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Paolo Avanzi / Aftab Ahmed Butt – Lo specchio infranto
Aftab Ahmed Butt e Paolo Avanzi in questa doppia personale propongono il proprio personale approccio pittorico orientato alla scomposizione dell’immagine. Si tratta di soluzioni originali che traggono ispirazione dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali
Comunicato stampa
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Lo specchio infranto
La scomposizione dell’immagine nella pittura di Paolo Avanzi e Aftab Ahmed Butt
Oggi i nostri occhi vedono in modo diverso. Il nostro “sguardo” è cambiato. Eppure di questo non siamo affatto consapevoli. Siamo talmente avvezzi a certe modalità di fruizione delle immagini che non ci facciamo più caso. L’immagine di un quadro vista dal vero, stampata su una rivista o trasmessa in tivù ci sembra la stessa cosa. La stessa immagine.
Negli ultimi decenni giornali, televisione e Internet si sono così progressivamente affermati come strumenti di comunicazione (e fruizione) di massa, e con tali assidui interscambi e disorientanti cortocircuiti, da farci accettare ed equiparare cose tra loro decisamente diverse.
Tralasciando altri aspetti rilevanti, occorre osservare come la specificità tecnica di mezzi elettronici come Internet e televisione, ovvero il modo in cui le immagini vengono trasmesse, attraverso una fitta rete di punti luminosi colorati (pixel), sia molto differente non solo dal modo in cui il nostro occhio percepisce le immagini della realtà, ma anche dal modo in cui le immagini sono riprodotte dalla stampa.
Pur avendo alcune somiglianze di carattere generale il reticolo di stampa è ben diverso dalla pixelatura televisiva o di uno schermo di computer. Niente paura, non scenderemo in dettagli tecnici. Tuttavia è importante qui focalizzare la nostra attenzione su un fatto come questo: un fatto che abbiamo tutti i giorni letteralmente sotto gli occhi, e che, forse proprio per questo, non vediamo affatto.
Una delle ragioni per cui è rilevante oggi la ricerca pittorica di artisti come Butt e Avanzi è proprio questa: che ci aiutano a “vedere” qualcosa di tanto scontato quanto sconosciuto, misconosciuto. Ci svelano un trucco. Ci aiutano ad acquisire coscienza delle nostre percezioni visive.
Ci svelano un trucco usando piccole sapienti antiche magie.
Ed è proprio nel fatto che utilizzino “antiche sapienti” alchimie pittoriche che consiste un secondo motivo di interesse.
Già, perché se da una parte il loro modo di scomporre e ricomporre l’immagine ha debiti dichiarati con la sostanza stessa dell’immaginario contemporaneo, fatto per l’appunto di figure “pixelate”, appare evidente, al tempo stesso e d’altra parte, il loro ricorrere, non al computer o al video, ma, sapientemente, all’antica maniera della “pittura su tela”. Il che a me pare fortemente “post-moderno”.
(A mio avviso infatti la cifra del “post-moderno” consiste nel poter mischiare, contaminare -a patto di averne l’arte e la coscienza- stili, tecniche e orizzonti culturali i più diversi e lontani, alla ricerca di una possibile –variabile- forse utopica- Koinè, tenendo conto della straordinaria, ricchissima e frammentatissima cultura contemporanea in cui, in qualche modo, Dante, Platone e Leonardo sono contemporanei di Picasso e di Duchamp. E persino di Cattellan o Mark Kostabi).
Certo se le due cose -immaginario fondato sui pixel e pittura su tela- non fossero così strettamente correlate l’esito sarebbe, a mio avviso, di scarso interesse artistico. Non mancano infatti esempi di artisti che realizzano opere rielaborando immagini al computer o altri che dipingono alla vecchia maniera… Ma quanti di questi dicono qualcosa di anche solo parzialmente originale?
Scendendo più nel dettaglio si potrà osservare come Avanzi coniughi realismo ad espressionismo. Al contrario di Butt che fonde realismo con astrazione geometrica.
