una costruzione si eleva a schermo oltre il quale l’accesso non è concesso. Il fortino è visibile ma non abitabile. La struttura è nitida ma non per questo abitabile e vivibile da soggetti estranei.”
Approfondisce l’analisi la curatrice: “Inizia così a delinearsi il profilo contorto del nostro essere-mente. Agiamo seguendo opposti sentieri, deviazioni che ci allontanano da quanto in realtà desideriamo o al quale aspiriamo. Ci muoviamo secondo una fredda e pungente lucidità. Il volere dell’intelletto però è inviolabile, distanzia il brivido dell’istinto. Interviene e blocca. La fortezza del suo Essere è robusta e anche irremovibile”.
Si legge ancora in catalogo: “Nelle soluzioni di Battaglia non vi sono arzigogolate increspature, inutili sovra-eccessi, suppellettili aggiuntive. (…) Nel comporsi del disegno la griglia contenutiva è ancorata su basamenti solidi e nello stesso si libra poggiando su spinte esterne, leggere ma portanti di cotanto peso. (…) Battaglia naviga nei meandri del non-detto, dell’agire senza farsi vedere, nel muoversi sicuri delle proprie futili e docili certezze. Si decide di offrire un volto allo spettro che la paura rappresenta. (…) Perché la follia è una lama sottile che squarcia inaspettata (…) L’uomo folle non è un alieno con una storia travagliata da improbabili accadimenti. É chi si allontana dal mostrarsi perché troppo scottato dall’esperienza.”
Conclude infine Casati: “La fortezza impugnabile che l’Io ha bisogno di edificare, mattone dopo mattone, non protegge, non allontana il nemico, tanto meno impedisce il suo attacco.
La fortezza impugnabile dell’Io e quella del folle coincidono, comune e ambita perché accolta come ancora di salvezza, isola di fortuna, unico approdo possibile in una caotica abbondanza di vita.
La fortezza impugnabile dell’Io è la casamatta inviolabile ma già inviolata.”
21
ottobre 2007
Orazio Battaglia – Casamatta
Dal 21 ottobre al 18 novembre 2007
arte contemporanea
Location
LAVERONICA ARTE CONTEMPORANEA
Modica, Via Clemente Grimaldi, 93, (Ragusa)
Modica, Via Clemente Grimaldi, 93, (Ragusa)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì dalle 17,00 alle 24,00; dal venerdì alla domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 24,00
Vernissage
21 Ottobre 2007, ore 19,00
Autore
Curatore