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Matteo Bosi
Matteo Bosi espone all’interno di Artisti per il DO, rassegna che intende mostrare le opere di artisti presenti nel territorio faentino, con lo scopo di dare una panoramica dei linguaggi attualmente utilizzati nell’arte
Comunicato stampa
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Matteo Bosi é nato nel 1966 a Cesena dove risiede. Diplomato all'Istituto d'Arte della Ceramica di Faenza nel 1985, intraprende un lungo percorso artistico caratterizzato da una continua sperimentazione che lo porta ad utilizzare molteplici strumenti espressivi; dalla ceramica alla pittura, dalla fotografia alle tecniche digitali. Nel 2000 fonda il laboratorio creativo Pixel Planet; studio grafico, fotografico e di web design.
Per la rassegna Artisti per il DO Matteo Bosi ci consente di esplorare il linguaggio della fotografia, in un primo appuntamento con questo mezzo espressivo che sarà poi completato dall’esposizione di Francesco Neri, che usa la fotografia con soggetti, formati e intenti completamente diversi da quelli di Matteo.
La riflessione, che cercheremo di mettere in luce in un momento di incontro informale tra artista e pubblico, verterà così sulla consapevolezza dell’uso del linguaggio fotografia da parte dell’artista e sulle sue personali declinazioni del mezzo.
Critica di Gian Ruggero Manzoni
Artista di estrema eleganza e induttore di sensualità, a mio parere è giunto a formulazioni di grande impatto emozionale. Egli racconta di sé tramite le dinamiche del corpo e del gesto. ‘Incastro’ alchemico…quindi amalgama…fra ciò che è uno degli strumenti che ha sancito il moderno (cioè la fotografia) e l’architettura armonica del quadro, anch’essa caratterizzante la sapienzialità dei maestri del passato. La dichiarazione di poetica di Bosi è più che manifesta: esiste ancora una possibilità per la bellezza – o, meglio - esiste ancora una possibilità per la ‘natura’ della bellezza. In un momento in cui la fotografia viene spesso usata in accezione stranita e straniante, cioè in maniera distaccata, o fredda, il nostro artista la elabora e la riconduce alla carne e al sangue. Assembla, ritocca (anche a mano), formula un atto di ‘grazia’. Nega la volgarità e lo spettacolare per abbandonarsi alla suggestione. E’ una ‘preghiera’ del corpo, la sua. Un sancire, paganamente, l’aspetto divino e, nel contempo, naturale dell’uomo, rendendo l’opera finemente ‘religiosa’. Direi, quindi, sempre compiutamente riusciti i suoi lavori.
Per la rassegna Artisti per il DO Matteo Bosi ci consente di esplorare il linguaggio della fotografia, in un primo appuntamento con questo mezzo espressivo che sarà poi completato dall’esposizione di Francesco Neri, che usa la fotografia con soggetti, formati e intenti completamente diversi da quelli di Matteo.
La riflessione, che cercheremo di mettere in luce in un momento di incontro informale tra artista e pubblico, verterà così sulla consapevolezza dell’uso del linguaggio fotografia da parte dell’artista e sulle sue personali declinazioni del mezzo.
Critica di Gian Ruggero Manzoni
Artista di estrema eleganza e induttore di sensualità, a mio parere è giunto a formulazioni di grande impatto emozionale. Egli racconta di sé tramite le dinamiche del corpo e del gesto. ‘Incastro’ alchemico…quindi amalgama…fra ciò che è uno degli strumenti che ha sancito il moderno (cioè la fotografia) e l’architettura armonica del quadro, anch’essa caratterizzante la sapienzialità dei maestri del passato. La dichiarazione di poetica di Bosi è più che manifesta: esiste ancora una possibilità per la bellezza – o, meglio - esiste ancora una possibilità per la ‘natura’ della bellezza. In un momento in cui la fotografia viene spesso usata in accezione stranita e straniante, cioè in maniera distaccata, o fredda, il nostro artista la elabora e la riconduce alla carne e al sangue. Assembla, ritocca (anche a mano), formula un atto di ‘grazia’. Nega la volgarità e lo spettacolare per abbandonarsi alla suggestione. E’ una ‘preghiera’ del corpo, la sua. Un sancire, paganamente, l’aspetto divino e, nel contempo, naturale dell’uomo, rendendo l’opera finemente ‘religiosa’. Direi, quindi, sempre compiutamente riusciti i suoi lavori.
21
ottobre 2007
Matteo Bosi
Dal 21 al 28 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
DO – NUCLEO CULTURALE
Faenza, Mura B. Mittarelli, 34, (Ravenna)
Faenza, Mura B. Mittarelli, 34, (Ravenna)
Orario di apertura
domeniche 21 e 28 ottobre dalle 16 alle 22
Vernissage
21 Ottobre 2007, non è previsto un vernissage ma un momento di incontro informale tra artista e pubblico il 21 ottobre
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