Paolo Avanzi infatti scompone la figura umana come se fosse vista attraverso un vetro smerigliato: in questo modo la “figura madre” finisce per essere ricomposta attraverso una proliferazione di piccoli doppi deformati e distorti, che visti da vicino ci appaiono come piccoli quadri espressionisti, e visti da lontano rivelano l’impronta sostanzialmente icastica (realistica).
Viceversa l’immagine dipinta da Aftab Ahmed Butt, vista da lontano ci appare perfettamente, minuziosamente realistica, mentre alla lente d’ingrandimento ci appare composta da tanti minuscoli, coloratissimi, diversissimi segni astratti.
E anche questa commistione di stili -realismo con astrazione, espressionismo con realismo- è un tratto spiccatamente post-moderno.
Virgilio Patarini
Aftab Ahmed Butt
Tra le principali mostre dell’artista pakistano Aftab Ahmed Butt, ricordiamo:
Nel 2002 una personale presso il Pakistan Art Council di Rawalpidi, Islamabad, Pakistan, nel 2005 una personale presso la Iqbal Art Gallery di Lahore, Pakistan, nel 2006 una personale al Choghtai Art Center di Latore, Pakistan, nel 2007 una personale nell’ambito della “Festa dei popoli” a Desio, Milano.
Tra le mostre collettive segnaliamo le seguenti esposizioni: nel 2001 al Tamerburg di Lienz, Austria, nel 2002 al Grand Hotel – Centro culturale di Dobbiaco, Bolzano, nel 2004 al Claganfurt di Craz, Austria, nel 2005 alla Alhamra Art National Gallery di Lahore, Pakistan e sempre nel 2005 al Iqbal Art Gallery di Lahore, Pakistan.
Paolo Avanzi
Tra le mostre più recenti di Paolo Avanzi ricordiamo:
Personali presso:
- Museo Sandretto della Plastica - Pont Canavese (TO) (Giugno 2004); Spazio 1- Circolo culturale Bertolt Brecht – Milano (Febbraio 2005); Galleria Is-Tinto - Milano (Maggio 2005); Galleria Art Action - Bresso - Milano (Aprile 2006 ); Spazio 1 Circolo culturale Bertolt Brecht (Novembre 2006); - Collezionando Gallery – Roma (Maggio 2007); - Atelier Chagall – Milano (20 Ottobre – 4 Novembre 2007); Galleria Emmediarte - S.Stefano Belbo (Febbraio 2008) .
Collettive presso:
- Galleria Studio Logos – Roma (Settembre 2003); - Galleria Babele Arte - Piacenza (Maggio 2004); - Kunst Forum International – Meisterschwanden (Dicembre 2005); Galleria Sassetti Cultura - Milano (Aprile 2006); - New Arsitalica - Milano (Maggio 2006) - Casa Museo in Gonni - Larissa - Tessaglia (Grecia) (Luglio 2006); - The Foundry Gallery - 2" London Biennale 2006”; - Galleria Sekanina – Ferrara (Febbraio 2007); - Galleria Atelier Milano (Luglio 2007); - Galleria Sassetti Cultura - Milano (Settembre 2007).
Fiere:
- Fiera Arte Mercato di Forlì (Novembre 2005); Fiera Arte di Reggio Emilia (Dicembre 2005) - Fiera Arte di Agrigento (Dicembre 2005); Vernice Art Fair - Forlì (Marzo 2006) - Fiera d'arte di Agrigento - (Ottobre 2006); - Fiera d'arte di Reggio Emilia (Dicembre 2006); - Miami Art Fair U.S.A. (Gennaio 2007); - Fiera Arte Bergamo (Gennaio 2007); - New York Art Fair (Marzo 2007); - Arteria - Monzon Spagna (Aprile 2007);- KIAF Art Fair Korea - Seoul (Maggio 2007); - Fiera d'arte di Agrigento (Ottobre 2007); - Fiera d'arte di Reggio Emilia (Dicembre 2007).
La scomposizione dell’immagine nella pittura di Paolo Avanzi e Aftab Ahmed Butt
Oggi i nostri occhi vedono in modo diverso. Il nostro “sguardo” è cambiato. Eppure di questo non siamo affatto consapevoli. Siamo talmente avvezzi a certe modalità di fruizione delle immagini che non ci facciamo più caso. L’immagine di un quadro vista dal vero, stampata su una rivista o trasmessa in tivù ci sembra la stessa cosa. La stessa immagine.
Negli ultimi decenni giornali, televisione e Internet si sono così progressivamente affermati come strumenti di comunicazione (e fruizione) di massa, e con tali assidui interscambi e disorientanti cortocircuiti, da farci accettare ed equiparare cose tra loro decisamente diverse.
Tralasciando altri aspetti rilevanti, occorre osservare come la specificità tecnica di mezzi elettronici come Internet e televisione, ovvero il modo in cui le immagini vengono trasmesse, attraverso una fitta rete di punti luminosi colorati (pixel), sia molto differente non solo dal modo in cui il nostro occhio percepisce le immagini della realtà, ma anche dal modo in cui le immagini sono riprodotte dalla stampa.
Pur avendo alcune somiglianze di carattere generale il reticolo di stampa è ben diverso dalla pixelatura televisiva o di uno schermo di computer. Niente paura, non scenderemo in dettagli tecnici. Tuttavia è importante qui focalizzare la nostra attenzione su un fatto come questo: un fatto che abbiamo tutti i giorni letteralmente sotto gli occhi, e che, forse proprio per questo, non vediamo affatto.
Una delle ragioni per cui è rilevante oggi la ricerca pittorica di artisti come Butt e Avanzi è proprio questa: che ci aiutano a “vedere” qualcosa di tanto scontato quanto sconosciuto, misconosciuto. Ci svelano un trucco. Ci aiutano ad acquisire coscienza delle nostre percezioni visive.
Ci svelano un trucco usando piccole sapienti antiche magie.
Ed è proprio nel fatto che utilizzino “antiche sapienti” alchimie pittoriche che consiste un secondo motivo di interesse.
Già, perché se da una parte il loro modo di scomporre e ricomporre l’immagine ha debiti dichiarati con la sostanza stessa dell’immaginario contemporaneo, fatto per l’appunto di figure “pixelate”, appare evidente, al tempo stesso e d’altra parte, il loro ricorrere, non al computer o al video, ma, sapientemente, all’antica maniera della “pittura su tela”. Il che a me pare fortemente “post-moderno”.
(A mio avviso infatti la cifra del “post-moderno” consiste nel poter mischiare, contaminare -a patto di averne l’arte e la coscienza- stili, tecniche e orizzonti culturali i più diversi e lontani, alla ricerca di una possibile –variabile- forse utopica- Koinè, tenendo conto della straordinaria, ricchissima e frammentatissima cultura contemporanea in cui, in qualche modo, Dante, Platone e Leonardo sono contemporanei di Picasso e di Duchamp. E persino di Cattellan o Mark Kostabi).
Certo se le due cose -immaginario fondato sui pixel e pittura su tela- non fossero così strettamente correlate l’esito sarebbe, a mio avviso, di scarso interesse artistico. Non mancano infatti esempi di artisti che realizzano opere rielaborando immagini al computer o altri che dipingono alla vecchia maniera… Ma quanti di questi dicono qualcosa di anche solo parzialmente originale?
Scendendo più nel dettaglio si potrà osservare come Avanzi coniughi realismo ad espressionismo. Al contrario di Butt che fonde realismo con astrazione geometrica.
Paolo Avanzi infatti scompone la figura umana come se fosse vista attraverso un vetro smerigliato: in questo modo la “figura madre” finisce per essere ricomposta attraverso una proliferazione di piccoli doppi deformati e distorti, che visti da vicino ci appaiono come piccoli quadri espressionisti, e visti da lontano rivelano l’impronta sostanzialmente icastica (realistica).
Viceversa l’immagine dipinta da Aftab Ahmed Butt, vista da lontano ci appare perfettamente, minuziosamente realistica, mentre alla lente d’ingrandimento ci appare composta da tanti minuscoli, coloratissimi, diversissimi segni astratti.
E anche questa commistione di stili -realismo con astrazione, espressionismo con realismo- è un tratto spiccatamente post-moderno.
Virgilio Patarini
Aftab Ahmed Butt
Tra le principali mostre dell’artista pakistano Aftab Ahmed Butt, ricordiamo:
Nel 2002 una personale presso il Pakistan Art Council di Rawalpidi, Islamabad, Pakistan, nel 2005 una personale presso la Iqbal Art Gallery di Lahore, Pakistan, nel 2006 una personale al Choghtai Art Center di Latore, Pakistan, nel 2007 una personale nell’ambito della “Festa dei popoli” a Desio, Milano.
Tra le mostre collettive segnaliamo le seguenti esposizioni: nel 2001 al Tamerburg di Lienz, Austria, nel 2002 al Grand Hotel – Centro culturale di Dobbiaco, Bolzano, nel 2004 al Claganfurt di Craz, Austria, nel 2005 alla Alhamra Art National Gallery di Lahore, Pakistan e sempre nel 2005 al Iqbal Art Gallery di Lahore, Pakistan.
Paolo Avanzi
Tra le mostre più recenti di Paolo Avanzi ricordiamo:
Personali presso:
- Museo Sandretto della Plastica - Pont Canavese (TO) (Giugno 2004); Spazio 1- Circolo culturale Bertolt Brecht – Milano (Febbraio 2005); Galleria Is-Tinto - Milano (Maggio 2005); Galleria Art Action - Bresso - Milano (Aprile 2006 ); Spazio 1 Circolo culturale Bertolt Brecht (Novembre 2006); - Collezionando Gallery – Roma (Maggio 2007); - Atelier Chagall – Milano (20 Ottobre – 4 Novembre 2007); Galleria Emmediarte - S.Stefano Belbo (Febbraio 2008) .
Collettive presso:
- Galleria Studio Logos – Roma (Settembre 2003); - Galleria Babele Arte - Piacenza (Maggio 2004); - Kunst Forum International – Meisterschwanden (Dicembre 2005); Galleria Sassetti Cultura - Milano (Aprile 2006); - New Arsitalica - Milano (Maggio 2006) - Casa Museo in Gonni - Larissa - Tessaglia (Grecia) (Luglio 2006); - The Foundry Gallery - 2" London Biennale 2006”; - Galleria Sekanina – Ferrara (Febbraio 2007); - Galleria Atelier Milano (Luglio 2007); - Galleria Sassetti Cultura - Milano (Settembre 2007).
Fiere:
- Fiera Arte Mercato di Forlì (Novembre 2005); Fiera Arte di Reggio Emilia (Dicembre 2005) - Fiera Arte di Agrigento (Dicembre 2005); Vernice Art Fair - Forlì (Marzo 2006) - Fiera d'arte di Agrigento - (Ottobre 2006); - Fiera d'arte di Reggio Emilia (Dicembre 2006); - Miami Art Fair U.S.A. (Gennaio 2007); - Fiera Arte Bergamo (Gennaio 2007); - New York Art Fair (Marzo 2007); - Arteria - Monzon Spagna (Aprile 2007);- KIAF Art Fair Korea - Seoul (Maggio 2007); - Fiera d'arte di Agrigento (Ottobre 2007); - Fiera d'arte di Reggio Emilia (Dicembre 2007).
20
ottobre 2007
Paolo Avanzi / Aftab Ahmed Butt – Lo specchio infranto
Dal 20 ottobre al 04 novembre 2007
arte contemporanea
Location
ATELIER CHAGALL
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Orario di apertura
Dal mercoledì al sabato: ore 15.00 - 19.00. Domenica: ore 11.00 – 19.00. Lunedì e martedì chiuso.
Vernissage
20 Ottobre 2007, ore 16
Autore
Curatore